Seconde case in Liguria. Confedelizia a IVG.it: ‘Il record di turisti grazie a noi, ma i proprietari sotto attacco con false accuse. Nessuna concorrenza agli hotel’

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Turismo in Liguria- Titola IVG.it, il giornale on line più letto in provincia di Savona. Confedilizia “l’anno record della Liguria reso possibile dalle case vacanza. Unica alternativa quando gli hotel sono chiusi”.

Riviera delle Palme seconde case al mare per un turismo ‘qualificato’

Per la storia ligure, primo pubblico amministratore-politico a dichiarare che ‘le seconde case rappresentano un ottimo compendio agli alberghi” era stato nei primi anni duemila Angelo Vaccarezza, due volte sindaco di Loano, poi presidente della Provincia, terzo mandato in Regione e in attesa del ‘volo’ in Parlamento. Da sempre strenuo lottatore per difendere la benemerita categoria dei titolari di Bagni Marini seguendo le orme del ‘club imperiese Scajola‘.

ARTICOLO DI IVG.IT DEL 4 GENNAIO 2025- “L’anno record del turismo in Liguria, reso possibile dalle locazioni turistiche. Le case vacanza completano l’offerta del made in Liguria e spesso rappresentano l’unica alternativa quando gli hotel sono chiusi per ferie”. Questo in sintesi il commento di Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova, e Paolo Prato, presidente della Federazione Ligure Confedilizia  (Associazione nazionale che riunisce i proprietari di case ndt) alla luce dei dati sul turismo divulgati in questi giorni da Regione Liguria.

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Un dato che l’associazione della proprietà edilizia dimostrerebbe come il mercato degli affitti brevi e delle case vacanze di fatto non siano in concorrenza con gli attori classici del turismo: “La speranza è che i numeri del turismo in Liguria, con la cifra record di 16 milioni e 88 mila presenze (resa nota da Regione Liguria qualche giorno fa, appunto senza tenere conto degli appartamenti turistici), sia utile a far capire che le locazioni turistiche extra alberghiere non fanno concorrenza a nessuno, ma rendono possibile creare ricchezza per tutti i territori, in complementarità con gli alberghi”.

“I punti che emergono dalle cifre e anche dalla verifica quotidiana e oggettiva dei movimenti turistici, è che gli alberghi da soli non sarebbero in grado di soddisfare la domanda. Non c’è concorrenza ma collaborazione, le locazioni turistiche portano ricchezza ai comuni e non danno ai loro centri storici. Senza le strutture extralberghiere e gli AAUT, gli appartamenti ammobiliati a uso turistico, la Liguria non avrebbe potuto far fronte all’ aumento delle presenze turistiche nel 2024. La convivenza tra hotel e strutture alberghiere è la soluzione win-win – spiegano Nasini e Prato – c’è posto per tutti, il comparto alberghiero cresce e non viene schiacciato da quello extra-alberghiero. Anche i tipi di clientela sono differenti. In questo caso, infatti, come si è visto, a vincere è l’economia nel suo complesso”.

“Completamente negativa e fuori dal tempo la battaglia di chi vorrebbe mettere i bastoni tra le ruote allo sviluppo della ricettività turistica extralberghiera – proseguono – Quando si parla di affitti brevi e locazioni turistiche, bisogna pensare ed associarli non ad abusivismo e concorrenza sleale agli albergatori, ma libera autonomia privata e crescita economica del settore turistico e in generale di tutto l’indotto economico. In tutto il territorio il fenomeno degli affitti brevi è in continua crescita esponenziale e un traino imprescindibile per il sistema turistico e per l’economia ligure”.

Secondo quanto riporta Apa Confedilizia, attualmente gli appartamenti ammobiliati ad uso turistico (AAUT) in Liguria sono 38.062 per un numero complessivo di 163.773 posti letto. “Appartamenti che rispondono a una forte domanda turistica e che, quindi, portano soldi e ricchezza alla Liguria. Eppure, di fronte a un fatto incontestabile, da tempo diverse categorie chiedono di limitare o vietare gli affitti brevi. Altri ancora chiedono ‘regolamentare’, il fenomeno perché fuori controllo. Gli affitti brevi sarebbero la causa principale del rincaro degli affitti abitativi e dell’emergenza casa, causa di concorrenza sleale nei confronti degli albergatori, dello spopolamento dei centri storici ed in generale dell’overturism. È vero invece il contrario. È la proprietà immobiliare ad essere sotto attacco. Le proposte di aumentare l’Imu per gli immobili sfitti o la tassa di soggiorno solo per gli affitti brevi sono incommentabili”.

 

 



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