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«Abbiamo apprezzato i contenuti della relazione dell’architetto Di Pierro che ha condiviso, di fatto, le nostre ragioni di critica al nuovo Piano urbanistico generale più volte esplicitate negli ultimi due anni: le abnormi previsioni di espansione edilizia, nonostante una popolazione in decrescita; l’assenza nel Pug di un’anima e di una visione città; la vetustà dei dati di contesto su cui si basa il piano; l’assenza (quasi) totale di partecipazione che c’è stata nella elaborazione» hanno spiegato da “Libera il futuro”.
“Libera il futuro” aveva proposto: la revisione del sistema delle conoscenze nella parte delle previsioni socio demografiche e, conseguentemente, il ridimensionamento del Pug; la cancellazione (con conservazione di destinazione ad uso agricolo, sportivo e verde urbano) di almeno 4 aree di ristrutturazione e primo impianto (via della Libertà, via Pancrazio Cucuzziello, via Crosta, via Vecchia Corato) in cui si prevedono palazzi fino a sei piani; che l’amministrazione promuovesse iniziative di partecipazione per l’aggiornamento del Pug in vista della sua approvazione definitiva; che il Pug sanasse, con una mappatura a tappeto, le situazioni di conclamato abusivismo edilizio; che l’amministrazione promuovesse l’aggiornamento dell’analisi del patrimonio edilizio pubblico e inserisse nel Pug iniziative di rigenerazione urbana ed edilizia di sostituzione; che fosse cassata la previsione edificatoria in zona BiMarmi; che fosse cassata la previsione di espansione turistica nella zona di Pantano Ripalta; che si prevedessero azioni pilota, su aree e beni comuni, di urbanistica tattica.
«In prima fila durante la conferenza dell’Ami abbiamo visto tante facce “democratiche” e della Prima Repubblica: vorremmo sapere dove sono stati questi signori in tutti questi anni» ha attaccato Enzo Amendolagine. «Questa conferenza sul Pug, pur condivisibile nei contenuti, pare fuori tempo massimo e sembra avere come unico obiettivo quello di demolire tutto per mantenere inalterato il Prg con cui si è cementificata oltremodo la città. Questa situazione permetterebbe di procedere solo con varianti e compensazioni al vecchio strumento urbanistico, seppure con le limitazioni del Piano paesaggistico territoriale regionale. Interrompere ora l’iter procedimentale significherebbe aver sprecato, fra l’altro, risorse per circa un milione di euro in progettazione».
Arena e Amendolagine hanno osservato: «Che intende fare Angarano con la sua variopinta maggioranza su questo tema? Hanno i numeri per portare in consiglio le osservazioni o i conflitti di interesse stanno bloccando qualsiasi decisione? Proprio in questi giorni scadono anche le clausole di salvaguardia che hanno sospeso la lottizzazione alla BiMarmi. Senza il Pug approvato definitivamente i permessi a costruire sono dietro l’angolo? Durante la campagna elettorale, Angarano aveva appoggiato pubblicamente le nostre proposte sull’urbanistica. Dimostri che le sue non erano le solite promesse da marinaio! Con tutto il rispetto per i marinai».
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