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di Daniele Bovi
Il buco nei conti della sanità regionale umbra non è a sette zeri, come ipotizzato in un primo momento, ma a otto. Secondo quanto emerso nel corso del vertice, che si è tenuto martedì, tra la presidente Stefania Proietti e i direttori delle due Usl e delle due Aziende ospedaliere, il “rosso” per quanto riguarda il 2024 ammonta a oltre 200 milioni di euro come confermano a Umbria24 fonti di Palazzo Donini e della giunta.
IL PROGRAMMA DI PROIETTI: «SUBITO IL PIANO SANITARIO»
IL LIVEBLOG DI UMBRIA24 CON IL RACCONTO DELLA SEDUTA
Il quadro Una cifra precisa però ancora non c’è, anche perché manca un quadro accurato a proposito dei numeri dell’ultimo trimestre dell’anno. Proietti ha chiesto un report dettagliato – con le relative problematiche – a ognuno dei quattro direttori generali di Usl e Aziende ospedaliere; documentazione che probabilmente già all’inizio della prossima settimana sarà discussa dalla presidente insieme alla neo direttrice Daniela Donetti, nominata nelle scorse ore al posto di Massimo D’Angelo.
LA NOMINA DI DONETTI E IL BUCO NEI CONTI DELLA SANITÀ
Le cifre Stando a quanto filtra, la situazione più grave riguarderebbe l’Usl Umbria 2, per la quale si parla di uno sbilancio di oltre 100 milioni di euro; per quanto riguarda l’Usl Umbria 1 la cifra si attesterebbe intorno ai 49 milioni, mentre per l’Azienda ospedaliera di Perugia si parla di circa 20 milioni e di 13 per quella di Terni. Le problematiche sono molte, come le conseguenze della pandemia ma non solo. Proprio i conti della sanità regionale sono una delle tre priorità sul tavolo di Donetti insieme a liste di attesa e nuovo Piano sanitario.
Coletto Anche senza toccare queste cifre di sicuro le difficoltà a far quadrare i conti non sono una novità. A fine 2022 in consiglio regionale l’ormai ex assessore Luca Coletto parlò, rispondendo a un’ interrogazione, di un disavanzo «potenziale» di circa 200 milioni di euro; cifre che ora sembrano essere reali. Coletto si riferiva in particolare a un livello di finanziamento, da parte dello Stato, non più sufficiente a coprire i costi legati alla pandemia e alla crescita dei costi energetici. All’epoca il 70 per cento circa del disavanzo faceva capo alle due Usl; quota che ora – stando alle cifre trapelate – sembra essere leggermente superiore.
I 93 milioni Nel 2023 per far quadrare i conti dell’anno prima la Regione ha messo sul piatto 93 milioni di euro per le due Usl e le due Aziende ospedaliere «a garanzia dell’equilibrio economico-finanziario». I 93 milioni di risorse straordinarie arrivavano dal payback da ripiano per il superamento del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera (quasi 40 milioni), dal contributo statale per far fronte alle maggiori spese sostenute per i dispositivi medici (47,7 milioni) e dalla rimodulazione di alcune misure finanziate con Fondi UE (5 milioni).
Le difficoltà «Si conferma la difficoltà da parte del Sistema sanitario regionale – scriveva all’epoca in un atto Palazzo Donini – di raggiungere l’equilibrio di bilancio in quanto la Regione, oltre a scontare un deficit strutturale progressivamente alimentatosi nel tempo, ha subito anche gli effetti del contesto macroeconomico e delle situazioni nazionali eccezionali, quali la pandemia, senza avere una sufficiente capacità di risposta, soprattutto per effetto delle scarse economie di scala e della dispersione sul territorio delle strutture con induzione di costi fissi importanti». Un quadro poi aggravato da inflazione e necessità di recuperare le prestazioni arretrate.
Il 2024 Nell’aprile scorso invece sempre per far quadrare i conti e per «sostenere la funzionalità e l’integrazione della rete ospedaliera regionale» Palazzo Donini ha assegnato oltre 93 milioni alle quattro aziende. Nell’atto si sottolineava come i flussi economico-finanziari del Sistema sanitario regionale hanno subito l’impatto delle dinamiche internazionali, dell’aumento dei costi inflattivi e delle scarse economie di scala, con strutture disperse sul territorio e costi fissi elevati. Di fronte al quadro che si prospetta ora bisognerà capire come la Regione vorrà intervenire; per la sanità regionale si potrebbero aprire anche le porte del piano di rientro.
Proietti «La presidente Tesei – ha detto Proietti in aula replicando ai diversi interventi dei consiglieri sulle linee programmatiche – ha giustamente ricordato come con l’epidemia di covid tutto sia cambiato nella sanità. Su questo tema dobbiamo fare una grande operazione di trasparenza. Quando la pandemia è terminata i bilanci delle aziende umbre hanno continuato a peggiorare. Abbiamo chiesto ai direttori sanitari i dati per essere in grado di intervenire. C’è un bilancio regionale e ci sono i bilanci aziendali, che devono avere una vita propria. Il 31 gennaio le aziende devono fornire i dati della certificazione ma posso anticipare che servirà una terapia d’urto. Non ci sono più i fondi accantonati per l’emergenza covid. I numeri del bilancio non restituiscono una situazione rosea».
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