È stato pubblicato l’intervento n. 2/2025 di Assonime dal titolo ““Il controllo delle concentrazioni sottosoglia: il punto di vista delle imprese”.
Nel documento, Assonime evidenzia che una tra le principali sfide per la politica europea e nazionale di concorrenza negli ultimi anni è assicurare il controllo delle operazioni di concentrazione che, pur non soddisfacendo le soglie (tipicamente basate sul fatturato delle imprese coinvolte) da cui dipende l’obbligo legale di notifica preventiva e il conseguente scrutinio da parte dell’autorità competente, sono tuttavia suscettibili di avere un impatto restrittivo della concorrenza.
La questione è emersa con riferimento alle acquisizioni aventi ad oggetto start-up con fatturato modesto o persino nullo, ma fortemente innovative e con potenziale competitivo significativo: guardando ai mercati digitali, alcuni studi mostrano che dal 2000 al 2020 le ‘GAFAM’ hanno realizzato in totale quasi 800 acquisizioni, delle quali il 97% circa non è stato esaminato da alcuna autorità di concorrenza proprio in quanto ‘sottosoglia’.
Sulla base delle informazioni disponibili, le richieste di notifica di operazioni sottosoglia finora formulate dall’AGCM hanno riguardato prevalentemente mercati tradizionali (tra cui quelli del riciclo di rifiuti legnosi e produzione di pannelli truciolari, della vendita di spazi pubblicitari esterni, dei servizi di noleggio e sterilizzazione di articoli tessili e strumenti chirurgici per strutture sanitarie), aventi in alcuni casi dimensione locale (servizi terminal per la movimentazione di merci mediante rotabili e container in ambito portuale; servizi di gestione aeroportuale; produzione e commercializzazione di cemento e calcestruzzo).
Prendendo atto delle difficoltà incontrate dalle imprese, Assonime si propone di realizzare una mappatura delle principali norme di riferimento e degli adempimenti richiesti, che sia d’ausilio per comprendere cosa deve essere notificato, a quale autorità, con quali tempistiche, e contribuisca così a dipanare una complessità che scoraggia gli investimenti e l’esercizio dell’attività economica. Allo stesso tempo, occorre una razionalizzazione degli oneri, un coordinamento efficiente degli interventi e un allineamento delle procedure.
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