48 ore a Nizza, golosa capitale della Costa Azzurra e del turismo invernale

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Affacciata sul Mediterraneo, avvolta da colline foderate di vigne e di agrumeti, Nizza è l’incarnazione della Riviera. Qui più che altrove a inizio Ottocento nacque il concetto di villeggiatura con aristocratici, soprattutto russi e inglesi, che vi trascorrevano l’inverno attratti da clima mite, ambiente cosmopolita, vocazione al lusso e una tavola che mescola le tradizioni culinarie di Piemonte, Liguria e Provenza. Per la sua unicità la cucina nizzarda è stata dichiarata ‘patrimonio nazionale’.

Testimone di quell’epoca è la Promenade des Anglais, i sette chilometri di lungomare inaugurati nel 1820, quando Nizza era ancora parte del Piemonte e del Regno di Sardegna. Un viale costiero che insegue una lunga spiaggia di ghiaia, in gran parte libera, ombreggiata dalle palme e bordata da alberghi di lusso, tra cui il mitico Negresco, e da magnifici edifici. La Promenade è luogo di incontro e di attività fisica con gente che corre, va in bicicletta, prende il sole, si ferma a chiacchierare e a guardare il mare dalle numerose panchine. Fu il laboratorio architettonico dell’elegante urbanistica cittadina con esempi barocchi, neoclassici, belle époque, art déco, liberty, neogotici, modernisti ed eclettici. Perché qui si mescolarono influenze inglesi e moresche, russe e coloniali. Per ospitare la regina Vittoria, sulla collina di Cimiez, fu costruito il monumentale Hotel Regina: un trionfo di stile belle époque trasformato in condominio di lusso dopo la crisi del 1929. E i giardini nizzardi si sono arricchiti delle specie botaniche che i nobili portavano dai loro paesi.

Oltre che gli aristocratici Nizza attirò scrittori e pittori: tra la città e i suoi dintorni vissero Cechov, Dumas, Nietzsche, Cocteau, Matisse, Chagall, Renoir, Klein. Geni che ne hanno alimentato il mito e lasciato in eredità preziosi musei. Elementi che hanno fruttato a Nizza nel 2021 l’iscrizione nel patrimonio Unesco come ‘Città del turismo invernale della Riviera’.

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PRIMO GIORNO

Il vecchio centro storico ricorda la Liguria con le case colorate di rosso e giallo, con il labirinto di vicoli che si aprono su slarghi come place Rossetti con alti e variopinti edifici, o su costruzioni monumentali come in place de Palais o all’Opera. É in gran parte pedonale con le vie disseminate caffè, ristoranti e bistrot. Cours Saleya ospita il mercato dei fiori, ma anche banchi di ortofrutta e artigianato e, il lunedì mattina, il mercato dell’antiquariato. Dal centro si sale a quel che resta del Castello, primo nucleo di Nizza, circondato da un grande parco con diverse terrazze panoramiche da cui spaziare su città, spiaggia e mare. Alle pendici del Castello, il seicentesco convento delle Clarisse, un monumentale edificio con cortile e portico, è stato trasformato nell’Hotel du Couvent, un 5 stelle con 88 stanze, ristorante gourmet, bar, panetteria ed erboristeria.


Nizza, Hotel du Convent (foto Marco Moretti)

Sul versante opposto del centro si apre l’immensa place Masséna, disegnata nell’Ottocento con edifici neoclassici che riportano all’architettura sabauda, ma con tinte più accese: è teatro di manifestazioni ed eventi cittadini. Nel lato verso il mare è dominato dalla Fontana del Sole con la gigantesca statua di Apollo bordata di sculture bronzee. Da place Masséna inizia avenue Jean Médecin la via dello shopping con i grandi marchi della moda e la Galeries Lafayette.


Nizza, Place Masséna, Fontana del Sole (foto Marco Moretti)

CENA

La socca, simile alla farinata, è il più diffuso cibo di strada. Per orientarsi tra le centinaia di caffè e bistrot che affollano ogni quartiere di Nizza, 10 anni fa è stato creato il Label Cuisine Nissarde, un marchio che certifica i locali che propongono piatti tradizionali e usano ingredienti storici e solo freschi. Tra questi Chez Acchiardo, ristorante da più generazioni di una famiglia di origini cuneesi, serve assiette niçoise (verdure farcite, frittata, peperoni grigliati, focaccia di cipolla, olive caiette – simili alle taggiasche), salade niçoise (uova, acciughe, olive e verdure crude), panissa, daube (spezzatino di vitello servito con ravioli di carne e bietole), gnocchi al pesto, tian (verdure al gratin), filetti di triglie al pomodoro, insalata calda di polipo; prezzi medi per qualità e servizio alti in ambiente accogliente. Lu Fran Calin, menu e prezzi simili al precedente con solo piatti di terra e ambiente e servizio inferiori. All’Atelier de Cuisine Niçoise s’impara a cucinare ricette locali come socca, ratatouille, tian, daube.


Nizza, assiette niçoise (foto Marco Moretti)

SECONDO GIORNO

Per rivivere l’atmosfera fin de siècle di Nizza si visita Palais Masséna, la magnifica villa arredata con molte opere provenienti dal castello di Govone depredato da Napoleone: era la sontuosa cornice per feste e balli della nobiltà che frequentava Nizza. È uno dei tanti musei della città. Imperdibili il Musée Matisse nella seicentesca Villa des Arènes (in stile genovese) nel Parco des Arènes de Cimiez: espone 31 dipinti, 454 tra disegni e incisioni, 38 guazzi ritagliati e 57 sculture. Il Musée Chagall con l’intero ciclo biblico del pittore bielorusso. E il MAMAC, il Museo di Arte contemporanea.

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Nizza, Cattedrale russa (foto Marco Moretti)

Per cogliere l’influenza russa a Nizza – frequentata dall’imperatrice Alexandra Feodorovna – si visita la Cattedrale Russa di San Nicola, la maggiore chiesa ortodossa dell’Europa occidentale.

Per scoprire la Nizza popolare si va al Marché Liberation, il maggiore della città con bancarelle di pesce, ortofrutta, un mercato coperto e gastronomie con tavoli che servono piatti tradizionali (molto più economiche dei ristoranti). Si svolge davanti alla monumentale Gare du Sud, trasformata nel food centre Mediterraneo Sud con tre ristoranti specializzati in carne alla griglia, mix mediterraneo e cucina libanese.

CENA

Al top dei ristoranti con Label Cuisine Nissarde c’è Chez Davia, con la cucina gourmande dello chef Pierre Altobelli: provate i suoi barbajuans (ravioli fritti di pasta fresca senza uova farciti di bietola, ricotta, maggiorana e borraggine). 21 Paysans mescola invece negozio di ortofrutta e bistrot all’insegna bio.

INFORMAZIONI

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Hotel Beau Rivage, 4 stelle con 114 camere e spiaggia privata in posizione strategica tra lungomare e centro storico.



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