Sassari si rialza, Treviso beffata

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Sassari, 22 dicembre 2024 – La striscia di cinque vittorie consecutive della Nutribullet Treviso si arena sul mar di Sardegna. Dopo 40′ di battaglia e il pareggio riacciuffato sul fil di sirena con una tabellata di D’Angelo Harrison, Bowman rovina tutto con un fallo scellerato che regala due liberi e di fatto i due punti alla Dinamo Sassari, che si addolcisce il Natale con una vittoria per 96-94.

La Dinamo torna a lottare e a vincere anche le gare tirate, dopo l’ultimo pesante stop contro Reggio Emilia, la squadra di coach Nenad Markovic si riscopre operaia, dopo un primo tempo complicato impiegato ad inseguire una Treviso molto più rodata dei padroni di casa.

Nella ripresa è arrivata la svolta, con un Eimantas Bendzius tirato a lucido, autore di 16 punti, e capace di firmare quasi da solo il break di 26-7 che ha incendiato tutto il PalaSerradimigni, tornato a ruggire come ai vecchi tempi, quando il Banco di Sardegna sapeva imporre la propria legge tra le mura amiche.

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Un terzo periodo da incorniciare, con una difesa tornata a ringhiare e un attacco abile a sfruttare tutti gli spazzi concessi dai veneti, con il duo Fobbs-Bibbins, autori rispettivamente di 12 e 22 punti, abili nel punire una Treviso in evidente difficoltà.

Tutto questo nonostante la grossa difficoltà a rimbalzo, con i sardi che hanno dovuto pagare pesantemente dazio ai veneti perdendo nettamente per 21-38 la sfida sotto le plance, con un Miralem Halilovic da 20 punti e il 100% al tiro, ma che nella lotta nel pitturato si è visto sopraffare da Paulicap e compagni.

Colpa anche di una Dinamo che ormai si è capito non essere certamente la squadra più atletica e strutturata nel reparto lunghi di questa LBA, con i centri biancoblu capaci in tre, Halilovic, Renfro, Vincini, di raccogliere appena 5 rimbalzi in tutto: un bottino veramente misero.

Ma nonostante questo i Giganti, ormai solo di nome visti i numeri, sono riusciti a minare le certezze di Treviso, dopo un primo tempo in cui i veneti sembravano in perfetto controllo, alzando il ritmo e trovando canestri pesanti dai propri tiratori e con un Justin Bibbins formato deluxe, che davanti ai propri genitori arrivati direttamente dagli USA ha dato dimostrazione, ancora una volta, di essere ormai diventato uno dei leader di questa squadra.

Il playmaker americano con un finale praticamente perfetto, capace di realizzare 8 punti nei 120 secondi conclusivi, ha indirizzato il match in maniera decisa verso i sardi, alla disperata ricerca di altri due punti per rinsaldare una classifica non ancora del tutto tranquilla.

Per la Nutribullet un brusco stop dopo cinque vittorie consecutive, le ultime con Tortona e Cremona, che blocca la risalita verso un posto alle Final Eight di Torino.

Squadra di coach Francesco Vitucci che voleva fortemente anche il sesto successo in terra sarda, anche per esorcizzare la maledizione in un campo dove non ha mai vinto, e che sembrava sempre più concreto dopo un grande primo tempo, chiuso avanti e sempre in apparente controllo, con un Ky Bowman infallibile in avvio, con 13 dei suoi 15 punti finali nel solo primo periodo.

Treviso che però nel terzo quarto si è come spenta, permettendo ai padroni di casa di scappare sul +11, salvo poi rabbiosamente rimontare nei minuti finali, mettendo anche la testa avanti con un ottimo Bruno Mascolo, 16 punti, e il solito glaciale D’Angelo Harrison che con i suoi 22 punti ha quasi sfiorato il miracolo.

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Sì, perché proprio l’ex Brindisi con la sua tabellata dai 6 metri e 75 aveva impattato il risultato a 11” dalla sirena, prima che Bowman decidesse di compiere un fallo scellerato a metà campo per fermare il cronometro, regalando due liberi ad un Bibbins on fire e chiedendo ad Harrison un nuovo miracolo per vincerla allo scadere, ma con la palla che questa volta scheggiava appena il ferro.

Una sconfitta per Treviso che brucerà ancora per un po’, soprattutto per come arrivata, ma che non scalfisce l’ottimo lavoro fatto finora da un coach esperto come Vitucci che saprà di certo motivare i suoi già nella prossima sfida, l’ultima del 2024, al PalaVerde contro la balbettante Olimpia Milano che occupa proprio l’ottavo posto, che dista appena due punti e che è il vero obiettivo dei veneti in questo momento della stagione.

