Fox: rilasciato il V.I.A. al nuovo progetto di impianto di liquefazione gas metano di rete (GNL)

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SU PESARO (Zona Tombaccia) PIOMBA UN GRANDE E PERICOLOSO PROGETTO PER LA PRODUZIONE DI GAS NATURALE LIQUEFATTO PER OLTRE 140.000 TONNELLATE ANNO IN PIENA ZONA DI ESONDAZIONE DEL FIUME FOGLIA.

Il Ministero dell’Ambiente l’8 gennaio scorso ha incredibilmente rilasciato la V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) positiva. La Fox Petroli ha infatti presentato un progetto dal titolo “Riqualifica da deposito di stoccaggio prodotti petroliferi liquidi ad impianto di liquefazione gas metano di rete (GNL)”.

Un nuovo grande e pericoloso impianto industriale rischia quindi di essere realizzato a Pesaro nel quartiere di Tombaccia per la liquefazione del metano e la produzione di 400 tonnellate al giorno di Gas Naturale Liquefatto, per una potenzialità complessiva di 146.000 tonnellate/anno. Il tutto, per stessa ammissione dei proponenti, in piena area alluvionale del Fiume Foglia, addirittura nella zona di massimo rischio R4. Il progetto presentato in modo fuorviante, non sostituisce l’attuale deposito di carburanti liquidi ma aumenta in dimensioni e si aggrava il rischio: l’impianto passa nella classe di maggior pericolo per la Direttiva Seveso sugli impianti a rischio di incidente rilevante rendendo obbligatorio il Piano di Emergenza Esterno per la popolazione.

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Malgrado le tante notizie di gravi incidenti in impianti industriali pericolosi dei mesi scorsi, la logica del profitto guida comunque le azioni di privati senza scrupoli a mettere a rischio la vita di migliaia di persone a Pesaro. Chiamiamo tutti i cittadini ad informarsi e mobilitarsi per la salute di se stessi e dei propri cari e delle future generazioni. Salviamo il nostro paese per i nostri figli e nipoti, non abbandoniamoli nelle mani di “persone” spregiudicate.

Le associazioni ambientaliste della Provincia condividono e rilanciano il comunicato della CAMPAGNA PER IL CLIMA FUORI DAL FOSSILE.

Per info. 3397758403

Testo completo

SU PESARO (quartiere Torraccia) PIOMBA UN GRANDE E PERICOLOSO PROGETTO “FOSSILE” PER LA PRODUZIONE DI GAS NATURALE LIQUEFATTO PER OLTRE 140.000 TONNELLATE ANNO IN PIENA ZONA DI ESONDAZIONE DEL FIUME FOGLIA.

