La TCP fa arrabbiare i cittadini di Ravenna. Assessore Baroncini: “Indispensabile differenziare sempre di più, i servizi però non cambiano. In arrivo “squadre volanti” contro l’abbandono di rifiuti”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito personale

Delibera veloce

 


In questi giorni stanno arrivando ai cittadini ravennati le lettere con cui Hera comunica l’entrata in vigore della TCP, acronimo di Tariffa Corrispettiva Puntuale, che sostituisce la vecchia TARI, Tassa Rifiuti.

Tutte le modifiche al servizio sono già state ampiamente ribadite in numerose comunicazioni dell’ente gestore, pubblicate anche dal nostro giornale negli ultimi tempi, ma ciò che sta lasciando contrariati molti cittadini è il fatto che i costi ambientali non calino. Anzi, secondo l’interpretazione di alcuni, addirittura crescano, a parità di servizio.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Questo perché, con lo scopo di aumentare la raccolta differenziata e minimizzare la frazione di rifiuti generici, non riciclabili, è stato introdotto un meccanismo, da molti letto come “punitivo” nei confronti di chi non migliora i propri standard, anziché “premiante” verso chi lo fa: se differenzi come prima, dal 2026, la bolletta sarà più cara, per effetto della “quota variabile”, se migliori le tue prestazioni, pagherai uguale.

La TCP infatti si compone di una quota fissa, calcolata sulla base della superficie dell’abitazione, una variabile, in base ai componenti del nucleo familiare e una quota base, per i conferimenti minimi di rifiuti indifferenziati, stabiliti da Hera.

Fino allo scorso 31 dicembre, per tutte le famiglie dotate di bidoncino grigio da 40 litri, era di 52 conferimenti all’anno. Sostanzialmente uno a settimana.

Da quest’anno, ed in particolare dal 2026, quando andranno a regime le nuove tariffe e verranno applicati i correttivi in bolletta, scendono, a seconda della composizione del nucleo famigliare: per una famiglia di 3 persone, ad esempio, sarà possibile conferire un massimo di 1.400 litri di indifferenziata all’anno, pari a 46 utilizzi della Carta Smeraldo (da 30 litri) o 35 esposizioni del bidone grigio da 40 litri.

Tutti si aspettavano che con la TCP si sarebbe pagato meno, ma non sarà così. Se va bene, si pagherà uguale, se si è meno virtuosi di quanto richiesto, si pagherà di più.

Sia chiaro, la raccolta differenziata è un dovere civico imprescindibile, la gestione dei rifiuti è un problema globale, che va affrontato con serietà e anche impegno da parte dei cittadini, i quali però vorrebbero, in cambio dei loro sforzi, vedersi riconosciuti degli sconti in bolletta.

Esiste un rischio concreto di “mala gestione” dei rifiuti, con un aumento di abbandoni o di conferimenti non corretti? Perchè è stata scelta questa modalità per incentivare la raccolta differenziata?

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Ne abbiamo parlato con l’assessore con delega all’ambiente, Gianandrea Baroncini.

“Dal 2019, quando iniziammo questo percorso di progressivo cambiamento dei servizi ad oggi – spiega Baroncini -, grazie allo sforzo della comunità ravennate, la percentuale di raccolta differenziata nel Comune è passata dal 55% al 76%, permettendoci di fare pienamente la nostra parte nel raggiungimento degli obiettivi del Piano Regionale dei rifiuti e soprattutto di mantenere gli impegni di dismissione del nostro termovalorizzatore per i rifiuti solidi urbani, di non dovere sostituire la discarica di via Romea che è in esaurimento e non può essere più ampliata”.

“Per quel che riguarda il Comune di Ravenna – aggiunge -, in linea con il principio di gradualità che ha guidato tutto il percorso, sin dall’introduzione progressiva dei nuovi servizi di porta a porta, anche per la TCP abbiamo deciso di attuare un intero anno di sperimentazione per andare a regime nel 2026. Questo per consentire a Comune, gestore, utenze domestiche e non domestiche di familiarizzare con il nuovo sistema tariffario. Per questo, non saranno fatturati i conferimenti di indifferenziato che superano quelli previsti nella quota variabile di base”.

Quello delle utenze non domestiche, dunque aziende, attività commerciali, studi professionali e quant’altro, è un capitolo aperto, con il rischio che eventuali aumenti vengano riversati sui cittadini con ritocchi ai prodotti e servizi venduti, per rientrare dei nuovi costi. “Continuerà per tutto l’anno anche il percorso con le associazioni di categoria – continua l’assessore – che rincontreremo presto per concordare il passaggio delle utenze non domestiche, con particolare riferimento ai casi più delicati”.

