Giovedì 26 dicembre torna a Bardonecchia la manifestazione autunnale “Valsusa Emozioni da Bere”

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Giovedì 26 dicembre dalle 16 alle 20 a Bardonecchia gli organizzatori della manifestazione autunnale “Valsusa Emozioni da Bere” proporranno nel foyer del Palazzo delle Feste una degustazione in pieno clima natalizio. In primo piano ci saranno le etichette del Consorzio Valsusa Doc, presentate dai produttori e dai sommelier dell’AIS con assaggi di prodotti tipici locali. Ad arricchire l’evento in programma nel giorno di Santo Stefano un video sul Distretto Vinicolo valsusino, l’esperienza immersiva “Blind Wine” e una sorpresa offerta dai maestri pasticceri e cioccolatieri di Bardonecchia.

Evento gratuito

L’evento, gratuito, ospitato dal Comune di Bardonecchia e patrocinato dalla Città metropolitana di Torino, è promosso dal Consorzio di Tutela e Valorizzazione dei Vini DOC Valsusa. Sarà un’ottima occasione per degustare in purezza il frutto dei vitigni autosindaco@bacomunica_agctoni valsusini: i rossi Avanà e Becuet e il bianco Baratuciat. Vini di carattere, nati da vigneti strappati faticosamente ai versanti alpini. A farli assaggiare e a raccontarli saranno gli stessi produttori di montagna, come Giancarlo Martina, presidente del Consorzio DOC dei vigneron valsusini.

Calici illustrati

I calici saranno illustrati anche attraverso un percorso sensoriale grazie all’experience “Blind Wine” sotto la guida di sommelier dell’AIS Piemonte. Accompagnata dalla proiezione di un audiovisivo sul distretto vinicolo valsusino, la kermesse – sostenuta dalla Camera di commercio e dall‘Enoteca Regionale dei vini della provincia di Torino, sarà accompagnata dall’assaggio di altri prodotti d’eccellenza del territorio, come i formaggi, i salumi e i Marroni IGP della Valsusa. Il pomeriggio di degustazioni terminerà con una dolce sorpresa realizzata con i vini DOC della Valsusa, in occasione del 70° anno di attività della pasticceria-cioccolateria Ugetti, presente a Palazzo delle Feste anche con la mostra “Tracce di Gusto”, che riassume la storia della famiglia, che da tre generazioni delizia i frequentatori di Bardonecchia. Ad accompagnare la sorpresa dolciaria sarà il Vino del Ghiaccio valsusino, prodotto con uve tardive a bacca rossa, lasciate disidratare in vigna e raccolte ormai gelate durante l’inverno, a temperature abbondantemente sotto zero.

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In vista dei Giochi Mondiali Universitari Invernali, i produttori vitivinicoli valsusini stanno progettando alcune iniziative per far conoscere sia i loro prodotti che il territorio di cui sono espressione. Da più di venticinque anni il Consorzio di Tutela e Valorizzazione dei Vini DOC Valsusa si impegna a garantire un futuro al piccolo comparto vinicolo alpino: appena una ventina di ettari vitati, con filari “eroici”, spesso strappati ai versanti più scoscesi. Il mercato e la critica stanno premiando questa eccellenza vinicola piemontese, che si esprime attraverso tre vitigni autoctoni: due rossi, l’Avanà e il Becuet, e un bianco, il Baratuciat.

Sono vitigni che riflettono il prestigio storico della Valle di Susa come area vinicola: esploso con l’optimum climatico medievale, il vino valsusino era esportato in Savoia, nel Delfinato e ovviamente a Torino. Di recente si è iniziato da parte di diversi produttori a valorizzare la produzione del Becuet in purezza. Precedentemente il vitigno era impiegato solo nell’ambito dell’uvaggio Valsusa Rosso, per rafforzarne il corpo.

La loncandina

L’Avanà, decisamente più esile, è oggi prodotto anche sotto forma di bollicine rosé metodo classico, mentre una quota di Becuet da vendemmia tardiva, invernale, è utilizzata per l’apprezzatissimo Vino del Ghiaccio, prodotto tra Chiomonte ed Exilles.

L’ultimo arrivato è il Baratuciat, “salvato” dall’estinzione da un appassionato professionista di Almese, Giorgio Falca, in una piccola “topia” di famiglia. Il bianco autoctono è ora prodotto in tutta la valle, sia in versione bianco fermo che spumantizzato. Minerali, suadenti, eleganti: i vini valsusini sono carichi di profumi, grazie anche all’escursione termica notturna dovuta all’altitudine dei vigneti. La quota e il clima li mettono al riparo dalle avversità, riducendo al minimo la necessità di trattamenti protettivi. Gli enologi li apprezzano perché esprimono alla perfezione il carattere alpino del territorio da cui nascono. La missione del Consorzio è continuare ad accrescere la produzione, aumentando ulteriormente la superficie vitata: ancora all’inizio del ‘900 i filari valsusini si estendevano su centinaia di ettari.

Per saperne di più si può scrivere a presidenza@consorziovalsusadoc.com, chiamare i numeri telefonici 335-7670464 o 339-8892819 o visitare il profilo www.facebook.com/valsusadocexperience



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