Funerali in pompa magna per la sorella di Marco, Luigi e Salvatore De Micco, i boss dell’omonimo clan egemone a Ponticelli.
Un evento che ha fornito al clan un’occasione per ostentare potere e padronanza del territorio.
Una carrozza trainata da una dozzina di cavalli, il lungo e partecipato corteo, partito dall’abitazione della defunta, disabile dalla nascita, in via Luigi Piscettaro, luogo di residenza della famiglia De Micco, e che ha sfilato lungo l’intero corso Ponticelli per raggiungere la Basilica della Madonna della Neve, dove si è svolta la cerimonia religiosa.
A rendere omaggio alla sorella dei boss di Ponticelli, tutte le associazioni della Madonna dell’arco della zona, con tanto di banda musicale a supporto. Particolarmente vistosa la presenza di diverse figure apicali della camorra napoletana e vesuviana, accorse da diverse zone della città per rendere omaggio ai boss fondatori del clan che detiene il controllo del territorio, nell’ossequioso rispetto del codice d’onore camorristico. Lunghe colonne di auto lussuose, parcheggiate fino alla vicina via Luigi Franciosa, hanno concorso a sottolineare la caratura delle personalità che hanno presenziato ai funerali della sorella dei De Micco.
Ai commercianti è stato imposto il lutto cittadino, serrande abbassate per gran parte della mattinata odierna, giovedì 5 dicembre, in forma di rispetto, non solo per la defunta. Diversi cittadini hanno lamentato l’impossibilità di effettuare acquisti presso le attività commerciali della zona, a riprova dell’ossequiosa imposizione alla quale gli esercenti sono stati chiamati ad aderire. Uno scenario che ha sortito prevedibili effetti anche in termini di viabilità. Traffico paralizzato, la strada è stata letteralmente presidiata dai gregari che hanno impedito il transito delle automobili per l’intero svolgimento delle celebrazioni.
Un vero e proprio show inscenato lungo la strada principale del quartiere per suggellare e rilanciare il controllo del territorio e assoggettare i cittadini, imponendogli di riconoscere la supremazia del clan, anche solo impedendogli di transitare lungo quella zona o di svolgere indisturbati le pratiche ordinarie della routine quotidiana. Un lutto imposto alla gente comune, per espresso volere del clan egemone a Ponticelli. I De Micco hanno imposto silenzio e sottomissione alla cittadinanza e lo hanno fatto in maniera indisturbata. Anche in questa circostanza, le forze dell’ordine hanno lasciato campo libero alla camorra, malgrado la notizia del decesso della sorella dei boss si era diffusa rapidamente tra le strade del quartiere, introducendo uno scenario che consentiva di presagire che sarebbe andato in scena uno spettacolo di questa caratura. Ancora una volta, lo Stato indietreggia e la camorra avanza, conquistando a ritmo di convinti e serrati passi, una corposa fetta di autorità.
Lo spettacolo andato in scena oggi tra le strade di Ponticelli, consegna alla gente comune delle immagini che difficilmente verranno dimenticate, unitamente a un senso di impotenza e sopraffazione destinato a sortire effetti ben più incisivi e deleteri di una “stesa” o di un agguato. Un lutto che colpisce la famiglia De Micco in un momento storico cruciale per il clan, rimaneggiato dagli arresti e alle prese con una serie di criticità. Soprattutto per questo, quanto accaduto tra le strade del quartiere, assume un significato pesantissimo. Una plateale e sfrontata dimostrazione di forza che ha travolto tutto e tutti, senza incontrare nessun ostacolo lungo il cammino, nel senso più triste ed autentico del termine. Solo inchini e condoglianze, in un clima che concorre a rilanciare la paura e il timore reverenziale da parte della gente comune, alla quale non è concesso neanche di indignarsi davanti alla camorra che spadroneggia tra le strade di un quartiere, alla vigilia dell’anno 2025. L’ennesima scena estrapolata da “Gomorra” che si consuma nel vero regno della camorra.
Quando si consente alla camorra di assoggettare il popolo alle sue logiche, attraverso rappresentazioni di forza così dirompenti, lo Stato perde molto di più di una partita.
Potranno arrivare arresti, perquisizioni e altri provvedimenti, ma accadrà domani. Mentre quello che è accaduto oggi entra di diritto nella storia contemporanea di un quartiere sempre più soggiogato dalle logiche malavitose. Esattamente come è già accaduto in tutte le altre occasioni in cui lo Stato, a Ponticelli, è arrivato puntualmente il giorno dopo.
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