Nuovo Codice della strada, a Bologna boom di richieste di etilometri. Federfarma: «In tanti ci chiedono quali farmaci possono usare»

Se il nuovo codice della strada, entrato in vigore nelle settimane scorse, porterà ai risultati sperati e a una minore incidentalità sarà il tempo a dirlo, ma un primo risvolto si sta già notando. Da una parte un elevato numero di domande rispetto ai farmaci e alle dosi consentite (in particolare da chi è in terapia farmacologica con oppioidi), dall’altra una maggiore richiesta rispetto al passato di etilometri portatili. A dirlo è Achille Gallina Toschi, presidente di Federfarma Emilia-Romagna e titolare dell’omonima farmacia di Bologna: «Molte persone chiedono informazioni rispetto alla permanenza di sostanze onde evitare di incorrere in sanzioni ma, soprattutto, rispetto ai farmaci da usare o meno e in quali dosi – ha spiegato –. Tuttavia siamo noi i primi a essere in attesa di chiarimenti dal ministero perché, al momento, non ci sono linee guida precise per i pazienti in terapia farmacologica, non c’è una lista dei farmaci e non ci sono indicazioni specifiche sulle dosi oltre le quali è impedita la guida. Aspettiamo chiarimenti dal ministero, al quale abbiamo già scritto». Le domande e le preoccupazioni, intanto, continuano ad arrivare numerose, in farmacia e non solo.

Lettera aperta di professori e medici

Sul punto, nelle settimane scorse, sono intervenuti anche professori e medici di tutta Italia con una lettera aperta, chiedendo di armonizzare l’articolo 187 del nuovo Codice della strada – relativo alla guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti – con l’esigenza di tutelare i pazienti in trattamento con farmaci oppioidi. Sia la lettera aperta, sia Gallina Toschi hanno infatti sottolineato come il rischio sia quello di equiparare «la condotta di chi si mette alla guida in stato di alterazione, dovuto all’abuso di sostanze stupefacenti per scopi ricreativi, alla condotta di chi, invece, è in terapia farmacologica con oppioidi sotto controllo medico, peraltro senza che sia riscontrabile uno stato psicofisico tale da pregiudicare effettivamente la sicurezza personale e della collettività». 

Aumento delle richieste di etilometri portatili

Il timore di incorrere in sanzioni potrebbe anche disincentivare dal seguire correttamente le terapie, con ripercussioni sulla salute e sulla qualità di vita di alcune persone. Un elenco di farmaci a rischio positività – come potrebbero essere antidolorifici o analgesici oppiacei – non è ancora stato formulato. L’auspicio dei firmatari della lettera, molti dei quali membri di associazioni dedicate alle cure palliative, è di riuscire a formulare una distinzione tra uso ricreativo di sostanze a base di oppioidi e pazienti, con diritto alle proprie cure. Ma il nuovo Codice della strada e l’attenzione conseguente nella comunità, almeno bolognese, ha portato anche a un altro risvolto: «C’è stato un aumento delle richieste di etilometri portatili – ha aggiunto Gallina Toschi –, che sono di varie tipologie. Nei giorni scorsi potrebbe esserci stato anche qualche problema di rifornimento a causa delle chiusure natalizie dei fornitori, ma la situazione dovrebbe tornare a regolarizzarsi e gli etilometri reperibili. Nella mia farmacia il carico è arrivato». Un’attenzione dunque trasversale, che sembra coinvolgere un po’ tutte le fasce d’età. 

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