L’innovazione è parte della spina dorsale delle aziende che si trovano fra Friuli Venezia Giulia e Veneto. Esiste infatti un comparto industriale assai ricco in questa area dorsale
Pubblicato:14-01-2025 13:19
Ultimo aggiornamento:14-01-2025 13:19
PORDENONE-UDINE – L’innovazione è parte della spina dorsale delle aziende che si trovano fra Friuli Venezia Giulia e Veneto. Esiste infatti un comparto industriale assai ricco in questa area dorsale. Ne sono un esempio Canova, Boss Technologies, Video Systems e Idea Prototipi.
Di recente l’azienda Canova, di Pordenone, ha realizzato in Slovenia magazzini autoportanti in aree fortemente sismiche, del valore di alcuni milioni di euro. Costruita una cella frigo automatica autoportante in carpenteria lunga 200 metri, alta 27 metri e larga 30 metri con una capacità di 15mila posti pallet, una struttura destinata ad un’azienda multinazionale di produzione e distribuzione di gelato. Gli impianti autoportanti Canova sono strutture statiche dimensionate e progettate per ogni esigenza ed in grado di sostenere oltre ai carichi d’esercizio anche quelli derivanti dal peso proprio di tamponamenti perimetrali e manti di copertura, nonché dalle sollecitazioni che su di essi sono vengono provocate dagli agenti atmosferici. “Ci scelgono perché i nostri magazzini sono concepiti per resistere alle sollecitazioni più estreme” afferma Raffaele Canderan, a capo della impresa. Inoltre, l’azienda produce contenitori di varie dimensioni e modelli per lo stoccaggio di prodotti per il settore alimentare, meccanico, dell’automotive. Altrettanto importante, nell’ottica aziendale, lo sviluppo di dotazioni e processi green. Per questo l’azienda si è dotata di un impianto fotovoltaico da un 1Mw in grado di poter garantire, sempre e comunque, l’intero ciclo produttivo e ridurre le emissioni di Co2 in atmosfera.
Boss Technolgies invece, di Spilimbergo (Pn), ha rivoluzionato gli impianti per il taglio di ogni tipo di materiale è diventata partner strategico per le aziende 5.0, nata come start up nel 2018 rivoluzionando gli impianti per il taglio di ogni tipo di materiale, ha fatto un ulteriore balzo nel suo percorso di crescita, diventando ‘Ecosystem Integrator’ per la Fabbrica 5.0. Uno step che sta rendendo l’azienda un partner strategico dell’industria manifatturiera vuole digitalizzare ed automatizzare i propri processi per restare competitiva. Boss Technologies è sinonimo di soluzioni manifatturiere avanzate e integrate che progetta e sviluppa al proprio interno. In virtù degli studi approfonditi e delle conoscenze che sono un vero patrimonio dell’aziende e che quotidianamente si uniscono a tecnologia all’avanguardia in fase produttiva, l’azienda ottimizza i processi delle imprese con impianti industriali integrati e performanti. Impianti waterjet, laser, plasma con rivoluzionari banchi in acqua con impianti di depurazione aggregati ‘brevettati’ per una ecosostenibilità reale. Sono già una novità da esportazione, mentre la società sta elaborando diversi progetti, tesi a rivoluzionare le tradizionali macchine utilizzate per il taglio in tutti i settori.
Tre termini connotano il processo industriale di Boss Technologies: progettato, prodotto, installato. Sono queste le principali azioni che sono sottese agli impianti di taglio versatite e avanzato. Boss Technologies è in grado di produrre impianti per il taglio di lastre fino a 400 millimetri di spessore. La squadra garantisce un expertise multidisciplinare, con professionisti specializzati in ingegneria, in applicazione tecnologiche in gestione e produzione industriale. L’azienda opera nella convinzione che oggi la tecnologia dell’intelligenza artificiale mira a rendere più semplice la vita dell’uomo. Il progresso tecnologico è inarrestabile. L’uomo ‘Boss’ è artefice delle proprie azioni e solo attraverso la sua supervisione e la propria coscienza potrà creare una nuova società. Una risposta chiara per quanti intravvedono nella spinta all’automazione e alla digitalizzazione una marginalizzazione dell’uomo e, quindi, un pericolo per l’occupazione.
