Sostenibilità e “clean tech”: l’offerta delle startup parte della missione italiana al CES 2025 | CES 2025

La spinta verso la sostenibilità è sempre più forte e sono sempre più le startup che offrono prodotti e servizi pensati per aiutare le aziende e i cittadini a ridurre il proprio impatto ambientale. Che si tratti di produrre energia pulita o di differenziare correttamente i rifiuti, ci sono startup italiane in ogni ambito. Sono sei quelle che parteciperanno alla missione italiana delle startup al CES 2025, organizzata da ICE e supportate da Area Science Park: Enphos, Ganiga Innovation, In Quattro, Levante, SLY e Tinental.

Enphos: l’idrogeno tramite la fotosintesi artificiale

Sono ormai molti anni che sentiamo parlare dell’idrogeno come vettore energetico del futuro, ma gli innumerevoli ostacoli tecnici ed economici hanno progressivamente fatto diminuire l’interesse per le tecnologie basate sull’idrogeno. Enphos punta a cambiare questo stato di cose usando la fotosintesi artificiale per produrre il cosiddetto “idrogeno bianco”.

Enphos produce anche elettrolizzatori classici per la produzione di idrogeno verde (ovvero idrogeno prodotto con elettrolisi alimentata da energie rinnovabili), così come batterie per l’accumulo dell’energia in eccesso prodotta da impianti fotovoltaici o eolici, così come dalle comunità energetiche.

Ganiga Innovation porta l’IA nella raccolta differenziata

La toscana Ganiga Innovation ha sviluppato un’accoppiata di hardware e software che consente di migliorare l’efficacia della raccolta differenziata e di abbatterne i costi. La chiave di volta è hoooly!, un cestino “intelligente” che riconosce e separa in automatico i diversi rifiuti: in questo modo viene semplificata la vita ai cittadini, che non devono più preoccuparsi di differenziare i propri rifiuti, e si garantisce la corretta categorizzazione degli stessi.

Il progetto include un’applicazione che consente ai cittadini di individuare i contenitori più vicini e, dall’altro lato, permette invece agli operatori di monitorarne il livello di riempimento. In questo modo è possibile intervenire svuotando i contenitori quando ce n’è bisogno, in modo da garantire un servizio migliore per la cittadinanza e da contenere i costi rispetto a viaggi inutili. Tra le realtà che hanno già cominciato a usare la tecnologia di Ganiga troviamo Google Italia.

In Quattro: il raffreddamento del futuro per i data center

La crescita costante dei consumi dei processori sta portando i sistemi di raffreddamento ai limiti: se qualche anno fa un rack in un data center arrivava a 3 kW di potenza dissipata, oggi si va ben oltre i 10 kW. Asportare tutto questo calore diventa sempre più complesso e incide significativamente sui costi di mantenimento di un data center.

La soluzione a questo problema proposta da In Quattro è il raffreddamento bifase: il calore prodotto dai processori fa passare un liquido, che viene fatto circolare da una pompa all’interno di un circuito chiuso, allo stato gassoso; tale cambiamento di fase assorbe una quantità significativa di calore e consente dunque di dissiparlo in maniera più efficace.

Levante rende i pannelli solari elementi di design

Uno degli aspetti che può limitare l’impiego dei pannelli solari fotovoltaici è il loro impatto sull’estetica di un luogo. C’è poi un altro aspetto: il peso e l’ingombro sono fattori che incidono pesantemente sulle possibilità di applicazione e impediscono di usare i pannelli solari, ad esempio, in roulotte e camper. Levante ha sviluppato dei pannelli solari di dimensioni ridotte e peso estremamente contenuto, ideali per l’uso proprio in quei luoghi e quelle situazioni dove le unità tradizionali non arrivano.

Il modello più grande ha un’area di circa mezzo metro quadrato e offre una potenza di 110 W con un peso di appena 3 kg. Questo risultato è dovuto all’uso di fibre di carbonio riciclate per la produzione dei pannelli. I prodotti di Levante, essendo rigidi e leggeri, possono essere utilizzati in numerose situazioni per ottenere energia occupando poso spazio.

SLY: monitorare le emissioni per proteggere le foreste (e non solo)

SLY ha sviluppato un sistema per monitorare le emissioni (di metano, esafluoruro di zolfo e altre molecole) da remoto, grazie a un dispositivo IoT che può essere collegato alla Rete via satelliti. Monitorare le emissioni consente non solo di capire se è necessario intervenire in un impianto industriale o in miniere e discariche, ma anche di sapere se sono presenti emissioni anomale in una foresta o in un campo coltivato: in tal caso è probabile che ci sia un incendio e, avendo questo dato, è possibile fermarlo nella fase iniziale, prima che faccia danni estesi.

La tecnologia di SLY è rivolta sia alle fabbriche, sia agli enti governativi, sia agli agricoltori: in altri termini, è pensata per rispondere alle esigenze di tutte quelle realtà che hanno necessità di mantenere sotto controllo le emissioni, che sia per l’ottemperanza alle norme o per l’intervento tempestivo contro gli incendi.

Tinental: l’IA per l’efficienza degli impianti industriali

Negli impianti industriali molti elementi operano sempre alla massima capacità, anche se non è necessario: ad esempio, turbine e altri dispositivi meccanici. Ridurre l’attività di tali componenti può portare a risparmi molto significativi, ma richiede il monitoraggio attivo degli impianti per far funzionare le componenti secondo le effettive necessità.

Tinental ha sviluppato un sistema che fa proprio questo: monitora la necessità effettiva degli impianti delle varie componenti e le regola di conseguenza usando l’IA, così da ottenere la massima efficienza possibile riducendo i consumi energetici. La startup afferma che ciò consente di tagliare i consumi fino al 60%.