Per la Dinamo Sassari un successo che dà morale, specialmente ora con ancora Udom e Sokolowski fuori per infortunio, con il polacco che sarà costretto ad operarsi al piede e che costringerà quasi certamente il GM Pasquini a rituffarsi prontamente sul mercato.

Prima di allora c’è da chiudere al meglio questo complicato 2024, con una sfida delicata e da non sbagliare, a Cremona infatti andrà in scena un’autentica sfida salvezza contro l’ex Demis Cavina e che in caso di successo renderà più serene le feste a Markovic e a tutto l’ambiente sassarese, alla disperata ricerca di solide certezze dopo mesi difficili.

Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Nutribullet Treviso Basket 96-94

Parziali: 22-29; 23-22; 29-18; 22-25.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Progressione: 22-29; 45-51; 74-69; 96-94.

Sala Stampa

Francesco Vitucci, Nenad Markovic e Justin Bibbins

Le Pagelle

Dinamo Banco di Sardegna Sassari

Alessandro Cappelletti 6.5: se c’è da mettere ordine allora Markovic si affida a lui. Raramente sopra le righe, gioca una gara cattedratica con zero perse, cosa rara per lui, e solida con 9 punti e 5 assist. Nel finale è decisivo nel trasmettere calma ad un attacco che troppe volte si affidava alla frenesia.

Justin Bibbins 8: davanti ai propri genitori seduti a bordocampo, giunti dagli USA per festeggiare il Natale, gioca una delle sue gare migliori in canotta Dinamo. In avvio soffre l’intensità e la maggiore stazza di Bowman ed Harrison che gli saltano perennemente alla gola, ma nella ripresa la musica cambia. Torna ad aggredire la partita come gli capita da un mese a questa parte, smazzando ben 8 assist e mettendosi in proprio, sfruttando i vantaggi di una difesa veneta che cambia su ogni blocco. Nel finale il proscenio è tutta suo, segnando 8 dei suoi 22 punti nei 120 secondi conclusivi. Prima una tripla dal palleggio e poi uno dalla media sembrano mettere la parola fine, ma la tabellata del pareggio di Harrison spariglia nuovamente le carte. La sciocchezza gratuita di Bowman gli regala il matchpoint e a differenza dell’uno su due fatto prima del pareggio di Treviso, è glaciale segnando i due punti che chiudono la sfida. MVP per il cocco di mamma, papà e Sassari.

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Miralem Halilovic 7: l’intesa con Bibbins frutta i primi punti, ma contro Paulicap subisce il maggior impatto fisico del centro di Treviso, subendo troppo in difesa e soprattutto a rimbalzo. Nella ripresa continua a fatturare in attacco, ma difensivamente mette una marcia in più, sigillando l’area e permettendo alla Dinamo di piazzare il parziale decisivo del terzo periodo. Chiude con 20 punti, con il 100% al tiro (8/8), ma soli 3 rimbalzi

Brian Fobbs 7: nel primo tempo fatica ad accendersi offensivamente con un misero 1/5 al tiro, ma difensivamente è colui che traina tutto il resto dei compagni, disinnescando in parte Harrison. Nella ripresa si accende anche offensivamente e allora Sassari può dare la prima sgasata al match. Dall’arco resta una delle sue serate peggiori con un brutto 0/7, riuscendo comunque a mettere 12 punti a referto nonostante l’altissimo minutaggio (39′) che l’hanno spremuto fino al limite. Decisiva la difesa sull’ultima azione di Harrison, che prova a lucrare un giro in lunetta per vincerla, ma l’ex Bonn è bravo a non cascarci e a non commettere alcun fallo.

Matteo Tambone 6: mette l’elmetto fin dal suo ingresso in campo, giocando la solita gara di grande spessore in difesa. Offensivamente si fa notare solamente con una tripla mandata a bersaglio, con una percentuale tutt’altro che memorabile dall’arco (1/5).

Giovanni Veronesi 6.5: quando la Dinamo va in apnea è costretta ad aggrapparsi alla sua ancora bresciana e lui non tradisce. Stampa tre triple nei momenti più delicati, con Treviso che tentava la fuga decisiva. Chiude con 10 punti e la conferma di essere ormai uno dei punti fermi di questa Sassari.

Eimantas Bendzius 7.5: il capitano raramente delude e anche stasera ha fatto le cose in grande. Dopo un primo tempo in sordina, gioca un terzo periodo da fenomeno assoluto con una serie di triple che scavano il break che risulterà decisivo. Nel finale lascia la scena a Bibbins e Fobbs, ma resta sempre con la testa nel match. Chiude con 16 punti e 6 rimbalzi.

