Claudio Palumbo, nato a Venafro il 30 gennaio 1965, ha intrapreso un percorso accademico di rilievo, conseguendo il dottorato in storia della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. La sua carriera ecclesiastica è stata caratterizzata da un impegno costante sia nel ministero pastorale che in quello accademico, con incarichi di rilievo come parroco e docente di storia della Chiesa.
La Diocesi di Termoli-Larino si prepara ad accogliere un nuovo pastore. Dopo 18 anni di servizio, Monsignor Gianfranco De Luca cede il testimone a Claudio Palumbo, un passaggio che segna non solo un cambio di leadership, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo per la comunità diocesana. L’annuncio ufficiale è stato dato nella cattedrale di Termoli, un momento atteso da mesi e che ha suscitato grande interesse tra i fedeli.
UN SUCCESSORE CON UNA SOLIDA FORMAZIONE
Claudio Palumbo, nato a Venafro il 30 gennaio 1965, porta con sé un bagaglio di esperienze e competenze che lo rendono particolarmente adatto a guidare la diocesi. Ordinato presbitero il 15 agosto 1990, Palumbo ha intrapreso un percorso accademico di rilievo, conseguendo il dottorato in storia della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. La sua carriera ecclesiastica è stata caratterizzata da un impegno costante sia nel ministero pastorale che in quello accademico, con incarichi di rilievo come parroco e docente di storia della Chiesa.
UN MINISTERO PASTORALE E ACCADEMICO
La carriera di Palumbo è stata segnata da un equilibrio tra il ministero pastorale e l’insegnamento accademico. Ha servito come parroco in diverse comunità, tra cui la chiesa di San Giovanni Bosco a Roccapipirozzi di Sesto Campano e la cattedrale di Isernia, San Pietro Apostolo. Parallelamente, ha ricoperto ruoli accademici in vari istituti teologici dell’Abruzzo e del Molise, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di teologi e sacerdoti.
UN VESCOVO CON UN MOTTO SIGNIFICATIVO
Il motto episcopale di Claudio Palumbo, “Ipsa propitia pervenis” (“Con la sua benevolenza giungerai a destinazione”), tratto dalla preghiera di San Bernardo di Chiaravalle, riflette la sua visione pastorale. Questo motto non è solo una guida spirituale, ma anche un impegno a condurre la comunità diocesana verso nuovi traguardi, con la benevolenza e la guida divina come punti cardinali.
IL PASSAGGIO DI TESTIMONE
Il passaggio di testimone tra Gianfranco De Luca e Claudio Palumbo non è solo un evento formale, ma rappresenta un momento di riflessione e rinnovamento per la diocesi. De Luca, che ha guidato la diocesi dal 2006, ha lasciato un’impronta indelebile, celebrando quest’anno il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. La sua esperienza e dedizione hanno preparato il terreno per il nuovo vescovo, che ora è chiamato a proseguire il cammino tracciato dal suo predecessore.
UN FUTURO DI CONTINUITÀ E INNOVAZIONE
La nomina di Claudio Palumbo è vista come una continuità nel servizio pastorale, ma anche come un’opportunità per introdurre nuove idee e approcci. La sua esperienza come segretario generale della Conferenza Episcopale dell’Abruzzo-Molise e membro del Dicastero delle Cause dei Santi testimonia il suo impegno non solo a livello locale, ma anche nazionale e internazionale. La comunità diocesana attende con interesse il suo ingresso ufficiale, previsto tra un paio di mesi, per iniziare insieme questo nuovo percorso.
UN IMPEGNO PER LA STORIA E LA CULTURA
Oltre al suo ruolo pastorale, Palumbo è un autore prolifico, con numerose pubblicazioni a carattere storico-teologico e canonistico. La sua attenzione alla storia della Chiesa locale e alle figure di rilievo come San Pietro del Morrone e San Giovanni da Capestrano sottolinea il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale e spirituale della regione.
UN NUOVO INIZIO PER LA DIOCESI
L’arrivo di Claudio Palumbo segna un nuovo inizio per la Diocesi di Termoli-Larino. La comunità è pronta ad accogliere il nuovo vescovo con entusiasmo e speranza, consapevole che questo passaggio rappresenta un’opportunità per crescere e rinnovarsi. Con la sua esperienza e visione, Palumbo è chiamato a guidare la diocesi verso un futuro di fede e servizio, mantenendo viva la tradizione e aperto il dialogo con il mondo contemporaneo.
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