I periodi di malattia rappresentano un tema centrale per molti lavoratori che si interrogano su come queste assenze possano influire sulla pensione. Grazie al meccanismo dei contributi figurativi, anche i periodi in cui il lavoratore non può svolgere la propria attività vengono considerati utili ai fini pensionistici. Tuttavia, ci sono delle eccezioni e delle regole specifiche da tenere in considerazione. Vediamo nel dettaglio come i periodi di malattia incidano sulla pensione e cosa sono i contributi figurativi.
Periodi di malattia e pensione: cosa sono e come funzionano i contributi figurativi
I contributi figurativi per malattia sono accreditati dall’INPS per garantire che i periodi di assenza dal lavoro per malattia non penalizzino il lavoratore ai fini del diritto alla pensione e del calcolo del suo importo. Questi contributi vengono utilizzati per:
- Determinare il diritto alla pensione di vecchiaia e ad altre prestazioni pensionistiche.
- Contribuire al calcolo dell’importo della pensione.
Tuttavia, ci sono limitazioni. Ad esempio, per le pensioni di anzianità o anticipate, i contributi figurativi per malattia non possono essere conteggiati per i 35 anni di contributi effettivi richiesti dalla legge (Art. 22, comma 1, Legge 153/1969). Questa esclusione non si applica ai dipendenti pubblici e agli iscritti al sistema contributivo.
Un esempio pratico: un lavoratore del settore privato che richiede la pensione anticipata con Quota 103 deve avere almeno 41 anni di contributi totali, di cui 35 effettivi, esclusi i contributi figurativi per malattia. Per i dipendenti pubblici, invece, non esistono esclusioni: sono sufficienti i 41 anni di contributi totali.
Limiti e utilizzo dei contributi figurativi
I contributi figurativi per malattia hanno alcune restrizioni:
- Non validi per i versamenti volontari
Questi contributi non possono essere utilizzati per ottenere l’autorizzazione ai versamenti volontari, pur essendo utili per determinare il diritto alla pensione. - Requisiti per l’accredito
Un lavoratore deve aver versato almeno un contributo settimanale obbligatorio prima del periodo di malattia per poter ottenere l’accredito figurativo. Inoltre, i periodi di malattia devono durare almeno 7 giorni consecutivi. - Massimo accredito di contributi figurativi
Fino al 1996, il massimo accreditabile era di 12 mesi in tutta la carriera lavorativa. Dal 1997, il limite è stato gradualmente aumentato, fino a raggiungere 22 mesi (96 settimane) nel 2009. Per gli invalidi, invece, non esistono limiti per l’accredito di contributi figurativi per malattia.
Se un lavoratore supera il limite massimo accreditabile, l’INPS considera i periodi più favorevoli per il calcolo della pensione. È anche possibile richiedere la sostituzione di periodi di malattia già accreditati, ma solo se non utilizzati per altre prestazioni.
FAQ: domande frequenti sui periodi di malattia e la pensione
D: I periodi di malattia incidono sull’importo della pensione?
R: Sì, i contributi figurativi per malattia vengono conteggiati nel calcolo dell’importo pensionistico, salvo eccezioni previste per alcune categorie e prestazioni.
D: Quanto dura l’indennità di malattia?
R: Generalmente, l’indennità di malattia viene erogata per un massimo di 180 giorni in un anno, con possibili estensioni per patologie gravi o invalidanti.
D: Come si richiede l’indennità di malattia?
R: Il lavoratore deve inviare il certificato medico all’INPS, preferibilmente in formato telematico. Il certificato deve specificare la durata e la natura della malattia.
D: Quanto viene pagata l’indennità di malattia?
R: L’indennità varia dal 50% al 75% della retribuzione, a seconda della durata dell’assenza e delle disposizioni contrattuali.
I contributi figurativi per malattia, dunque, rappresentano uno strumento fondamentale per tutelare il lavoratore durante i periodi di assenza per motivi di salute, garantendo che questi non incidano negativamente sul diritto alla pensione e sul suo importo. Tuttavia, è essenziale conoscere le regole specifiche che disciplinano il loro utilizzo, soprattutto per le pensioni anticipate o per i versamenti volontari. Per massimizzare i benefici dei contributi figurativi, è consigliabile verificare la propria posizione contributiva con l’INPS e, se necessario, richiedere assistenza per correggere eventuali errori o omissioni.
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