Luca Vincini 6.5:  gioca appena 5 minuti, ma ne meriterebbe molti di più, specialmente se confrontato con la prestazione di un anonimo Renfro. Gioca quasi esclusivamente nel secondo periodo, ma tanto gli basta per mettere 4 punti a referto.

Nate Renfro 5: sempre dinamico ed elettrico in difesa, ma essere nullo sia a rimbalzo che offensivamente, ancora una volta, non è accettabile, un’altra virgola a referto per lui. Il ragazzo si impegna, ma urge un upgrade quanto prima.

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Nutribullet Treviso Basket

Logo Treviso Basket azzurro

Ky Bowman 5: gioca un primo periodo da trascinatore assoluto. 13 punti in serie che fanno scappare via Treviso, 5/5 al tiro, ma già nella frazione successiva si intravedono le prime crepe, con l’americano che pare come spegnersi. Ad inizio ripresa si auto estromette dalla sfida commettendo il suo quarto fallo, rientrando solo nei minuti finali. Sbaglia la tripla del pareggio, ma Harrison è bravo a farsi trovare pronto per la tabellata del pareggio, ma a meno di 10” dalla sirena Bowman non si accorge del punteggio e commette un fallo inspiegabile per bloccare il cronometro, per la disperazione di Mascolo e Vitucci. Una sciocchezza carissima che è costata a Treviso la sesta vittoria consecutiva.

Tommaso Spinazzè s.v.: poche manciate di secondi sul parquet per il classe 2006.

D’Angelo Harrison 7: tutto il talento sconfinato dell’ex Brindisi in 40 minuti. Il faro offensivo della squadra di Vitucci durante tutto l’incontro, mettendo a referto 22 punti, 6 rimbalzi e 5 assist. Il suo tiro da tre è un po’ ondivago, 2/6 fino a dieci secondi dalla fine, ma quando la palla scotta lui c’è sempre inchiodando la parità con una tabellata mortifera. Prova a regalare il bis, questa volta con la bomba della vittoria, ma cerca più le braccia di Fobbs che il fondo della retina.

David Torresani 6: nella ripresa Vitucci gli concede tanti minuti, in attacco fatica a farsi notare, ma in difesa gioca una gara solida, reggendo egregiamente la verve degli esterni sassaresi.

Bruno Mascolo 7: gioca una gara sulle montagne russe, bene in avvio, va in completa confusione nel terzo periodo, andando fuori giri in attacco, cestinando ben 5 palloni, ma soprattutto in difesa dove viene costantemente battuto dal proprio avversario. Si scuote nel quarto conclusivo dove segna ben 9 punti, fondamentali per alimentare la rimonta rabbiosa di Treviso. Chiude con 16 punti, 4 assist e una sfuriata ai danni di Bowman.

Andrea Mezzanotte 6.5: non approccia al meglio la gara, commettendo 3 falli prima dell’intervallo. Nella ripresa si trasforma, iniziando a muovere il suo e il tabellino di Treviso, anche dalla lunga distanza. Alla fine saranno 11 i suoi punti, con 5 rimbalzi e + 10 di plus/minus, il migliore in casa Treviso. Fa quello che può nel cambio difensivo nelle ultime due azioni che fruttano a Bibbins una tripla e un canestro dalla media.

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Francesco Pellegrino 6: appena 7′, ma tanto gli bastano per iscriversi alla gara con 4 punti, tutti a gioco fermo.

Justin Alston 5: nel secondo quarto si accende, con una tripla e un altro canestro dalla media, poi più nulla. Poca consistenza, soprattutto in difesa, dove fatica a dare il proprio contributo. Vitucci se ne accorge e lo lascia a guardare dalla panchina per gran parte della ripresa.

Pauly Paulicap 6.5: nel primo tempo dà vita ad una battaglia contro Halilovic, dove i due giocatori rispondono colpo su colpo alle giocate del rivale. Nella ripresa è meno efficace, ma non per colpa sua, visto che Treviso si spegne di colpo nel terzo periodo. Quando la squadra di Vitucci tenta la rimonta, si dimentica del proprio centro, lasciandolo isolato nel pitturato. Chiude con 15 punti e 5 rimbalzi.

JP Macura 5: il Macura di Tortona sembra lontano anni luce. Oggi gioca una gara vicina all’anonimato, non riesce mai ad entrare in ritmo, con un inusuale 0/4 dall’arco, segnando appena 5 punti. Nell’ultimo quarto ha un lampo con un canestro che alimenta la rimonta veneta, ma appunto, è solo un lampo e nulla più. 

Giovanni Olmeo



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