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Vanoli (Fp Cgil Lombardia): “Ogni voto per la Fp Cgil è un atto di responsabilità e coraggio. Insieme possiamo non solo resistere, ma costruire”

14 gen. 2025 – La relazione di Manuela Vanoli, segretaria generale della Fp Cgil Lombardia, all’Assemblea Generale della categoria regionale è partita con una fotografia afflitta del presente, nel mondo e in Italia.

Se l’inizio del 2025 ha riconfermato piaghe del Paese (“morti sul lavoro, strage di migranti in mare, suicidi in carcere sia di detenuti che di lavoratori, femminicidi e violenze sulle donne”), nel panorama internazionale la situazione è altrettanto allarmante, con “logiche di supremazia militare, interessi privati e derive autoritarie che calpestano diritti e solidarietà”.

Preoccupa il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, le sue “ambizioni espansionistiche”, e la richiesta di aumentare le spese NATO “destabilizzano ulteriormente un equilibrio globale già fragile”. Oltre a politiche che metteranno “sotto pressione economica nazioni come l’Italia”. L’influenza di Elon Musk, con il suo controllo di “infrastrutture tecnologiche offerte per scopi militari come Starlink”, è stata definita “pericolosa”, così come il suo sostegno a leader di estrema destra in Europa.

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E poi ci sono i conflitti, come quello in “Gaza, dove continua il genocidio”, e regimi brutali e oppressivi, come quello iraniano contro cui continua a battersi con coraggio  il  movimento “Donna, Vita, Libertà”. Per cui se c’è sollievo per la liberazione della giornalista Cecilia Sala dal famigerato carcere di Evin, resta l’angoscia per le altre persone rinchiuse o per cui è stata decretata la condanna a morte, come per l’attivista curda Pakhshan Azizi.

Sul fronte interno, Vanoli ha denunciato un “attacco alla nostra Costituzione, alle libertà e ai diritti del lavoro (tra cui il diritto di sciopero)”. Ha denunciato una “verticalizzazione del potere”, con riforme costituzionali che minacciano “unità nazionale, equità regionale e coesione sociale”, oltre all’attacco all’autonomia e alla libertà della magistratura.

Non solo la spesa militare aumenta, con un “record di 32 miliardi di euro”, a scapito di “istruzione, sanità e tutela ambientale”, ma le politiche del governo non danno più sostegno alle persone più vulnerabili e sono “punitive e miopi” verso le persone migranti, con il decreto flussi che “limita tutele, impone controlli biometrici e ostacola i ricongiungimenti familiari”, alimentando “stragi inaccettabili” nel Mediterraneo.

Il fulcro della relazione ha riguardato il pubblico impiego, settore in cui “il lavoro è considerato solo un costo da tagliare”. Il recente contratto delle Funzioni Centrali è un caso emblematico ignora del tutto il tema salariale. “Il potere d’acquisto dei dipendenti pubblici è crollato del 10%”, sottolinea Vanoli, ribadendo come gli aumenti salariali non coprano nemmeno l’inflazione reale.

La Fp Cgil ha scelto di non firmare quel contratto e ha dato voce, con Uil Pa e Usb PI, alle persone coinvolte attraverso un referendum on line, svolto, nonostante le difficoltà tecniche, durante le feste natalizie. “Hanno votato 40.000 lavoratrici e lavoratori, e il 98% ha bocciato la preintesa –, ricorda Vanoli -. Non siamo più noi a dover spiegare la non firma, ma gli altri a giustificare perché hanno firmato”.

Questo risultato non è solo un dato, ma una chiara manifestazione di dissenso contro un modello che svilisce il lavoro pubblico. Un modello che vorrebbe sradicare le relazioni sindacali per come sono state praticate finora nelle pubbliche amministrazioni. E questo attacco alla contrattazione collettiva nel settore pubblico potrebbe estendersi anche al settore privato.

La segretaria generale ha ripercorso le tappe che hanno portato al referendum sul contratto delle Funzioni Centrali, dopo una piattaforma unitaria concentrata – come tutte quelle dei settori pubblici –  su “salario, occupazione, orari”. L’anticipo agli statali del dicembre 2023 ha creato problemi invece di risolverli. Inoltre, a trattative in corso, sono intervenuti “provvedimenti di legge” vincolanti e la fretta del governo, con l’Aran, di chiudere il ccnl per fermare le rivendicazioni di aumenti salariali più significativi.

La relazione ha poi affrontato, a trattative in corso per il rinnovo del contratto, le criticità nella Sanità pubblica “al collasso. Ma non stanno meglio le lavoratrici e i lavoratori delle Funzioni locali, a causa di “stipendi inadeguati” e “mancanza di risorse”. Qui la trattativa contrattuale riprenderà la prossima settimana.

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A riprova che la Fp Cgil firma solo quando ci sono condizioni giuste, Vanoli cita i contratti delle Cooperative sociali, Uneba e Agidae, che hanno garantito incrementi salariali a doppia cifra e nuovi diritti.

Mentre sono ripartite le criticità nel settore della Sanità privata, con Aris e Aiop, che chiedono al governo garanzie preventive per la copertura economica, anche in riferimento alla partita contrattuale del segmento Rsa.

Dal 14 al 16 aprile prossimi si voterà per rinnovare le Rsu nei settori pubblici. E la Fp Cgil ci arriva con la recente vittoria delle Rsu e Rlssa nel settore dell’igiene ambientale. “Siamo primi a livello nazionale e siamo primi in Lombardia”, commenta.

Le elezioni Rsu sono state definite “molto più di un appuntamento elettorale”, ma “l’occasione per dimostrare che la forza collettiva delle lavoratrici e dei lavoratori può cambiare davvero le cose. Scegliere Fp Cgil significa credere in un sindacato che mette al centro diritti, dignità, parità e valorizzazione del lavoro pubblico. Significa ribadire che il lavoro pubblico non è un costo ma il motore per una società più giusta, solidale e inclusiva. Continueremo quindi a rivendicare salari adeguati e diritti più forti, a pretendere stabilità contro la precarietà, riconoscimento contro l’indifferenza, investimenti contro i tagli – ha evidenziato -. Votare per la Fp Cgil significa difendere la centralità del contratto nazionale e della contrattazione, il ruolo vero della rappresentanza sindacale, garantire qualità e accessibilità ai servizi pubblici e dare forza e tutele a chi ogni giorno si prende cura della comunità. Ogni voto alla Fp Cgil è un atto di responsabilità e di coraggio. insieme, possiamo non solo resistere ma costruire”.

È una sfida, insieme a tutte le altre della categoria, che si carica di orizzonti in più, quelli di tutti i referendum che scalderanno la prossima primavera.

Votare sì a tutti i referendum significa scegliere un’Italia più giusta, solidale e democratica. È un’opportunità per cambiare le regole del gioco e costruire un futuro migliore, che rimetta al centro il lavoro, l’equità e i diritti universali. Al lavoro e alla lotta!”.


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