L’economia cuneese guarda al mare e chiede un sistema di trasporti più efficiente tra Piemonte e Liguria

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Un’economia che traina, quella della provincia di Cuneo. Al punto da far registrare un terzo trimestre 2024 lusinghiero, «con un volume di esportazioni – ha detto il presidente della Camera di commercio, Luca Crosetto – che quasi certamente ha superato gli 11 miliardi». La capacità cuneese di imporsi sui mercati internazionali, nonostante alle reti della logistica continuino a mancare «maglie» importanti per la congiunzione con le grandi dorsali del traffico.

Lo stato maggiore dell’economia e della politica ha fatto il punto, ieri mattina, nel salone d’onore dell’ente camerale, su «Infrastrutture e logistica. Opere e progettualità per il territorio». Con Crosetto, i presidenti di Fondazione Crc, Mauro Gola, e della Provincia, Luca Robaldo, e gli assessori regionali del Piemonte, Marco Gabusi (Trasporti e Infrastrutture) ed Enrico Bussalino (Logistica), che hanno portato i saluti, come l’assessore di Cuneo Luca Pellegrino e il senatore Giorgio Bergesio (e in video la collega Monica Ciaburro). In sala, fra gli altri, i rappresentanti di Unioncamere regionale e, da remoto, il leader della Camera di commercio ligure, Enrico Lupi.

«Chiediamo ancora una volta un sistema integrato di servizi competitivo – ha ribadito Crosetto – e piattaforme armonizzate. Un cambio di passo. Cuneo deve rafforzare l’interconnessione viaria, ferroviaria e logistica con la Costa, con la rete delle autostrade del mare. E Savona deve dare respiro alle attività portuali, puntando sul retroterra. Le imprese piemontesi chiedono efficientamento del nodo di Torino, connessioni plurimodali con i valichi alpini, la chiusura delle “maglie mancanti” della ferrovia. Nella complementarietà di percorsi». Robaldo ha ribadito l’impegno della Provincia come «area vasta e coordinamento della cabina di regia che raccoglie e dà voce alle esigenze del territorio»: «Non è più tempo solo degli appelli, ma di dare un seguito. La Provincia c’è: senza soldi, ma con tanta volontà». E se il presidente della Fondazione Crc, Mauro Gola, ha illustrato alcuni dati di «come la ricchezza sia distribuita sul territorio anche in funzione degli indici di presenza delle infrastrutture», il direttore generale dell’ente camerale, Patrizia Mellano ha rimarcato: «I costi del non fare oggi si ripercuotono sulle generazioni future»,

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Gli assessori regionali Gabusi e Bussalino hanno ribadito come «Vado sia il porto naturale del Piemonte» e debba trovare «l’hub logistico di riferimento in un Piemonte che ha ricominciato a finanziare e progettare opere». Quelle grandi, ma pure «gli interventi di adduzione, che permettono al territorio di raggiungerle». E ancora: «Il Basso Piemonte è il retroporto di tutti i porti liguri e la logistica è fondamentale per lo sviluppo del territorio, l’economia, l’indotto, il valore degli immobili». «Il Piemonte – ha detto Bussalino – ha ancora la possibilità di 12 siti e 1500 km quadrati di Zone logistiche semplificate da assegnare. Mondovì ha già fatto il primo passo». Robaldo, che è anche sindaco di Mondovì, ha annuito in modo convinto.

Tre i focus. Oltre alla situazione del Porto di Vado (nell’analisi di Paolo Canavese, direttore Ufficio Territoriale di Savona dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale), si è parlato del protocollo d’intesa per intervenire sulla ferrovia To-Sv e delle «possibilità di resilienza» dei valichi alpini. Canavese ha illustrato il piano straordinario di investimenti da 3 miliardi, con 123 milioni finanziati per Genova e Savona-Vado. Un elenco di 40 opere (stato di avanzamento al 70%): accessibilità marittima, stradale, ferroviaria e aerea, transizione energetica e sostenibilità, digitalizzazione, riqualificazione aree Porto-Città, espansione delle attività industriali. Scenari di medio-lungo periodo: il «recupero di accessibilità su direttrici transfrontaliere» (Tenda e Maddalena, completamento del raddoppio Fs Savona-Ventimiglia) e regionali (completamento Asti-Cuneo, traforo Armo-Cantarana e bretella Borghetto S. Spirito-Carcare-Predosa), «chiave per la crescita dell’interscambio e l’accesso al sistema portuale». —



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