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Le 474 pagine del rapporto “Rapid Assessment Program Bulletin of Biological Assessment 73 – Programa de Evaluación Rápida Boletín Evaluación Biológica” danno conto dei risultati di un’indagine biologica realizzata nell’estate 2022 da un team di ricercatori del Rapid Assessment Program (RAP) di Conservation International in collaborazione con Conservación Internacional Perú, Global Earth e Federación Regional Indígena Awajún del Alto Mayo (FERIAAM), che ha scoperto un tesoro di biodiversità nel cuore del Paisaje Alto Mayo in Perù: almeno 27 specie nuove per la scienza – tra le quali tra cui 4 nuovi mammiferi, 8 pesci, 3 anfibi e 10 specie di farfalle – e 49 specie minacciate di estinzione secondo la Lista Rossa IUCN.
Il Paisaje Alto Mayo si estende su circa 780.700 ettari nel bacino superiore del fiume Mayo, all’interno delle province di Moyobamba e Rioja, nel dipartimento di San Martín in Perù, dove la foresta pluviale amazzonica incontra le Ande. L’area comprende 7 diversi tipi di foresta e territori appartenenti a comunità indigene del gruppo etnico Awajún, accanto a città, paesi e terreni agricoli densamente abitati. La densità di popolazione relativamente elevata della regione ha alimentato alti tassi di deforestazione ed espansione agricola, minacciando l’eccezionale e unica biodiversità dell’Alto Mayo, ma nonostante la pressione dello sviluppo umano, gli scienziati sono rimasti sbalorditi dalla grande varietà di vita, gran parte della quale non si trova in nessun altro posto sulla Terra.
In tutto, in 38 giorni si spedizione scientifica, sono state censite 2.046 specie, evidenziando l’importanza critica della conservazione di questa regione. I risultati rafforzano l’importanza critica della gestione sostenibile degli ecosistemi per garantire che la biodiversità prosperi anche nelle aree influenzate dall’uomo. Trond Larsen, che dirige il Rapid Assessment Program di Conservation International al Moore Center for Science, ha sottolineato che «Scoprire 4 nuovi mammiferi in una qualsiasi spedizione è sorprendente: trovarli in una regione con popolazioni umane significative è straordinario. Questo è un mosaico vibrante e dinamico di ecosistemi, sia naturali che antropici, che dobbiamo mantenere e ripristinare se vogliamo sperare di proteggere le specie che vi si trovano. Abbiamo scoperto che le aree più vicine alle città e ai paesi supportano ancora una biodiversità incredibilmente elevata, comprese specie che non si trovano da nessun’altra parte. Queste scoperte sottolineano che anche in aree fortemente influenzate dalle persone, la biodiversità può persistere, ma solo se gli ecosistemi sono gestiti in modo sostenibile».
Nel Paisaje Alto Mayo sono stati censiti 151 mammiferi, compresi i 4 nuovi per la scienza: un pipistrello, uno scoiattolo, un topo spinoso e un topo anfibio estremamente raro. Almeno 12 delle 151 specie sono a rischio di estinzione.
Utilizzando una combinazione di metodi, comprese fototrappole, il team ha registrato 50 specie di mammiferi di medie e grandi dimensioni (>1 kg) in una gamma di habitat diversi per tipi di altitudine ed ecosistema. Tra gli animali censiti ci sono 15 carnivori (con diverse specie di felini), 12 primati, 6 grandi roditori (oltre 1 kg), 5 formichieri e bradipi, 4 armadilli, 4 ungulati, 2 marsupiali, un tapiro e un coniglio. 10 di queste specie sono state registrate nel Paisaje Alto Mayo per la prima volta e 11 sono minacciate di estinzione nella Lista Rossa IUCN, comprese la scimmia titi di San Martin (Plecturocebus oenanthe ) in pericolo critico, la scimmia lanosa dalla coda gialla peruviana (Lagothrix flavicauda) in pericolo critico e la scimmia ragno dal ventre giallo ( Ateles belzebuth) in pericolo. 4 dei primati registrati sono endemici del Perù e 2 di questi solo nel dipartimento di San Martín.
