Trapani Shark si rosicchia Sassari

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Trapani, 11 gennaio 2025 – Non poteva esserci chiusura migliore del girone d’andata dell’LBA per l’ambiziosissima Trapani Shark, che si rosicchia lentamente una Dinamo Sassari giunta in Sicilia piena di assenti e acciacchi, e dopo un primo tempo interlocutorio ha alzato i giri del motore stravincendo con il punteggio di 88-68, chiudendo al secondo posto dopo il primo giro di boa.

Risultato storico per tutta la Trapani cestistica che per la prima volta nella sua storia approda alle Final Eight di Coppa Italia, per di più lo fa da seconda forza dell’intero campionato con un plus in più: finendo dall’altra parte del tabellone rispetto alla capolista Brescia e alle corazzate Virtus Bologna e Milano, avendo di fatto la strada spianata per la finale della kermesse torinese, Trento permettendo.

La possibilità concreta di aggiungere il primo vero trofeo della bacheca siciliana, escludendo la coppa promozione conquistata nel giugno scorso e con lei la tanto contestata premiazione nelle viscere del PalaDozza, per la squadra di coach Jasmin Repesa che le sta provando tutte per rafforzare un roster già molto competitivo, che però non avrà il giovanissimo Dame Sarr tra le proprie file, trattativa naufragata proprio con l’entourage del giocatore subito dopo la sfida di questa sera al Pala Shark.

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E non è forse un caso che la gara con il quale si è chiusa questa esaltante cavalcata sia stata proprio con la Dinamo Sassari, la squadra che rappresenta l’altra isola di questa LBA e che proprio 11 anni fa si metteva ufficialmente sulla mappa cestistica con la Coppa Italia alzata nel 2014, la prima di una lunga serie di trofei.

Un testimone che gli Shark vorrebbero certamente cogliere molto volentieri!

Ma tornando con i piedi per terra e alla gara di questa sera, la squadra siciliana ha dovuto faticare un tempo per archiviare la loro undicesima vittoria, complice un approccio tutt’altro che positivo, facendosi sorprendere da una Sassari ai minimi termini, atterrata senza i soliti Udom, Sokolowksi e la grave perdita dell’ultimo minuto di Justin Bibbins, presente in panchina, ma solo come supporto morale per i compagni.

Assenze pesanti che fanno il paio con i problemi dei pochi presenti, come Cappelletti e Gazi ancora debilitati da un virus intestinale e certamente non al meglio.

Ma questo non ha frenato gli uomini di coach Nenad Markovic che hanno retto bene l’impatto iniziale, restando anche avanti nella prima frazione, tenuti su dal pacchetto degli italiani, su tutti Giovanni Veronesi (11 punti), Matteo Tambone (15 punti) e proprio Cappelletti (9 assist), che ha dovuto coprire anche i minuti lasciati liberi da Bibbins, arrivando fisiologicamente cotto già nella ripresa.

Trapani che ha faticato a tenere alta l’attenzione di difesa, ma ha avuto il grosso merito di tenere gli avversari sempre a contatto, merito di un Akwasi Yeboah (11 punti) infallibile dall’arco e faro offensivo nella prima parte di gara.

Secondo tempo in cui la difesa di casa si è scossa dal torpore ed è tornata a fare la voce grossa, tenendo i sardi a soli 7 punti segnati nel terzo periodo, grazie soprattutto ad un John Petruccelli cattedratico, autore di 9 punti e della solita prova difensiva maiuscola.

E anche offensivamente la musica è radicalmente cambiata: con un Justin Robinson da 9 punti, tornato al suo livello dopo un primo tempo al piccolo trotto, e con il grande ex di giornata Stefano Gentile, autore di 12 punti e una prestazione da trascinatore vero, come spesso aveva abituato quando vestiva proprio la canotta della Dinamo.

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Gara che fondamentalmente si è chiusa al 25° minuto, con gli Shark agevolmente sopra i venti punti di margine e con Repesa che dava spazio all’intera panchina, compreso capitan Marco Mollura che proprio con un suo canestro, il primo della sua carriera in LBA, è stato di fatto la ciliegina sulla torta perfetta.

Per Trapani l’ennesimo successo che continua a mantenere altissimo l’entusiasmo in una piazza e un’intera isola che ormai impazzisce per la propria squadra.