La italiana Idea Prototipi, del Nord Est, con sede vicino a Udine, una della prime realtà a realizzare in Italia i cobot, robot collaborativi, da tempo ha in corpo soluzioni cobotiche per aiutare i disabili nelle loro mansioni lavorative. Ciò accade lavorando in una linea produttiva industriale, per rendere accessibile il luogo di lavoro per le persone con disturbi neurologici: tutto ciò è possibile con le soluzioni di cobotica di Idea Prototipi. L’azienda di Basiliano (Udine), specializzata in cobot industriali e intelligenza artificiale, è pronta ad annullare le distanze tra chi cerca lavoro e l’industria manifatturiera. “Sono invece fermi gli enti e le associazioni che dovrebbero favorire l’apertura al mondo del lavoro per chi è portatore di disabilità- afferma senza mezze misure l’amministratore e fondatore dell’azienda, Massimo Agostini- Abbiamo sviluppato cobot, cioè robot collaborativi, che rendono accessibili ai compiti più usuranti e ripetitivi, anche le persone con disabilità fisiche. La tecnologia c’è, la normativa e i fondi sono adeguati e i lavoratori sono disponibili, ma quando prendiamo contatto con le associazioni deputate alla salvaguardia di queste persone con dei limiti oggettivi, e per inserire personale che fino a poco tempo fa sarebbe stato escluso dal lavoro, trovo un muro di gomma. Accade solo in Italia. Non riesco a capire se è per mancanza di lungimiranza o per quale altro motivo. O forse noi abbiamo incontrato realtà poco collaboranti, rimane forte il dubbio e la delusione”. Agostini invita alla lungimiranza ed alla innovazione che non deve per forza e sempre arrivare dagli Stati Uniti.
Video Systems, azienda tecnologica con sede a Codroipo (Udine), esperta nell’applicazione della AI sui sistemi di visione, ed Iris Inspection Machines, azienda leader francese, presentano Oculus Neo, un sistema di ispezione basato su telecamera, compatibile con le macchine di ispezione a stella come SmartLine 2 di Heye International e altre marche. Oculus Neo rappresenta l’apice di una lunga collaborazione tra Video Systems ed i principali produttori di vetro italiani ed è stato progettato per sostituire e migliorare i tradizionali sistemi di ispezione, offrendo una precisione senza pari nel rilevamento dei difetti. Oculus Neo si distingue per la sua scalabilità e modularità, permettendo di adattare il numero di telecamere in base alle esigenze di produzione e qualità. Questo sistema riduce significativamente i tempi di fermo produzione e ottimizza i flussi di lavoro, coprendo contenitori di tutte le forme e colori con una precisione elevata. Grazie all’integrazione con i sistemi di Iris, incluso iBot, l’assistente basato su intelligenza artificiale, Oculus Neo non solo rileva i difetti con precisione, ma prevede anche tendenze di processo, migliorando ulteriormente il controllo qualità. Questa collaborazione consente alle aziende di ridurre gli sprechi, aumentare la produttività e accelerare i processi di ispezione. “La sinergia con Iris Inspection Machines, impegnata a livello mondiale nelle soluzioni di ispezione per il mercato del vetro cavo, ci permette di mettere oltre 50 anni di esperienza al servizio dei nostri clienti” ha dichiarato Alessandro Liani, Ceo di Video Systems. Jean-Luc Logel, presidente e ceo di Iris Inspection Machines, ha aggiunto: “La collaborazione con Video Systems, specialista nella miniaturizzazione e nei sistemi di ispezione visiva ad alte prestazioni, ci consente di offrire soluzioni di ispezione flessibili e affidabili ai produttori di vetro, assicurando identificazione dei difetti più accurata, minori tempi di inattività e maggiore efficienza operativa”.
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