Escludendo i pipistrelli, i ricercatori hanno identificato 35 specie di piccoli mammiferi (roditori e marsupiali inferiori a 1 kg), 12 delle quali sono state documentate per la prima volta nel Paisaje Alto Mayo. Di queste, 5specie sono endemiche della regione: la donnola marsupiale di Rutter (Marmosa rutteri), il topo dorato dei campi (Akodon orophilus), il topo arboreo peruviano (Rhipidomys modicus) e due specie nuove per la scienza: un topo anfibio del genere Daptomys e un topo spinoso del genere Scolomys . Inoltre, è stato scoperto uno scoiattolo nano (Microsciurus sp.) precedentemente non descritto che dovrebbe appartenere a un nuovo genere. I ricercatori evidenziano che «Il topo anfibio appartiene a un gruppo di roditori semi-acquatici considerati tra i più rari al mondo, con solo poche specie che sono state osservate dagli scienziati una manciata di volte. Il topo è stato trovato in un singolo appezzamento di foresta paludosa unica, minacciata dall’agricoltura invasiva». Lo studio ha anche censito 45 specie di pipistrelli, tra le quali una nuova specie del genere Carollia , i pipistrelli della frutta dalla coda corta.
Il Paisaje Alto è una destinazione popolare per il birdwatching e attrae turisti da tutto il mondo. Durante il RAP, i ricercatori hanno documentato ben 536 specie di uccelli in una gamma di altitudini e una varietà di ecosistemi tra cui foreste pluviali, foreste di pianura, paludi di palme e piantagioni di caffè. Tra queste c’erano 9 specie endemiche di grande importanza, tra cui due Grallariidae (Grallaria blakei e Grallaria przewalskii), due pigliamosche (Zimmerius villarejoi e Leptopogon tackzanowskii), due tanager (Ramphocelus melanogaster e Iridisornis reinhardti), un piccolo picchio (Picumnus steindachneri), un manachino (Machaeropterus eckelberryi) e il formicaio dalla gola di cenere (Herpsilochmus parkeri), che prende il suo nome scientifico dal defunto Ted Parker, un leggendario ornitologo, ex dipendente di Conservation International e inventore del programma RAP. La spedizione ha anche registrato 26 specie di uccelli minacciate di estinzione. Per catturare questa impressionante diversità, gli scienziati hanno utilizzato metodi tradizionali come transetti e reti nebbia, insieme a sensori bioacustici passivi per registrare e identificare molte specie di uccelli in base ai loro richiami.
Il RAP ha documentato 27 specie di anfibi e 18 specie di rettili, più del previsto dati i risultato del monitoraggio precedente nella regione e la vicinanza degli insediamenti umani a molte delle aree di studio. Tra gli anfibi catalogati ci sono anche due rane con areali molto ristretti: Phyllomedusa chaparroi e la rana arlecchino in via di estinzione Atelopus seminiferu. Il team ha anche identificato due popolazioni precedentemente sconosciute della rana arlecchino in via di estinzione in aree sottoposte a disboscamento, evidenziando che questi siti necessitano di elevate priorità di conservazione. La spedizione ha scoperto 3 specie di anfibi nuove per la scienza: una salamandra arborea (Bolitoglossa sp.) e due rane (Chiasmocleis sp. e Pristimantis sp.), nonché altre 7 specie che sono probabilmente nuove ma richiedono ulteriori indagini. Sono state scoperte due specie di serpenti che sono potenzialmente nuove per la scienza, Atractus sp. e un serpente cieco sotterraneo del genere Epictia.
Le specie di pesci di acqua dolce censite sono state 68 ed 8 di queste sono nuove per la scienza, compreso uno strano pesce dalla “testa a blob” la cui funzione insolita rimane un mistero.
