«Perdonare il falconiere? Questa è la Lazio, non Cicciolina. Ci sarà una nuova aquila»

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La fragorosa vicenda legata all’ormai ex falconiere della Lazio Juan Bernabé – come abbiamo ampiamente documentato in questi giorni – sta facendo il giro del mondo. Questa mattina la ricostruzione dell’accaduto è finita anche sul New York Times, che ha titolato richiamando l’attenzione su «uno dei licenziamenti più insoliti della storia recente». Dopo la pubblicazione e la diffusione su “X” di video comprendenti foto esplicite e contrarie alla decenza da parte dell’addestratore di aquile, lunedì sera è arrivato il comunicato del club biancoceleste, che ha ufficializzato l’interruzione del rapporto con il 56enne spagnolo. Proprio nel pomeriggio del lunedì Bernabé era intervenuto a Radio24 nel corso della trasmissione “La Zanzara”, programma radiofonico che da anni racconta l’attualità senza tabù né censure. Sulle stesse frequenze non si è fatta attendere – nel tardo pomeriggio del mercoledì – la replica del Presidente della Lazio Claudio Lotito, che è stato intervistato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Il patron ha parlato in modo estremamente chiaro, senza mezze misure.

La decisione di Lotito

«C’è un provvedimento preso dal collegio del codice etico che obbliga ad intervenire immediatamente.

Il falconiere non doveva fare queste cose anche perché è uno che va nelle scuole dove ci sono bambini di 9-10 anni. Se fai il falconiere e porti l’aquila non puoi andare a dire in giro che devi eiaculare due volte al giorno, altrimenti va da sé che tu non possa fare il rappresentante della Lazio, ma al massimo del casino». Il conduttore ha incalzato il numero uno biancoceleste, chiedendo se non fosse il caso di optare per un atto di indulgenza. Lotito, però, ha ribadito: «Parliamo di una persona che ha fatto un danno grave. La Lazio è una società quotata in borsa e io sono un socio di maggioranza, ma ci sono una serie di organismi preposti al controllo. Se facessi una violazione delle norme sportive non ci sarebbe perdono». Nessuna possibilità di rivedere una decisione dai contorni inevitabili. «Perdono? Cosa devi perdonare? Se ammazzi una persona poi chiedi il perdono? Il perdono non c’entra nulla. Ci sono delle regole e devono valere per tutti a partire dal sottoscritto. Se nella vita fai il falconiere, ti devi dedicare all’aquila, e non fare l’attore in giro! Si troverà un altro posto dove stare, ognuno risponde delle proprie azioni. Non sono io che posso decidere. La curva ha fatto un comunicato pesantissimo, quei tifosi sono anche genitori! Se non ha la capacità di intendere e di volere, allora deve essere internato. Non si tratta di un caso fortuito, è voluto e aggravato dalle sue interviste! La persona in questione non è un dipendente del club, ma un fornitore» – ha precisato il Presidente della Lazio, richiamando anche l’episodio del saluto romano sotto la tribuna Tevere che nel 2021 costò al falconiere oltre un mese di sospensione. «In qualche occasione passata sono stato indulgente, ma non avevo avuto intimazioni da parte degli organismi preposti. In questo caso mi hanno comunicato in modo inequivocabile quello che avrei dovuto fare nei suoi confronti, e così ho fatto».

Il botta e risposta

Nella seconda parte del botta e risposta c’è stato tempo anche per un passaggio sul chirurgo Gabriele Antonini, che in una nota si era dissociato «completamente e con fermezza dalla pubblicazione delle immagini» incriminate, evidenziando però di aspettarsi «una lettera di scuse da parte della Società Sportiva Lazio». La replica di Lotito è netta: «Il medico è responsabile, secondo me gli ha fatto pure l’operazione gratis per farsi pubblicità. Io risarcire lui? Semmai il contrario. Mi dicono che a quella clinica sono arrivate una marea di richieste di fare quella stessa operazione. Questa è la Lazio, mica stiamo a parlà de Cicciolina! Sono 20 anni che cerco di sdoganare una serie di situazioni di carattere politico, facendomi pioniere di un calcio didascalico e moralizzatore», ha proseguito. «Io mi sto impegnando a costruire un’immagine della Lazio, ho incaricato mia moglie di fare il presidente della Fondazione, che sta mettendo in campo grandissime iniziative. La Lazio è un ente morale!». Senatore della Repubblica dall’ottobre del 2022, Lotito ha voluto leggere in diretta parte del contratto del falconiere. «Ha firmato quanto segue: Articolo 6 – Il sottoscritto dichiara di conoscere il contenuto del codice etico adottato dalla Lazio e si impegna pertanto ad osservarne i principi etico-comportamentali e a non tenere condotte che possono comportare il coinvolgimento da parte di fatti penalmente rilevanti (…). Il rispetto delle previsioni contenute nel codice etico e nel modello 231 è un elemento essenziale dell’organizzazione generale della Lazio e rappresenta un presupposto della volontà di quest’ultima di sottoscrivere il presente contratto». E ancora: «L’inosservanza anche parziale da parte di un suo dirigente, collaboratore o tesserato costituisce grave inadempimento degli obblighi contrattuali e legittima la S.S. Lazio Spa a risolvere il contratto in essere con effetto immediato». In conclusione, una promessa alla tifoseria, che dopo 15 anni dovrà dire addio all’aquila Olympia. «Ci sono mille falconieri diversi e tremila aquile, non sarà un problema. Ricordate: con Lotito il risultato è garantito».

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