Preoccupazioni e incertezze sul progetto energetico dell’ospedale Parini – Valledaostaglocal.it

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Un interrogativo importante è emerso durante l’intervento del gruppo Rassemblement Valdôtain, che ha sollevato dubbi riguardo alla presenza di un torrente sotterraneo sotto la struttura ospedaliera e alle sue implicazioni per la futura gestione energetica dell’ospedale.

«Apprendiamo da fonti stampa che sotto l’ospedale Parini passa un torrente che sarà sfruttato per produrre energia», ha dichiarato con una certa preoccupazione il consigliere Diego Lucianaz. Un’affermazione che ha suscitato immediatamente la necessità di chiarire i dettagli del progetto. Lucianaz ha sottolineato come, ad oggi, l’amministrazione regionale e l’AUSL non abbiano fornito alcuna informazione ufficiale in merito. «Non abbiamo ricevuto nessuna informazione», ha aggiunto, sollecitando quindi chiarimenti su diversi aspetti cruciali: dalla natura dell’impianto di riscaldamento e il suo costo, alla gestione della falda acquifera sottostante. La domanda che si pone è se questo progetto sia stato integrato correttamente nel piano di ampliamento dell’ospedale Parini, specialmente in relazione al già complesso cantiere del IV lotto della fase 3 e alla realizzazione della centrale tecnologica G3, che al momento è in forte ritardo rispetto alla tabella di marcia.

L’Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha cercato di calmare le acque, fornendo alcune informazioni relative ai lavori e al progetto energetico in questione. Secondo Marzi, «lo scorso mese di novembre è stato rilasciato il permesso a costruire», e la società incaricata dei lavori, la Siv, potrà ora procedere con l’affidamento degli appalti. Il progetto prevede, tra le altre cose, l’installazione di una pompa di calore, che sfrutterà l’energia della falda acquifera per riscaldare e raffreddare il nuovo corpo ospedaliero. Un impianto ritenuto altamente efficiente, che mira a ridurre i costi energetici sfruttando fonti rinnovabili. Marzi ha anche evidenziato che l’intera piana di Aosta, e in particolare l’area ospedaliera, presenta una falda acquifera dinamica, alimentata e drenata continuamente dal reticolo idrografico sotterraneo. Secondo l’assessore, il progetto ha integrato questa risorsa in modo tale da evitare interferenze con altre strutture, come il cerchio lapideo o i lavori in corso del IV lotto.

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Ma, nonostante queste spiegazioni, Lucianaz non ha nascosto la sua insoddisfazione. «Non ci è stato detto dove e in che circostanza sarà realizzato il pozzo che dovrebbe attingere alla falda acquifera», ha dichiarato. Secondo il consigliere, i lavori per la centrale G3, che avrebbero dovuto iniziare un anno fa, sono in notevole ritardo e non vi sono ancora segni concreti di progresso. «Non è stato dato neanche un colpo di piccone», ha lamentato, criticando la mancanza di chiarezza sulle tempistiche e sul posizionamento del pozzo che dovrebbe estrarre l’acqua dalla falda. Inoltre, Lucianaz ha sottolineato come, nella validazione del progetto esecutivo avvenuta nel 2013, non ci fosse alcuna menzione della falda acquifera, alimentando così il dubbio che questa informazione sia emersa successivamente, senza un adeguato approfondimento.

Un altro punto sollevato riguarda la possibilità che questa risorsa sotterranea possa essere utilizzata anche dalla cittadinanza. Lucianaz ha suggerito che sarebbe utile esplorare la possibilità di rendere l’energia geotermica accessibile non solo all’ospedale, ma anche alla popolazione, contribuendo così a una maggiore sostenibilità energetica a livello comunale. La domanda che rimane sul tavolo è se, oltre ai benefici per l’ospedale, vi siano prospettive per un utilizzo più ampio di questa risorsa naturale.

In questo contesto, la mancanza di trasparenza e di informazioni chiare sta alimentando il malcontento e la sfiducia. La preoccupazione che un progetto tanto importante, che potrebbe avere impatti rilevanti sia sull’ospedale che sulla città, venga realizzato senza una comunicazione adeguata, è legittima. L’auspicio di molti è che la politica regionale riesca a fare chiarezza rapidamente, non solo sui dettagli tecnici, ma anche su come una risorsa naturale come la falda acquifera possa essere gestita in modo trasparente e sostenibile per il benessere di tutti.





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