Prima della Coppa Italia di febbraio e della sfida dei quarti contro l’altra matricola terribile Trieste, però, la squadra di Repesa dovrà tenere alta la tensione, in attesa chissà di qualche novità che potrà arrivare dal mercato, evitando qualsiasi passo falso già domenica prossima, sul caldissimo campo di una Scafati alla disperata ricerca di punti salvezza.

Sassari non avrà neanche il tempo di respirare, infatti non farà neanche in tempo a tornare a casa, perché andrà direttamente a Bilbao per giocare la quarta giornata della seconda fase di FIBA Europe Cup, sfida difficilissima che in caso di sconfitta sancirà certamente la matematica eliminazione del Banco di Sardegna, dopo l’ultima debacle di settimana scorsa con Cholet e visto che difficilmente recupererà qualcuno degli assenti, i titoli di coda sembrano imminenti.

Un allenamento in terra europea perciò, come troppo spesso è accaduto alla Dinamo negli ultimi anni.

Trapani Shark – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 88-68

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Parziali: 18-21; 22-13; 21-7; 27-27.

Progressione: 18-21; 40-34; 61-41; 88-68.

Sala Stampa

Nenad Markovic e Jasmin Repesa

Le Pagelle

Trapani Shark

Paul Eboua s.v.: buttato dentro per una manciata di minuti, a gara ormai finita. Repesa ancora non lo vede nelle rotazioni e se i risultati restano questi, il coach ha sempre ragione.

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JD Notae 6: per fortuna di Trapani oggi il suo talento non serviva, ma per gran parte del tempo sembrava giocare in ciabate, ma nonostante tutto ha comunque messo a referto 8 punti, 2 assist e una discreta difesa.

Chris Horton 6.5: serata in ufficio per il centro trapanese, aiutato anche dal livello basso dei rivali pariruolo. Non si strapazza più di troppo, ma tanto gli basta per dominare il pitturato, con 8 punti, 4 rimbalzi, una stoppata, due rubate e altrettanti assist. Il cartellino, ancora una volta, può essere timbrato con grande serenità.

Justin Robinson 7: gioca una gara dai due volti, uomo d’ordine nel primo tempo, smazzando 5 dei suoi 7 assist; nella ripresa torna ad essere il faro offensivo che ha illuminato questi mesi sfavillanti di Trapani, segnando tutti e 9 i punti messi a referto e anche 5 rimbalzi. Non è un caso che la gara sia terminata non appena sia riapparso il Justin Robinson che siamo abituati ad ammirare.

Riccardo Rossato 6: forse sta ancora pagando la sbornia dopo l’exploit incredibile con Reggio Emilia ed infatti non segna una tripla da due settimane. Stasera, però, rispetto alla virgola del Taliercio si iscrive al match con 5 punti e una discreta prova difensiva.

Amar Alibegovic 6.5: troppo spesso appare molto sotto ritmo e il primo tempo di Trapani non lo aiuta ad entrare in fiducia. Ma quando decide di sgasare non c’è un solo giocatore della Dinamo in grado di arginarlo, chiudendo con 10 punti e 4 assist.

Langston Galloway 5.5: pochissimi lampi per un giocatore che spesso è stato in grado di spaccare le partite. Impreciso al tiro, ma quando si prende il suo classico arresto e tiro dalla media resta sempre uno spettacolo per gli occhi.

John Petrucelli 7.5: dopo “lo chiamavano Trinità…” e “Lo chiamavano Jeeg Robot” è arrivato il terzo capitolo, “Lo chiamavano Saracinesca”. Gara clamorosa in difesa, certamente non la prima e l’ultima della sua carriera, che nella ripresa annichilisce una Sassari già in difficoltà fisiche, ma che nella ripresa vede il canestro lontano come la Sardegna soprattutto per merito dell’ex Brescia. Impreziosisce il tutto con 9 punti, 6 falli subiti e rimbalzi. 

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Akwasi Yeboah 7: nel primo tempo tiene in piedi da solo un attacco irriconoscibile, che non corre come è solito fare, ma che problema c’è? C’è Akwasi! 100% al tiro all’intervallo, con 9 punti che sono ossigeno vero per Trapani. Nella ripresa il resto della squadra torna a macinare e lui, da bravo soldato, si sfila e si limita a guardare i compagni che archiviano la pratica.

Marco Mollura s.v.: nel finale c’è tempo anche per il capitano e proprio un suo canestro in aerea, il primo dal campo in questa stagione e di conseguenza il primo della sua carriera in LBA, fa esplodere tutto il palazzo che aspettava solo il suo sigillo.