L’assessore promette comunque che, a livello informativo, lo sforzo sarà massimo, per cercare di far conoscere le novità ai cittadini attraverso ogni mezzo: oltre alla lettera di Hera, ci sono strumenti online e verranno organizzati momenti pubblici di approfondimento.

“Vorrei rafforzare il messaggio che i servizi non cambiano – precisa Baroncini -, così come sono confermate le scontistiche già in vigore: si tratta, in sostanza, di utilizzare tutto, al meglio delle proprie esigenze. Trattandosi non più di un tributo ma del corrispettivo per un servizio ricevuto possiamo ritrovare alcune sinergie con il gestore, soprattutto sulla bollettazione, riscossione e alcuni meccanismi di riequilibrio del montante che avevamo conosciuto in regime di TIA, al netto delle modifiche particolari introdotte con le concertazioni degli ultimi anni. Sono opportunità che non potevamo lasciare cadere ora che finalmente siamo in grado di “puntualizzare” volumetricamente l’indifferenziato di tutte le utenze e spingere sempre più sul messaggio che meno si differenzia più alta sarà la produzione di indifferenziato e più alta la quota variabile aggiuntiva. Chi mediamente ha familiarizzato con la gestione dei propri rifiuti, soprattutto in ambito domestico, si è sicuramente reso conto in questi anni che il residuo di “indifferenziato” è una quota molto inferiore rispetto alle frazioni riciclabili”.

“Per noi enti locali – sottolinea – la TARI prima, e TCP ora, non costituiscono una voce che genera avanzo ma semplicemente sostengono la copertura dei costi del servizio. Il meccanismo TCP prevede che il montante sia diviso in componenti diverse. Oltre alla “quota fissa” e alla “quota variabile normalizzata” (metri quadrati e persone del nucleo o categoria produttiva) che determinavano la tari, si tiene conto di una quota variabile detta “aggiuntiva” in funzione dei conferimenti di indifferenziato, ossia di quante volte l’utenza espone il rifiuto indifferenziato”.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

“Ovviamente – rimarca -, come già accade oggi, per potere usufruire del servizio bisogna avere ritirato il proprio kit (bidoncino o carta smeraldo). In altro modo non si può che contribuire alla quota di abbandoni, che invece dobbiamo assolutamente contrastare. Ecco perché chi non ha ritirato la dotazione, in questo passaggio, sarà soggetto ad una penale come giustamente concordato con Atersir. Dopo la prima lettera di richiamo inviata durante l’estate a tutte le utenze che non ci risultava avessero proceduto al ritiro, anche in questa seconda comunicazione questo elemento è stato ribadito con chiarezza e speriamo che possa contribuire al miglioramento complessivo”.

Esiste infatti una quota di cittadini, fortunatamente residuale, che ancora non si è dotata degli strumenti per conferire i rifiuti in modo differenziato e che dunque finisce per farlo fuori da ogni regolamentazione: “Abbiamo lavorato molto in questi anni per costruire canali diretti, sia per segnalare gli abbandoni di rifiuti, che per la segnalazione dei disservizi, anche grazie alle possibilità che le nuove tecnologie consentono, come l’app gratuita “il rifiutologo” che molti utilizzano – sempre Baroncini -. Saranno sicuramente possibili ripercussioni sugli abbandoni di rifiuto indifferenziato, soprattutto nei primi mesi, e già oggi siamo organizzati con un sistema di “squadre volanti” che presidiano le zone del Comune, anche se crediamo che ancora una volta il senso civico e la comprensione di un obiettivo di civiltà, tanto giusto per quanto complesso, possa essere compreso”.

E sul fronte delle proteste per chi ha animali domestici e si trova a gestire anche i rifiuti indifferenziati supplettivi, prodotti da questi (lettiere esauste e altre frazioni di questo tipo), chiude: “Premesso che questo anno di transizione è utile a tutti per prenderci le misure, lo è a maggior ragione per chi ha animali domestici. Fortunatamente quello degli animali da affezione o da compagnia è un universo molto vario, che va dagli “inseparabili” ai conigli e arriva fino ai cani e gatti, ma questo rende difficile costruire scontistiche o ragionamenti tariffari. Almeno che io sappia al momento nessuno dei Comuni di mia conoscenza che già applicano la tariffa ha ancora pensato ad una modalità. Del resto è un tema su cui indicare criteri di ragionevolezza non è semplice. L’Agenzia ha ribadito più volte che in via di principio di fatto la TCP non consente di attribuire ad altri utenti il costo dei rifiuti generato dagli utenti che hanno un animale domestico”.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link