Palasport a Napoli, via libera dal Consiglio comunale: «Ora partirà il bando»

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C’è il sì del Consiglio Comunale al progetto del PalaEventi del Centro Direzionale, una giornata storica per la città. Basta pensare che a Napoli manca una struttura simile dal 1998 quando chiuse i battenti il Palargento di Fuorigrotta per problemi strutturali. Ieri è stato approvato l’ultimo atto prima del varo del bando di gara.

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Vale a dire la concessione del diritto di superficie alle imprese Italstage e Napoli Basket che hanno proposto il project financing dal valore di 57 milioni. Si tratta di un progetto fatto da privati su suolo pubblico. Da oggi il Comune guidato dal sindaco Gaetano Manfredi può iniziare a redigere il bando per indire la gara.

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Alla quale parteciperanno anche i proponenti il progetto e che avranno solo a parità di offerta di altre imprese una corsia preferenziale – come da legge – per la costruzione e soprattutto la gestione dell’opera. Una giornata storica dove però due consiglieri di maggioranza, Sergio D’Angelo della sinistra e Gennaro Esposito di Azione stavano per far saltare il banco. Hanno infatti chiesto il rinvio in Commissione della delibera per approfondire due aspetti: «Abbiamo ricevuto gli atti in ritardo e il valore del diritto di superficie è secondo noi troppo basso».

Valore stimato in 6 milioni dai tecnici del Municipio. Il diritto di superficie, in buona sostanza, è il contributo che il Comune – come da legge sulla costruzione degli impianti sportivi – dà agli imprenditori. Per dirla in maniera più semplice, Palazzo San Giacomo non chiederà il fitto dei suoli alle imprese stimato appunto in 6 milioni. Trascorsi 63 anni – questo il tempo della concessione – il Comune rientrerà in possesso dei suoli e di tutto quello che c’è sopra. Gli imprenditori in questo lungo periodo costruiranno e avranno la gestione dell’impianto, potranno costruire centri commerciali per recuperare l’investimento fatto e dovranno fare pere che resteranno alla città. E avranno a loro carico la manutenzione e guardiania delle opere. La delibera è passata con 6 astensioni, 4 nel centrodestra e quelle di Esposito e D’Angelo. Da segnalare il «sì convinto perché penso sia la cosa giusta da fare» della consigliera Bianca Maria D’Angelo del centrodestra. E quello di Toti Lange, opposizione di centrosinistra, «perché è un cambio di rotta per la politica cittadina aprire ai privati».

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Dal Pd con il capogruppo Gennaro Acampora al gruppo Manfredi sindaco e al M5s tutti voti favorevoli così come quelli del socialdemocratico Nino Simeone: «Ora – dice l’esponente dello Psdi – dobbiamo accelerare per costruire presto l’opera ed è anche un segnale che diamo al Calcio Napoli perché qui in Comune a fronte di progetti seri non c’è preclusione verso nessuno».

Soddisfatto Manfredi che si è precipitato in Aula quando ha capito che la maggioranza si stava incartando. Il suo intervento è stato determinante per chiudere la partita: «Il rilancio del Centro direzionale – spiega – è per noi una priorità fondamentale e l’interesse che dobbiamo avere è realizzare in quell’area un’infrastruttura di interesse pubblico come un PalaEventi che a Napoli non c’è e di cui la città ha bisogno. Noi non regaliamo niente a nessuno».

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Un PalaEventi serve anche per dare concretezza alla “Città della musica” perché li dentro si giocherà a basket, ma si faranno concerti tutto l’anno e molti altri eventi anche di tipo congressuale. Ficcante Manfredi che precisa: «Noi diamo in concessione la metà delle aree di nostra proprietà dove oggi c’è degrado, prostituzione ci sono campi Rom. Con il progetto dei privati aumenteremo il valore dei nostri suoli quelli non impegnati. L’opera sarà pronta entro il 2027 e si chiamerà “AreNapoli”, gli imprenditori investiranno la bellezza di 57 milioni.

Il palazzetto avrà una capienza di circa 11mila posti per gli eventi sportivi e di 14mila per quelli musicali. Il progetto prevede una complessiva riqualificazione dell’area che è quella dell’ex mercato ortofrutticolo, infatti, saranno realizzati un parco pubblico attrezzato per circa 40mila metri quadri, una piazza pedonale, un centro sportivo all’aperto, parcheggi a raso, una struttura commerciale e di ristorazione autonoma, aree destinate allo svago e al tempo libero per la collettività.

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Piano Vesuvio 

Il Consiglio comunale ha anche approvato il “Piano di Allontanamento della Zona Rossa del Vesuvio” La Zona Rossa coinvolge i tre quartieri della Municipalità 6: Ponticelli, Barra e San Giovanni a Teduccio e una popolazione di 37mila napoletani.





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