La riforma della separazione delle carriere, inserita nel DL Giustizia, rappresenta uno dei più significativi interventi legislativi degli ultimi anni. Definita dal Ministro Carlo Nordio come “la madre di tutte le riforme”, questo provvedimento si pone l’obiettivo di garantire una magistratura più indipendente, equa ed efficiente, ponendo fine a molte delle criticità che affliggono il sistema giudiziario italiano.
Le dichiarazioni di Nordio sono arrivate durante un question time al Senato, occasione in cui il Ministro ha difeso con forza l’impianto della riforma, rispondendo alle domande dei senatori e chiarendo ancora una volta i punti fondamentali del provvedimento proprio nella giornata in cui arriva in prima lettura alla Camera.
Dl Giustizia e separazione delle carriere, Nordio: “La magistratura deve essere davvero indipendente”
Nel corso del suo intervento al Senato, Carlo Nordio ha descritto la riforma come un tassello indispensabile per restituire autonomia e trasparenza alla magistratura: “Oggi i magistrati dipendono dalla sedimentazione correntizia che li tiene sotto tutela. Con questa riforma li svincoleremo, spezzeremo quel legame patologico che unisce elettore ed eletto e che trova la sua manifestazione più grave nella sezione disciplinare”, ha dichiarato il guardasigilli rispondendo alle domande dei parlamentari.
Il Ministro ha poi spiegato che il provvedimento prevede l’introduzione di un’Alta Corte di Giustizia e il sorteggio dei magistrati, strumenti che, secondo lui, garantiranno maggiore imparzialità. “La magistratura deve essere indipendente dal potere esecutivo, e lo è, ma non è affatto indipendente da se stessa: questa è la vera criticità che vogliamo risolvere”, ha sottolineato con forza.
Critiche sono state mosse anche al registro degli indagati e all’informazione di garanzia, che Nordio ha definito “strumenti falliti”. “Questi istituti, nati come garanzia per i cittadini, si sono trasformati in una gogna mediatica, capace di distruggere vite e carriere prima ancora che la giustizia abbia fatto il suo corso”, ha aggiunto.
Durante il suo intervento, Nordio ha anche difeso le tutele nei confronti delle forze dell’ordine, affermando che “chi tocca la divisa, tocca lo Stato”. Ha ricordato che la divisa rappresenta un simbolo di democrazia e sicurezza, che merita il massimo rispetto e protezione.
Infine, il Ministro ha sottolineato i benefici dell’eliminazione dell’abuso d’ufficio, definendolo “un freno paralizzante per la pubblica amministrazione”, e ha evidenziato l’introduzione di nuove norme per affrontare i crimini emergenti legati alla tecnologia.
Antonio Tajani: “Una giustizia più giusta e vicina ai cittadini”
Il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha elogiato la riforma su X, definendola un impegno mantenuto con gli elettori: “Questa riforma non è contro qualcuno, ma per garantire una giustizia più giusta ed efficiente. Con questo provvedimento realizziamo uno dei punti cardine del nostro programma”, ha dichiarato.
Tajani ha dedicato il successo della riforma della giustizia alla memoria di Silvio Berlusconi, sottolineando come il fondatore di Forza Italia abbia sempre avuto una visione di una giustizia moderna ed equa.
Chi è pro, la voce della maggioranza
Per Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia, intercettato da Lo Speciale, la separazione delle carriere è un obiettivo imprescindibile: “La Costituzione è stata concepita per essere modificata, come previsto fin dai padri costituenti. Portiamo avanti quanto promesso con serenità e chiarezza”, ha dichiarato, invitando le opposizioni a collaborare per trovare soluzioni condivise.
“Fratelli d’Italia ha le idee chiare su questa riforma e continuerà a lavorare con rispetto e determinazione per raggiungere questo obiettivo storico”, ha concluso.
Le critiche delle opposizioni: una riforma divisiva e punitiva
Le opposizioni, rappresentate da esponenti come Debora Serracchiani (PD) e Francesco Silvestri (M5S), hanno espresso dure critiche al DL Giustizia e alla separazione delle carriere. Serracchiani ha definito la riforma “un intervento punitivo che smantella la Costituzione, minando l’indipendenza della magistratura”. Secondo la deputata del PD, il provvedimento non affronta le vere problematiche del sistema giudiziario, come i lunghi tempi dei processi e il sovraffollamento delle carceri.
Francesco Silvestri (M5S) ha invece definito la riforma “un progetto vecchio e scollegato dalle priorità del Paese”. “Abbiamo treni fermi, carceri sovraffollate, eppure ci si concentra su una riforma che nessuno sentiva come necessaria. Questo governo crea emergenze artificiali per giustificare interventi che favoriscono pochi”, ha dichiarato. Le opposizioni propongono, in alternativa, investimenti in nuove strutture carcerarie e nell’assunzione di magistrati per risolvere le criticità del sistema.
Il DL Giustizia e la separazione delle carriere, pur rappresentando una riforma ambiziosa in cui fallì persino Berlusconi continua a dividere profondamente il dibattito politico. Da un lato, il governo difende il provvedimento come una misura necessaria per garantire indipendenza e trasparenza alla magistratura; dall’altro, le opposizioni temono che la riforma possa minare l’autonomia della giustizia, senza risolvere i problemi strutturali del Paese.
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