Claudio il 63enne malato e disoccupato che vive in un camper sottozero

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In questi giorni il freddo e la solitudine si fanno sentire di più. Claudio se ne sta chiuso nella sua roulette, avvolto nelle coperte. Così, anche questa mattina, quando ci ha raccontato la sua vita negli ultimi 2 anni. Claudio ha 63 anni (tra poco 64): lavorava come carrozziere poi, i casi della vita, lo hanno visto perdere il lavoro, gli affetti e quei soldi che era riuscito a mettersi da parte. Adesso vive a Desio, in una roulotte, e si è rivolto ad As.i.a (Associazione inquilini abitanti) per cercare di trovare una soluzione.

L’intervento alla aorta e le 4 pastiglie al giorno

“Vivo in condizioni precarie ormai da due anni – racconta -. Alcuni mesi fa mi hanno operato all’aorta. Un intervento particolarmente invasivo”. Vivere in un camper certo non l’aiuta. Claudio è un uomo riservato: è difficile metterci la faccia e soprattutto raccontare agli estranei una situazione così intima e personale. “Sono una persona onesta, ho sempre lavorato e ho cercato di dare il meglio – racconta -. Purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, sono incappato in problemi sul lavoro. Mancati pagamenti, impossibilità a pagare l’affitto, sfratti e poi anche la fine di una relazione amorosa. Quando sono andato via dall’alloggio dove vivevo con la mia ex compagna ho cercato una casa: ma 500 euro al mese erano troppi e mi sono ridotto a vivere in un camper”. Un camper che adesso non funziona più e l’uomo si ritrova a dormire in una sorta di ghiacciaia. “Di notte la temperatura va sottozero – prosegue -. Io cerco di andare avanti: devo assumere 4 pastiglie al giorno”.

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Per adesso niente casa popolare 

Claudio ha partecipato al bando per l’assegnazione di un alloggio comunale. “Nella graduatoria sono tredicesimo – racconta -. Purtroppo in città sono stati messi a bando solo 2 alloggi”. Claudio cerca di disturbare il meno possibile.  “Non mi sono rivolto neppure alla Caritas per ricevere il pacco alimentare – prosegue -. Per fortuna alcuni amici mi portano la spesa”. Ma adesso la situazione sta diventando difficile. “A Natale e a Santo Stefano sono rimasto da solo nel camper – prosegue -. Non me lo sono sentita di andare a casa di qualche amico: ho la mia dignità. La mia situazione è nota agli uffici dei Servizi sociali”.

“Servono alloggi in emergenza”

Questa mattina, venerdì 27 dicembre, da Claudio è arrivato Michele Quitadamo, referente As.i.a di Monza da sempre in prima linea al fianco degli inquilini degli alloggi comunali (ma non solo) e di chi sta attraversando un momento di difficoltà e rischia di perdere la casa o, come nel caso di Claudio, si ritrova a vivere in mezzo a una strada. Così che Quitadamo riporta all’attenzione delle cronache non solo la perenne mancanza di alloggi popolari, ma anche quella di alloggi in emergenza e di un serio piano per il recupero degli alloggi privati sfitti e che potrebbero diventare la soluzione per chi non ha i requisiti per accedere ai bandi comunali (ma non è in grado di affrontare le spese di un affitto privato).

“Purtroppo questa è la dimostrazione della mancanza di un interesse positivo da parte dei Servizi sociali, comune a molte altre città della provincia – commenta Quitadamo -. Non c’è interesse a recuperare alloggi sfitti, a effettuare controlli su chi vive nelle case comunali. Basta gente senza casa: a Monza e in Brianza ci sono troppe case vuote. In una situazione come quella di Claudio la soluzione sarebbe stata l’assegnazione di un alloggio in deroga, oppure di un alloggio in emergenza. È vergognoso che nella ricca e opulenta Brianza ci sia una persona che viva in condizioni da Terzo Mondo. Troppe volte chi di competenza si gira dall’altra parte per non guardare in faccia la realtà”.

La risposta del Comune 

La redazione di MonzaToday ha contattato l’assessore ai Servizi sociali Fabio Sclapari. “Sono dispiaciuto per la situazione del signor Claudio. I Servizi sociali si attivano per dare le migliori risposte alle persone che si rivolgono agli uffici, tra cui anche l’aiuto nella compilazione dei documenti per accedere al bando degli alloggi popolari. Quello che è stato possibile fare certamente è stato fatto e la situazione dell’uomo che si è rivolto ai Servizi sociali è certamente attenzionata. In merito all’assegnazione degli alloggi è il sistema che la definisce: una serie di parametri e di punteggi. Se l’uomo attualmente si ritrova al 13esimo posto è perché prima di lui ci sono persone con un punteggio più alto e con situazioni più gravi”. L’assessore infine annuncia che il prossimo anno verranno pubblicati 2 bandi per l’assegnazione degli alloggi popolari. “Anche a Desio viviamo il grave problema dell’emergenza abitativa – conclude -. Stiamo attuando il piano di manutenzione degli alloggi”. 



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