Molise senza ‘Giro’, salta un grande spot: ma che tappa da Castel di Sangro

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Sarà un maggio meno profumato in Molise senza la sfumatura rosa del Giro d’Italia. Stavolta le scelte di Rcs non hanno premiato la nostra regione che invece aveva vissuto quattro anni interessanti dopo l’edizione del 2020, quella del Covid, organizzata per forza di cose in autunno e che anch’essa non passò in Molise.

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Nessuno spettacolo in rosa: il Giro d’Italia 2025 ‘salterà’ il Molise

La ‘corsa rosa’ per come è organizzata, e soprattutto per le novità introdotte da alcuni anni, con le partenze dall’Estero, non può garantire il passaggio in tutte le regioni italiane. Restano fuori dall’itinerario di quest’anno anche Calabria, Sicilia, Sardegna e anche la Liguria. Sarà un giro dal dislivello pazzesco (20% in più dell’ultima edizione) e a trazione alpino-albanese. Si partirà infatti dalla terra delle Aquile con tre tappe molto attese in Albania. Il primo ministro Edi Rama è stato il primo capo dello Stato straniero a partecipare alla presentazione di un Giro d’Italia. Seduto al suo fianco il presidente di Rcs Urbano Cairo che va dritto al punto: “Il Giro 2025 porterà all’Albania 700 milioni di spettatori in 200 Paesi”. Sono numeri straordinari per l’Albania che avrà fatto ponti d’oro lungo il mediterraneo pur di conquistare la passerella iniziale su tre tappe (Durazzo, Tirana, Valona).

Sarà un Giro nuovo, sperimentale, spettacolare: peccato non ci sia il Molise, ma gli appassionati di ciclismo regionali avranno lo stesso una grande possibilità per vedere da vicino i ‘girini’. La partenza della settima tappa è infatti dietro l’angolo, cioè a Castel di Sangro quasi sul confine con l’Abruzzo, a 80 km da Campobasso e raggiungibile in circa un’ora e mezzo da Termoli. La tappa del 16 maggio con arrivo a Tagliacozzo rappresenterà il primo vero arrivo in salita, una discreta traversata appenninica, molto intensa, le salite sono numerose. Alla partenza subito Roccaraso, poi la lunga discesa dalla celebre Piana delle Cinque Miglia fino a Sulmona, dopo di che si scalano Monte Urano e Vado della Forcella sul Monte Sirente. Ancora saliscendi e salita finale dall’abitato di Tagliacozzo a Marsia con i 3 km finali con pendenze sempre oltre il 10%.

Una gran bella tappa che parte quasi dal Molise, certo non ci sarà l’entusiasmo di una partenza o di un arrivo che costano in soldoni, ricordiamo, le prime circa 100mila euro le seconde circa 20mila. Mancherà anche il solo passaggio dei corridori, visto che anche la tappa dell’anno scorso – la Foiano di Valfortore-Francavilla al Mare – portò gioia, folla e slancio con gli spettacolari passaggi a Pietracatella, Casacalenda e Termoli.

Ricordiamo anche il passaggio sulla costa molisana dell’Adriatico lunedì 8 maggio 2023 nella Vasto-Melfi di ben 210 chilometri. E poi l’edizione 2022 col tappone Isernia-Blockhaus sul Gran Sasso e, nel 2022 la Notaresco-Termoli che terminò in volata con il successo di Caleb Ewan nel centro termolese.

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Il Giro d’Italia è un po’ come i Festival di Sanremo: tra i pochi eventi ancora realmente assimilati come intramontabili, propri riferimenti nazionali dagli italiani. Sport ma anche business puro. Uno studio di Banca Ifis del 2023, ha segnalato per la ‘corsa rosa’ un indotto pari a 620 milioni di euro. Si tratta però soltanto della ricaduta immediata sui territori attraversati, se invece si considera anche la ricaduta differita, che comprende il ritorno economico di chi soggiornerà poi nei luoghi del giro più in là per fini turistici e il frutto determinato dagli investimenti infrastrutturali realizzati, si ipotizza addirittura un indotto pari a 1,4miliardi di euro. In particolare: 575 milioni sono stati i milioni spesi da coloro che, dopo aver assistito al Giro d’Italia, sono poi tornati in quella località, 830 sono i milioni spesi dai turisti che hanno seguito in tv il Giro e poi hanno scelto come meta turistica delle vacanze una delle città attraversate dai ciclisti, infine 15 milioni i benefit frutto dalla realizzazione o dal ripristino di strade, ponti e altre vie di comunicazione, che senza il passaggio del ‘Giro’ non sarebbero state migliorate.

Quanto agli spettatori il dato del 2024 prevedeva almeno nove milioni di spettatori ‘diretti’ del Giro, si tratta di chi va letteralmente in strada, in pianura, in discesa o sui monti alpini e appenninici, per osservare le prodezze dei propri idoli. La ‘corsa rosa’ è insomma il più grande o uno dei più potenti spot per valorizzare un territorio. Quest’anno il Molise non ne beneficerà, succede a volte, speriamo vada meglio al prossimo… giro.





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