E’ stato di 6 euro al giorno l’aumento delle retta dell’Israa di Treviso, una delle meno onerose del Veneto. E’ solo uno dei tanti dati emersi nel corso della conferenza stampa con cui il presidente dell’ente, Mauro Michelon, ha tracciato il bilancio degli ultimi cinque anni di attività, un periodo particolarmente travagliato a causa della pandemia. Insieme a lui anche il vicepresidente, Giuseppe Biviano, e i consiglieri Mauro Carraro, Andrea Duodo e Bianca Maria Scalet. L’aumento delle rette è legato ad una serie di motivazioni legate a questo periodo storico tra cui il Covid, i costi energetici alle stelle a causa della guerra in Ucraina, la carenza di personale e la necessità di reperirne all’estero con notevoli aggravi economici, l’aumento delle materie prime e l’aumento del costo del lavoro per effetto dei due rinnovi contrattuali intervenuti nel quinquennio.
Oltre a tracciare il bilancio dell’attività 2020-2024 che il presidente Michelon ha definito positivo, per una realtà che oggi conta 850 collaboratori (di cui 650 dipendenti), lo sguardo è andato anche ai piani dell’immediato futuro. Spicca in particolare la definitizione dell’accordo per la gestione del centro servizi Costante Gris di Mogliano Veneto (una collaborazione esiste già da ottobre 2020 con la direzione, a scavalco, del direttore Giorgio Pavan). «In questi 4 anni anche grazie alle sinergie tra le due Ipab e l’effetto di economie di scala, il Centro Servizi Anziani Gris è tornato ad avere un bilancio corrente in equilibrio» ha spiegato Michelon «Tuttavia, per poter continuare la propria attività l’istituto Gris deve poter intervenire in modo significativo, sulla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici ed è una operazione che non è in grado di fare in modo autonomo, né sul piano tecnico né sul piano economico. Per questo motivo è stato ipotizzato dagli Enti competenti – Regione, ULSS 2, Comune di Mogliano e Gris – un intervento più importante da parte di ISRAA tale da mettere in salvaguardia il funzionamento del centro di servizi. La via intrapresa è l’affidamento della completa gestione all’ISRAA per un periodo di almeno15 anni. Si presume che questo obiettivo possa essere raggiunto nei primi mesi del 2025».
Una partita importante e che dovrà chiudersi entro la fine del 2025 riguarda invece la fusione tra Israa e Ipab Appiani-Turazza: l’iter percorso politico amministrativo è già stato avviato, con l’allineamento dello statuto dei due enti. «Dopo l’approvazione da parte della Regione della modifica statutaria proposta da Israa» ha sottolineato il presidente «si procederà alla presentazione agli Enti preposti per il parere di competenza e quindi alla Regione per l’approvazione definitiva del nuovo Statuto della nuova Ipab. Si prevede che tutto debba concludersi entro il 2025 e la nuova Ipab sia operativa a partire dal 1° gennaio 2026».
Nel consuntivo Israa degli ultimi cinque anni una voce importante sono gli interventi immobiliari che ammontano a circa 13 milioni di euro: entro fine gennaio 2026 termineranno i lavori della nuova cucina centralizzata per un costo dell’opera pari a euro 3,8 milioni. Grazie a questo progetto ci sarà una piccola sala ristorante aperta al territorio a beneficio di anziani soli del quartiere. Israa è stata destinataria di un finanziamento Pnrr di 2 miliono 480mila euro per la il progetto AIA (Abitare In Autonomia). Si tratta della ristrutturazione di 3 cohousing per un totale di 19 alloggi che dovranno essere adattati per ospitare persone non autosufficienti ma in grado di vivere in modo autonomo se supportati da un ambente protesico e dalla domotica. A dicembre 2024 sono terminati i lavori edili del primo cohousing (7 appartamenti), alla Casa Albergo Salce. Gli stessi saranno aperti e abitabili a partire dal 1°aprile 2025, ovvero a seguito del completamento dell’arredo e delle necessarie autorizzazioni. I lavori per i restanti due cohousing (6 + 6 appartamenti) siti in Borgo Mazzini, ai civici 37 e 51 inizieranno a marzo 2025 per terminare entro dicembre 2025. Al contempo, il progetto prevede la domotizzazione di ulteriori 80 edifici privati, ovvero la messa in rete tecnologica di 80 persone anziane non autosufficienti ma in grado di abitare al proprio domicilio se supportati da presidi tecnologici e domotici.
A marzo 2025 inizieranno i lavori per il recupero dell’ex Casa di Riposo Umberto I° previsto all’interno del progetto Borgo Mazzini Smart Cohousing (6 milioni 750mila euro di investimento): con il recupero di questo manufatto verranno anche creati altri due cohousing per un totale di ulteriori 15 alloggi. «E’ volontà di questo CDA dedicare uno spazio importante, del progetto BMSC al signor Bruno Mattiuzzo, benefattore riservato e visionario, che con il proprio lascito ci ha di fatto consentito di concludere i lavori di questo importante progetto che dà lustro sia all’Israa che alla città di Treviso» ha ricordato Michelon.
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