Tibor Pleiss 6.5: le voci di un suo possibile addio non sembrano scalfire il veterano teutonico, che disputa una gara solida, specialmente al tiro, stampando un 4/4 dalla media. Chiude con 8 punti e 3 rimbalzi.

Stefano Gentile 7.5: come Pleiss anche la sua avventura parrebbe al capolinea, ma come ha fatto con Reggio due settimane prima, diventa il giustiziere dell’altra sua ex squadra, mettendo a referto 12 punti con il 100% a quella Dinamo lasciata in fretta e furia 10 mesi fa. Il buzzer beater con il quale chiude il primo tempo risveglia tutta Trapani che entrerà poi con un’altra faccia. MVP di serata.

 

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Alessandro Cappelletti 6.5: l’unico ad avere un vero alibi a cui aggrapparsi, l’assenza di Bibbins infatti costringe Markovic a farlo giocare per oltre 34′. Fin quando gli hanno retto le gambe, ha giocato un’ottima gara, trovando il fondo della retina con 6 punti e smazzando assist in grande abbondanza, saranno 9 alla fine. Nella ripresa con Trapani che difende alla morte e con l’energie che vengono meno, le 6 perse sono un dato fisiologico oltre che umano, anche perché spesso predica nel deserto. La grinta messa in campo questa sera potrà essere buona per il futuro.

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Miralem Halilovic 6: come sempre la sfortuna gli porta il conto, con troppi tiri che girano sul ferro ed escono, ma quando c’è lui Sassari regge nel pitturato. Chiude con 10 punti e 6 rimbalzi.

Brian Fobbs 3: senza Bibbins e Sokoloswki dovrebbe essere lui a prendersi tutti gli onori e oneri, ed invece gioca l’ennesima gara da desaparecido. Aggiusta i suoi numeri nel finale, andando in doppia cifra con 10 punti, ma quando c’era ancora partita erano appena 5 i suoi punti e solamente 6 tiri presi. Chissà che questi numeri non lo possano aiutare per approdare in un porto lontano già in questa stagione: è quello che si augurano un po’ tutti.

Matteo Tambone 6.5: visto questo Fobbs, meriterebbe lui di giocare 24′ al termine del terzo periodo e non 10′ come è realmente accaduto. Proprio in quei 10 minuti Sassari ha una parvenza minima di squadra che si regge in piedi da sola, con Tambone che si spacca la schiena in difesa, per non dire altro, e quando è chiamato a tirare dall’arco non si fa pregare, trovando spesso il fondo della retina. Chiude con 15 punti e la solita prestazione da leader occulto.

Giovanni Veronesi 6.5: nel primo quarto, se la Dinamo inizia ad illudersi di poter portare via i due punti dalla Sicilia, lo deve al suo tiratore migliore che con 7 punti permette ai sardi di mettere la testa avanti al 10° minuto. Al 30′ è l’unico ad essere in doppia cifra con i suoi 11 punti, per un giocatore che fino a novembre inoltrato non faceva neanche parte delle rotazioni di Markovic…

Eimantas Bendzius 4: il calo fisico di questi due mesi, oltre che vistoso, inizia ad essere preoccupante per il capitano. Certo se poi la squadra si aspetta sempre di vedere il 35enne lituano segnare tutte le triple che gli passano per le mani e stampare costantemente un ventello, allora non ci siamo proprio, anche perché spesso deve uccidersi per fare un lavoro difensivo extra, che altri compagni invece non fanno minimamente.

Luca Vincini 4.5: chiamato per allungare le rotazioni risicate, non fa nulla, ma letteralmente. Anzi una cosa la fa: perde tre brutti palloni.

Nate Renfro 4: encomiabile tutta l’energia che ci mette, ma se i compagni non lo servono sopra il ferro diventa un giocatore inutile offensivamente. Se poi nelle poche circostanze in cui lo fanno, lui si stampa sul ferro e allora figlio mio, che vogliamo fare? Markovic lo mette anche da 4, ma di fatto la squadra gioca con un uomo in meno. Serve ben altro a questa brutta Dinamo.

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Erten Gazi 6: più che a Trapani dovrebbe andare a Lourdes, visto il secondo virus preso in meno di una settimana, dopo quello influenzale ora quello intestinale. Nonostante tutto non si tira indietro, giocando da play aggiunto e mettendo a referto punti che illudono i sardi. Sassari non avrà preso un diamante, ma certamente ha preso un lottatore.

Giovanni Olmeo



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