Sconcerto e rabbia nel vedere parte di un’oasi naturalistica ridotta a un esteso ed enorme ammasso di rami destinato alle biomasse o forse a diventare cippato. Un groppo alla gola e un pugno nello stomaco si avvertono a guardare le foto che girano in questi giorni sul web. La prima domanda che tutti ci siamo posti riguarda l’autorizzazione: Ma sarà un taglio abusivo o autorizzato? Trattandosi della Zona Speciale di Conservazione “Oasi di Scolacium” sembrerebbe scontato un abuso.
Chi mai potrebbe pensare a un’autorizzazione del DIPARTIMENTO TERRITORIO E TUTELA DELL’AMBIENTE SETTORE 02 – VALUTAZIONI AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI – SVILUPPO SOSTENIBILE della Regione Calabria?
Invece è così, proprio chi ha il compito di tutelare ha autorizzato il taglio forestale proposto da una ditta privata nella Zona Speciale di Conservazione “Oasi di Scolacium” “sulla base di valutazioni ed approfondimenti tecnici eseguiti in forma collegiale nel corso delle precedenti sedute della Struttura Tecnica di Valutazione” escludendo una ulteriore procedura di Valutazione di Incidenza.
Il piano di taglio è stato redatto “con l’obiettivo di migliorare e valorizzare il patrimonio forestale” secondo i criteri della gestione forestale sostenibile ossia “nella gestione e nell’uso delle foreste e dei terreni boscosi secondo modalità e ritmi che ne mantengono la biodiversità, la produttività, la capacità di rinnovazione, la vitalità e il loro potenziale, al fine di adempiere, ora e in futuro, alle proprie funzioni ecologiche, economiche e sociali sul piano locale, nazionale e globale e che non causino alcun danno ad altri ecosistemi”.
“Nel dettaglio gli interventi previsti dal suddetto progetto di utilizzazione forestale è il taglio raso senza rilascio di matricine (articolo 10 del Regolamento Regionale forestale n°9/2015) del rimboschimento di eucalipto. All’interno del popolamento forestale saranno interessati da intervento selvicolturale anche n°5 pini domestici in quanto piegati e deperenti”.
Inoltre, “l’intervento non comporta alterazioni delle componenti abiotiche e non sono previsti cambiamenti fisici nel territorio, quali ad esempio scavi, prelievo di materiali, captazione di acqua, ecc.” e, secondo il parere della suddetta Commissione “anche per quanto riguarda la viabilità forestale l’esame di quella esistente ha confermato che è sufficientemente sviluppata e consente di raggiungere abbastanza agevolmente quasi tutte le zone, senza prevedere nuovi tracciati”.
Tutto questo risulta molto inquietante e preoccupante, ma dovrebbero rassicurarci le “MISURE PRESCRITTIVE” che accompagnano il piano, che evidenziano la necessità di:
- Evitare qualsiasi intervento che possa danneggiare la struttura e il funzionamento degli habitat forestali: ciò significa evitare azioni che potrebbero frammentare gli habitat, isolare le specie e ridurre la variabilità biologica.
- Limitare la costruzione di infrastrutture all’interno delle aree forestali: in particolare, le nuove piste forestali devono essere progettate in modo da minimizzare il disturbo agli habitat e alle specie presenti, soprattutto all’interno delle aree protette.
- Proteggere gli elementi forestali di particolare valore: ciò include alberi di grandi dimensioni, alberi morti, cavi o ultracentenari, specie rare e habitat specifici come le aree ripariali e i biotopi umidi. Questi elementi svolgono un ruolo fondamentale per la biodiversità, fornendo habitat e risorse alimentari per molte specie.
Ciò che a nostro parere salta agli occhi sono le gigantesche contraddizioni del documento autorizzatorio: come si possono tagliare centinaia di alberi in un habitat naturale con un suo equilibrio ormai costituito, senza arrecare danno o disturbo a tutte le specie viventi che lo popolavano? Tutti i nidi, le tane ed i rifugi di uccelli, rettili, anfibi, e di tutte le altre forme viventi, distrutti o danneggiati, un terreno desertificato che subirà inevitabilmente un innalzamento drastico della temperatura e non favorirà di certo lo sviluppo di altra vegetazione.
Una devastazione autorizzata da un Ente preposto alla tutela è inaccettabile a maggior ragione nell’era dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento delle temperature che stiamo affrontando e che richiederebbe – semmai – la piantumazione di migliaia di alberi che ospitano biodiversità, raffrescano l’aria e assorbono CO2.
Dunque, tagli così estensivi e impattanti, non possono “migliorare e valorizzare il patrimonio forestale” ma solo favorire interessi privati a danno di un bene pubblico di pregio riconosciuto di grande importanza per essere una Zona Speciale di Conservazione.
BASTA TAGLIARE! GLI ALBERI NON SONO LEGNAME MA ESSERI VIVENTI E SENZA DI ESSI NON PUÒ ESSERCI VITA SULLA TERRA.
Italia Nostra Soverato – Guardavalle
Italia Nostra Crotone
Italia Nostra Alto Tirreno cosentino
Movimento Terra e Libertà Calabria
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