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Le promesse di Giorgetti sulla trasparenza del Pnrr hanno i giorni contati – Dopo mesi di richieste c’è quantomeno un’ipotesi di tempistiche per la pubblicazione dei dati sull’avanzamento della spesa per i progetti del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il ministero dell’economia, infatti, ha risposto alla nostra richiesta di riesame, evidenziando che la “verifica dei dati” sulla spesa dei progetti del Pnrr dovrebbe concludersi in tempo utile per la pubblicazione degli open data su Italia Domani, prevista per il mese di dicembre. La risposta degli uffici del ministero è coerente con quanto lo stesso ministro Giorgetti ha dichiarato in parlamento lo scorso 13 novembre, in risposta a un’interrogazione del deputato Della Vedova, in cui venivano citate le nostre richieste di maggiore trasparenza.
Il mese di dicembre sta per finire e di questi dati ancora non c’è traccia. È importante che alle promesse seguano i fatti.
Dopo mesi di richieste c’è quantomeno un’ipotesi di tempistiche per la pubblicazione dei dati sull’avanzamento della spesa per i progetti del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Il ministero dell’economia, infatti, ha risposto alla richiesta di riesame della Fondazione Openpolis evidenziando che la “verifica dei dati” sulla spesa dei progetti del Pnrr dovrebbe concludersi in tempo utile per la pubblicazione degli open data su Italia Domani, prevista per il mese di dicembre.
[…] il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ha comunicato, comunque, che la verifica dei dati di cui sopra dovrebbe concludersi in tempo utile per la loro divulgazione contestualmente alla pubblicazione degli Open Data prevista per il corrente mese di dicembre.
– Ministero dell’economia e delle finanze, 9 dicembre 2024
Il mese di dicembre sta per terminare e di questi dati ancora non c’è traccia. È importante che alle promesse seguano i fatti.
Tempi precisi per impegni precisi
A chi legge Openpolis la vicenda è nota: il governo non ha mai pubblicato i dati sull’avanzamento della spesa del Pnrr per i singoli progetti ma solo aggregati a livello di misura. Questo rende impossibile valutare lo stato di avanzamento degli oltre 260mila progetti finanziati dal piano, complicando non poco una valutazione quantitativa dello stato dell’arte, al di là delle dichiarazioni e gli annunci.
Così lo scorso settembre abbiamo inviato una richiesta di accesso generalizzato agli atti (Foia) al governo per chiedere i dati. L’esecutivo ha preso tempo, rispondendo che sarebbero stati rilasciati “all’esito del processo di verifica“. Un riscontro inaccettabile, perché fuori tempo massimo rispetto agli obblighi di legge che il governo stesso ha imposto sulla trasparenza del Pnrr.
Così a ottobre abbiamo inviato una richiesta di riesame del diniego dell’esecutivo, a cui è stato risposto che il già citato “processo di verifica” sarà presumibilmente completato in tempo per l’aggiornamento dei dati previsto per fine anno.
La risposta degli uffici del ministero è coerente con quanto lo stesso ministro Giancarlo Giorgetti ha dichiarato in parlamento lo scorso 13 novembre, nel corso di un question time alla camera.
In occasione di un’interrogazione del deputato Benedetto Della Vedova, in cui venivano citate le nostre richieste di maggiore trasparenza, Giorgetti rispondeva che “con la pubblicazione di dicembre il portale Italia Domani si arricchirà di nuove funzioni quali quelle relative ai pagamenti a livello di progetto”.
Insomma il titolare del ministero dell’economia ha preso impegni precisi nella massima sede istituzionale della democrazia italiana.
Valutare oltre i talk show televisivi
Le informazioni sullo stato di avanzamento dei singoli progetti del Pnrr non rappresentano un capriccio di chi considera un valore aggiunto avere a disposizione dati più dettagliati possibile.
Ma sono necessari a tratteggiare la direzione di questo ingente piano di risorse pubbliche, che secondo la classe dirigente del paese dovrebbe rilanciare l’economia italiana.
Non è un caso, infatti, che nonostante il trionfalismo dell’esecutivo Meloni (in particolare in occasione della nomina a commissario europeo di Raffaele Fitto) sia la nostra analisi sull’avanzamento della spesa delle misure sia una recente relazione della corte dei conti certificano che il Pnrr si trova più indietro di quanto si dica nel corso delle conferenze stampa o dei talk show televisivi.
In particolare dal documento della corte dei conti emerge come al 30 settembre scorso i fondi spesi fossero 57,7 miliardi di euro, pari a circa il 30% delle risorse totali assegnate all’Italia.
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