La Regione Puglia crede nell’intelligenza artificiale. Berlingerio: «nei nostri bandi c’é una premialità»

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É una delle tecnologie più rivoluzionarie e controverse del nostro tempo. Con il suo sviluppo rapido e la sua diffusione in molteplici settori, sta trasformando non solo l’economia globale, ma anche la nostra vita quotidiana, ponendo al contempo importanti interrogativi etici, sociali e politici. Parliamo dell’intelligenza artificiale, la grande sfida del futuro. Con i dati a nostra disposizione, non possiamo che credere che il mondo può trarre enormi benefici da questa rivoluzione tecnologica.

Sud Italia e Puglia non sono escluse da questi benefici e, anzi, potrebbero trarne linfa per colmare il divario che ci trasciniamo da sempre rispetto al nord d’Italia e d’Europa. Di questo si è parlato durante l’ultimo appuntamento del 2024 di Hey Sud, il ciclo di talks ideato da Fabio Mazzocca, Sales Responsible South Area Consulting, e promosso da Ey nel sud Italia per approfondire tematiche di grande rilevanza per il territorio.

“Ai” posteri l’ardua sentenza il titolo del dibattito, che ha messo intorno ad un tavolo esperti qualificati nel campo dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione per parlare dell’impatto che l’AI ha sul tessuto produttivo e sociale della Puglia. Per Mariarita Costanza, Cto e CoFounder Macnil, Vice presidente Confindustria Bari e Bat per Innovazione e Start Up, quello dell’Ai è un treno che le imprese non possono perdere.

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«Ben vengano eventi come Hey Sud, finalizzati alla divulgazione di queste tematiche, soprattutto per le Pmi che, prese dalla quotidianità e dal fatturato, non pensano che l’intelligenza artificiale possa portare accelerazione nella loro crescita. Prima però è fondamentale una formazione strategica per capire in quale modo il servizio che conduco in azienda si può ottimizzare».

La Regione Puglia sta puntando fortemente sulle tecnologie come motore di innovazione e sviluppo economico, con una serie di investimenti mirati e un piano strategico ambizioso. «Le imprese, piccole o grandi che siano, possono presentare progetti di ricerca e sviluppo su questa tematica» ha detto Gianna Elisa Berlingerio, Direttore Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia. «In tutti i nostri bandi sui progetti di intelligenza artificiale c’è una premialità perché riteniamo che sia una tematica trasversale sulla quale il territorio ha già qualcosa da dire e sicuramente potrebbe averla nel futuro».

Ogni giorno milioni di persone interagiscono con l’intelligenza artificiale senza nemmeno rendersene conto. É ormai una presenza invisibile ma costante nella nostra routine.

«É prima di tutto una moda in tutti i settori, dal mercato alla formazione» ha spiegato Danilo Caivano, Professore Ordinario Dipartimento Informatica Università degli studi di Bari.

«È una disciplina che nasce tantissimi anni fa e che, banalizzando, non fa altro che classificare e prevedere grazie al lavoro di algoritmi addestrati a calcolare su una base di dati. Il tema su cui discutere invece è la sua applicazione, innumerevoli i campi a cui si presta, con una precisione tanto più alta quanto più grosse sono le pagine documentarie su cui si fa apprendimento».

La capacità di processare enormi quantità di dati in tempi brevissimi e di adattarsi a nuove situazioni è il cuore dell’intelligenza artificiale, che oggi si sta applicando in vari ambiti, tra cui quello sanitario.

«É uno strumento che ci consente di arrivare molto tempo prima e in maniera molto più dettagliata, ma soprattutto con uno scenario di probabilità che ci consente di definire in maniera più precisa la terapia» ha sottolineato Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Irccs Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” Bari. «Parliamo di medicina personalizzata, l’oncologia di precisione, che è uno strumento attraverso il quale riusciamo a fare una strategia manageriale di gestione del paziente oncologico, che garantisce in questa maniera un’aderenza terapeutica maggiore, un’efficacia terapeutica e soprattutto delle chances di guarigione più alte».

L’Ai non è solo una sfida tecnologica ma anche una riflessione sul nostro rapporto con le macchine e con il potere che esse possono acquisire.

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Per Gaetano Grasso, Responsabile Uff. Monitoraggio Tecnico InnovaPuglia, il rapporto uomo-macchina ha assunto una dimensione completamente nuova. «Non si tratta soltanto di interagire attraverso fattori meccanici ma entra in gioco anche il fattore cognitivo» ha detto Grasso. «Il rapporto con la macchina intelligente necessita di una cognizione di causa nel momento in cui si interagisce, quindi bisogna fare in modo che il lato umano acquisisca nuove competenze».

In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sta ridisegnando il panorama economico globale, Ey si sta imponendo come un attore chiave nel supportare le aziende nella trasformazione digitale attraverso l’adozione delle tecnologie basate sull’Ai.

«L’intelligenza artificiale è sicuramente uno degli abilitatori che condizionerà la trasformazione di tutte le imprese» ha concluso Claudio Meucci, Ey Consulting Market Leader. «EY è molto presente in questo ambito facendo crescere i propri professionisti a supporto delle imprese e della pubblica amministrazione. Abbiamo imparato che le grandi innovazioni tecnologiche e scientifiche sono sicuramente una grande opportunità ma bisogna stare attenti anche ai risvolti negativi. Dobbiamo farci trovate pronti».



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