Bundesliga, le squadre dovranno pagare i costi della sicurezza per le partite a rischio

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di
Mara Gergolet, corrispondente a Berlino

Storica sentenza della Corte Costituzionale tedesca: i club potranno vedersi affibbiare la «bolletta» per l’impiego delle forze dell’ordine da parte delle regioni che lo richiedano

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Chi deve pagare per la sicurezza delle partite a rischio? Quei costi extra per le centinaia o migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa schierati ai derby, per i trasporti e le camionette, per il cibo o i pernottamenti? Devono essere coperti interamente dalle magre casse pubbliche regionali, o la polizia può presentare il conto alle squadre della Bundesliga?
La Corte Costituzionale tedesca ha emesso la sua sentenza, destinata a fare scuola: sì, i ricchi club possono vedersi recapitata le bolletta. E la devono saldare.

La causa sul Werder Brema

Si chiude così una vicenda decennale che ha coinvolto il Werder Brema, ma che potrebbe avere conseguenze significative per tutte le tifoserie. Al centro, l’idea dello «sceriffo» della città-Stato Brema, il senatore alla Sicurezza (così si chiama il ministro regionale dei Länder tedeschi) Ulrich Mäurer, che ha commentato: «È un giorno bellissimo. Dimostra che vale la pena combattere». La disputa risale al 2015, quando il Land Brema inviò per la prima volta una fattura di 425.000 euro alla Lega calcistica tedesca (DFL) per i costi di un’operazione di polizia legata al derby tra il Werder Brema e l’Amburgo. La DFL si oppose, ma subì sconfitte legali sia presso il Tribunale amministrativo superiore di Brema sia presso il Tribunale amministrativo federale di Lipsia. Il procedimento arrivò alla Corte Costituzionale tedesca nell’aprile 2024.




















































Il 14 gennaio, la Prima Sezione della Corte, presieduta da Stephan Harbarth, ha dato pienamente ragione al senatore Mäurer: il calcio professionistico, secondo il verdetto, può essere chiamato a contribuire economicamente, e i singoli Länder possono addebitare i costi aggiuntivi della polizia. In questo modo, non saranno tutti i contribuenti a dover pagare, ma piuttosto i beneficiari economici. «Questo è un obiettivo legittimo dal punto di vista costituzionale», ha dichiarato Harbarth. Si applica il «principio del responsabile diretto», previsto per gli eventi commerciali con oltre 5000 partecipanti. Le conseguenze potrebbero essere ampie. Altri Länder potrebbero ora seguire l’esempio di Brema. «Siamo delusi — ha dichiarato l’avvocato della DFL, Bernd Hoefer — ma dobbiamo accettarlo». La Lega aveva sostenuto invano che garantire la sicurezza pubblica al di fuori degli stadi fosse una funzione centrale dello Stato, da finanziare con fondi pubblici. L’unione dei tifosi «Unsere Kurve» ha reagito con «sconcerto». La Federcalcio tedesca (DFB) ha definito la sentenza «uno svantaggio competitivo fondamentale per il calcio in Germania nel contesto internazionale. Inoltre, non apporta alcun miglioramento alla sicurezza».

Il problema è che questi oneri, in teoria, ricadono solo sulle squadre che giocano nelle regioni che li applicano. Questo finisce per colpire, con un aggravio economico, alcune società, mentre altre ne vengono esentate. Tuttavia, diversi Länder hanno già annunciato l’intenzione di seguire l’esempio di Brema: tra questi Amburgo, la Bassa Sassonia e la Renania-Palatinato. Il Werder, nel frattempo, fa appello alla solidarietà. «Dobbiamo avviare discussioni all’interno della Lega. Il Werder non può essere lasciato a pagare il conto da solo. Sarebbe uno svantaggio per noi», ha dichiarato il suo direttore generale, Tarek Brauer. 

«Vogliamo una comunità solidale all’interno della Lega e una distribuzione equa dei costi». Si pensa alla creazione di un fondo per coprire le 50 partite a rischio, con un fabbisogno stimato tra i 20 e i 30 milioni di euro. Intanto, il Werder deve saldare il suo debito con lo «sceriffo» Mäurer. Sono due milioni di euro: un milione era stato sospeso ma ora dovrà essere ripianato.

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15 gennaio 2025

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