Utilizzando reti a strascico, da lancio, tramagli e pesca elettrica, i ricercatori hanno identificato 18 specie do pesci censite per la prima volta nel bacino dell’Alto Mayo. Tra le specie nuove per la scienza ci sono pesci del gruppo Characiformes come Knodus sp. e piranha, e pesci gatto. La specie più singolare è un pesce “dalla testa a blob” (Chaetostoma sp.) appartenente ai pesci gatto corazzati dalla bocca setolosa, che ha una grossa testa sferica, una caratteristica che gli scienziati ittici del team non avevano mai visto prima. La funzione di questa insolita struttura rimane un mistero. Conservation International fa presente che «Molti esemplari registrati da questo RAP non sono stati identificati adeguatamente a causa delle limitate informazioni tassonomiche disponibili. Le informazioni tassonomiche aiutano a identificare specie importanti per la pesca di sussistenza, come il boquichico , il carachama e il bagres , denominati localmente, e informano sulla potenziale commerciabilità delle specie ornamentali per il commercio sostenibile di animali domestici. E’ molto probabile che ci siano specie nuove per la scienza nelle parti del bacino non ancora esplorate».
La spedizione ha censito 45 Rettili e anfibi, 3 dei quali nuovi per la scienza: una rana della pioggia, una rana dalla bocca stretta e una salamandra rampicante.
Il RAP si è concentrato su due tipi di insetti: le farfalle diurne e gli scarabei (con particolare attenzione agli scarabei stercorari), censendo 218 specie di farfalle e 71 scarabei. 12 insetti sono nuovi per la scienza. I ricercatori ricordano che «Conosciute come wampishuk nella lingua Awajún, le farfalle diurne sono note per le loro grandi ali e le sorprendenti variazioni di colore. Durante il RAP sono state identificate più di 200 specie di farfalle, tra cui 10 nuove per la scienza, 24 potenzialmente nuove per la scienza (in attesa di ulteriori indagini) e 14 registrate per la prima volta nell’Alto Mayo». La maggior parte degli esemplari è stata raccolta dalle basse colline boscose e dalle foreste tropicali della regione, con la maggior parte delle specie osservate appartenenti alla famiglia Ninfalidi (Nymphalidae).
Gli scarabei stercorari, chiamati toritos o carahuay dagli Awajún, appartengono alla famiglia degli Scarabaeidae, un gruppo con circa 27.000 specie presenti in tutto il mondo. Dato che per cibarsi la maggior parte degli scarabei stercorari si affida agli escrementi di grandi mammiferi e altri animali vertebrati, sono eccellenti indicatori della pressione venatoria. Seppellendo lo sterco, gli scarabei stercorari forniscono anche funzioni essenziali all’ecosistema come la dispersione secondaria dei semi, il riciclaggio dei nutrienti e la regolazione dei parassiti. Il RAP ha registrato più di 70 specie di scarabei nei diversi ecosistemi dell’Alto Mayo, tra cui 2 specie di Scybalocanthon che sono nuove per la scienza e 45 specie precedentemente non documentate nella regione.
La spedizione RAP ha documentato 955 specie di piante vascolari nell’Alto Mayo centrale, tra le quali 5 specie endemiche della regione di San Martín e 10 elencate come minacciate di estinzione dalla Lista Rossa IUCN. Tra le scoperte ci sono state 3 specie potenzialmente nuove per la scienza, Stylogyne sp., Ilex sp. e Schefflera sp., che sono sottoposte a ulteriori studi. I ricercatori sottolineano che «Nonostante la frammentazione dell’habitat dovuta all’attività umana, la diversità vegetale della zona rimane sorprendentemente elevata. In particolare, i territori del popolo indigeno Awajún ospitano la più grande varietà di piante, molte delle quali forniscono risorse importanti come medicinali, materiali da costruzione e cibo». Si stima che la flora del Perù comprenda circa 20.000 specie di piante vascolari, con nuove specie descritte ogni anno e si stima che il 30% sia ancora da scoprire.