Il Ministero dell’Ambiente l’8 gennaio scorso ha incredibilmente rilasciato la Valutazione di Impatto Ambientale positiva perché prevedono “l’ancoraggio, a livello di fondazioni, delle apparecchiature e dei serbatoi in modo che essi non galleggino o subiscano danni strutturali di varia natura a seguito della spinta della portata di piena” (testuale!).
Alla faccia di non costruire più nelle zone di rispetto dei fiumi; addirittura ci si piazza un grande impianto industriale nonostante il ripetersi di tragedie nel paese.
Ecologisti “Presentato in modo fuorviante, non sostituisce l’attuale deposito di carburanti liquidi e si aggrava il rischio: l’impianto passa nella classe di maggior pericolo per la Direttiva Seveso sugli impianti a rischio di incidente rilevante rendendo obbligatorio il Piano di Emergenza Esterno per la popolazione”
Un nuovo grande e pericoloso impianto industriale “fossile” rischia di essere realizzato a Pesaro per la liquefazione del metano e la produzione di 400 tonnellate al giorno di Gas Naturale Liquefatto per una potenzialità complessiva di 146.000 tonnellate/anno. Il tutto, per stessa ammissione dei proponenti, in piena area alluvionale del Fiume Foglia, addirittura nella zona di massimo rischio R4.
La Fox Petroli ha infatti presentato un progetto dal titolo “Riqualifica da deposito di stoccaggio prodotti petroliferi liquidi ad impianto di liquefazione gas metano di rete (GNL) – Comune di Pesaro” che, secondo la lingua italiana, a prima vista sembrerebbe prospettare lo smantellamento dell’esistente deposito carburanti liquidi da sostituire appunto con il nuovo impianto.
Basta leggere le carte per comprendere quanto ciò sia fuorviante, perché in realtà il nuovo impianto affiancherà e non sostituirà l’attuale movimentazione di combustibili liquidi.
Infatti oggi l’azienda movimenta 54.000 mc di combustibili liquidi. Il progetto prevede sì di smantellare una parte dei serbatoi a loro destinati ma ne conserverà ben 3 con una capienza complessiva di 36.430 mc, tali da consentire praticamente la stessa capacità, e anche di più, di movimentazione annua attuale di oli combustibili e gasoli.
Pertanto l’impianto di GNL è palesemente un aggiunta costituendo un ampliamento con aggravio di rischio: infatti, per quanto riguarda la normativa sugli impianti a rischi di incidente rilevante (direttive Seveso), ammettono che si passerà dalla categoria “di soglia inferiore” a quella di “soglia superiore” cioè il massimo livello di rischio che impone anche la predisposizione del Piano di Emergenza Esterno per la popolazione (quello di cui si è lungamente discusso per la tragedia di Calenzano per intenderci).
La cosa ancora più sconcertante è che tutto ciò avvenga, per stessa ammissione dei proponenti, in piena zona di massimo rischio alluvionale R4 del fiume Foglia, che investirebbe in pieno l’impianto in caso di evento alluvionale importante.
Negli elaborati progettuali la stessa Fox Petroli ammette testualmente che “nel caso di piena duecentennale, lo scenario di esondazione è estremamente critico, non solo per la zona dell’impianto in progetto, ma per tutta l’area di Tombaccia.”
Tutte le normative e lo stesso buon senso imporrebbe la delocalizzazione di strutture industriali pericolose soggette a tali rischi.
Invece il proponente propone mere azioni di mitigazione, tra le quali quella, che reputiamo surreale, di “ancorare” i nuovi impianti alle fondazioni per evitare che vengano trascinate in caso di piena. Oppure di costruire grandi muri attorno ai serbatoi. Poi si dice pronta a sostenere azioni per mitigare il rischio a monte, facendo un mero elenco di possibili azioni in tal senso che certo non garantisce alcunché. In ogni caso sono meri esempi e non interventi concreti e reali.
La cosa più sconcertante è che si sostiene che il rischio diminuirà perché si toglieranno alcuni serbatoi e si costruirà meno di quanto possibile (!).
Peccato però che come abbiamo visto la categoria di rischio per gli incidenti rilevanti diventi la peggiore per cui quanto sostenuto dall’azienda è palesemente contraddittorio.
Davanti a tutto ciò il Ministero dell’Ambiente cosa fa? L’8 gennaio scorso approva la Valutazione di Impatto Ambientale scaricando sugli altri enti le questioni sulla compatibilità idraulica, sul rischio incidente rilevante ecc.
Capiamo che al Ministero dell’Ambiente siano affezionati alle fonti fossili nonostante la crisi climatica ma qui si sfida il buon senso permettendo di realizzare, addirittura dopo le tragedie del Misa e dell’Emilia Romagna, un nuovo impianto a massimo rischio di incidenti ampliando quello esistente in piena zona alluvionale alla faccia di tutte le grandi retoriche sulla necessità di lasciare libere le aree di esondazione dei fiumi. Tra l’altro l’impianto preesistente, a parte che in un paese normale sarebbe stato già delocalizzato in area a rischio, avrebbe comunque raggiunto il fine vita mentre così l’occupazione dell’area di pertinenza fluviale sarà prolungata per decenni, aggravando il rischio anche dal punto di vista temporale.
Dichiara Augusto De Sanctis della campagna Per il Clima Fuori dal Fossile “Chiediamo di fermare immediatamente questa follia: il Ministero dovrebbe ritirare in auto-tutela il decreto appena varato mentre il CTR dei Vigile del Fuoco e l’Autorità di Bacino dovrebbero negare la loro autorizzazione davanti a scenari di rischio palesemente inaccettabili. Questo paese deve dimostrare con i fatti di aver imparato dalle tragedie che si susseguono invece di reiterare e, anzi, peggiorare gli stessi errori madornali che paghiamo da tempo ad ogni forte precipitazione. Eventi che stanno diventando sempre più frequenti proprio perché si continua a puntare su impianti fossili, come questo che vorrebbero realizzare a Pesaro. Il metano, come dimostrano tutti gli studi scientifici, è un pericoloso gas serra e ci sono emissioni fuggitive che le aziende non riescono ad arginare per cui paradossalmente l’impatto sul clima è addirittura peggiore”.

La documentazione progettuale è qui: https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti/Info/9384

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