48 specie di piante e animali osservate durante la spedizione potrebbero essere nuove per la scienza e richiedere ulteriori ricerche per la conferma.
I dati della spedizione guideranno i piani per collegare il Bosque de Protección Alto Mayo con l’Área de Conservación Regional Cordillera Escalera, formando un corridoio ecologico essenziale per la sopravvivenza delle specie. Inoltre, i dati raccolti supporteranno un piano di gestione per il Paisaje Alto Mayo, progettato per conservare la biodiversità, migliorare la sostenibilità agricola e garantire servizi ecosistemici essenziali da cui dipendono le comunità locali, il tutto promuovendo una regione più resiliente e interconnessa.
Larsen ha evidenziato che «Questa comprensione più completa di dove vivono le specie ci aiuta a identificare le aree con il potenziale maggiore per la conservazione o il ripristino della biodiversità, nonché quelle più adatte ad attività sostenibili come l’ecoturismo, il disboscamento selettivo, l’agricoltura e la raccolta delle risorse».
Yulisa Tuwi, una donna Awajún che fa parte degli esperti della FERIAAM con vaste conoscenze tradizionali che hanno collaborato con Conservation International (lei, in particolare alla ricerca su rettili e anfibi) ha aggiunto: «Questa valutazione rapida consente agli Awajún di proteggere la nostra cultura, le risorse naturali e il nostro territorio, poiché abbiamo un profondo legame con la natura. Partecipare a questa ricerca mi ha permesso di comprendere meglio come piante, animali ed ecosistemi interagiscono tra loro e come questo faccia parte della nostra cosmogonia Awajún».
Il rapporto si conclude con alcune raccomandazioni per la conservazione di questi tesori della biodiversità: «Minacce come la deforestazione, l’espansione dell’agricoltura e lo sfruttamento eccessivo delle risorse (ad esempio, caccia e pesca illegali) hanno continuato a crescere nel il Paisaje Alto Mayo. I risultati dell’Alto Mayo RAP hanno colmato molte lacune nei dati che ora vengono utilizzate da una varietà di parti interessate, tra cui Conservation International, il governo regionale, i popoli indigeni e le comunità locali, per progettare un piano di gestione spaziale per il Paisaje Alto Mayo che conserverà e ripristinerà meglio l’importante biodiversità, proteggerà i servizi ecosistemici, migliorerà i mezzi di sussistenza e renderà l’agricoltura più sostenibile. I nostri dati evidenziano i siti e gli ecosistemi specifici che hanno il potenziale più elevato per proteggere e ripristinare la biodiversità essenziale, nonché quali aree sono più adatte all’ecoturismo, al disboscamento selettivo, all’agricoltura e alla raccolta di risorse naturali. Ad esempio, il team ha esaminato una zona di foresta di sabbia bianca e una palude amazzonica che sono davvero uniche e supportano una biodiversità critica, ma entrambe affrontano minacce immediate. Sebbene la foresta di sabbia bianca copra una piccola area, sembra supportare una grande popolazione della specie di salamandra appena scoperta, mentre la palude amazzonica supporta il topo semi-acquatico appena scoperto. Non è chiaro se queste specie siano distribuite più ampiamente o se questi siti rappresentino il loro unico habitat rimanente. L’introduzione di pratiche più sostenibili nel il Paisaje Alto Mayo non solo aiuterà le persone e le specie che abitano questa zona altamente diversificata, ma fornirà anche un importante corridoio ecologico per lo spostamento di piante e animali tra le aree di conservazione esistenti nella regione più ampia, contribuendo a garantire la persistenza delle specie di fronte al cambiamento climatico, alla perdita di habitat e ad altre minacce».
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