Pensioni: l’opzione che nessuno ti dice per smettere di lavorare a 62 anni con solo 20 anni di contributi

Nel 2025 è possibile smettere di lavorare a soli 62 anni e con appena 20 anni di contributi: il sogno, finalmente, diventa realtà! Vediamo qual è l’opzione di cui nessuno parla.

Abbiamo avuto tutti un “tuffo al cuore” alla notizia della pensione a 64 anni, salvo poi restare un po’ amareggiati dallo scoprire che questa possibilità, anche nel 2025, resterà ad appannaggio solo di una specifica categoria di lavoratori: i contributivi puri, cioè coloro che hanno iniziato a versare i contributi all’Inps a partire dal 1996, anno in cui gli assegni previdenziali hanno iniziato ad essere calcolati, appunto, con il sistema contributivo e non più con il retributivo.

Dunque la pensione a 64 anni con 20 anni di contributi continuerà a rivolgersi ad un’esigua fetta di lavoratori e non certo a tutti. La maggior parte di noi continuerà a fare i conti con la Legge Fornero che non è assolutamente stata cancellata. Pertanto la maggioranza dei lavoratori, per poter lasciare l’ufficio o la fabbrica, dovrà aspettare di spegnere almeno 67 candeline sulla torta di compleanno e di aver maturato almeno 20 anni di contribuzione.

Dunque è tutto perduto? Non c’è alcuna speranza di riuscire ad anticipare di qualche anno l’uscita dal lavoro a meno di non fare parte di categorie specifiche come i disoccupati o le persone affette da disabilità  che possono avvalersi di Quota 41 o di Ape sociale?

In realtà c’è un’opzione di cui non parla nessuno che consente, in situazioni specifiche, di smettere di lavorare a soli 62 anni e con una soglia contributiva molto bassa: appena 20 anni. Non solo: chi percorrerà questa strada non avrà tagli sull’assegno e ogni mese si porterà a casa una pensione bella ricca. Nei prossimi paragrafi vediamo tutto dettagliatamente.

Pensioni: come smettere di lavorare a 62 anni

Addio legge Fornero: quest’anno molti riusciranno a dire addio per sempre al posto di lavoro ad appena 62 anni. Una svolta che nessuno si sarebbe immaginato visto che il Governo di Giorgia Meloni è stato chiaro circa l’impossibilità di agevolare troppe uscite anticipate di massa. Eppure c’è un modo per accedere alla pensione con larghissimo anticipo rispetto a quanto previsto dalla Fornero.

L’addio alla Legge Fornero è un addio simbolico: la Legge è viva e vegeta e continuerà a tenerci compagnia ancora per non si sa bene quanti anni visto che, come più volte ha ribadito l’Esecutivo, favorire troppe uscite anticipate di massa dal mondo del lavoro, potrebbe mettere a rischio la stabilità delle casse dell’Inps.

Esistono, però, misure che permettono di lasciare il lavoro molto prima, a soli 62 anni. La più famosa è senza dubbio Quota 103 che, tra mille dubbi, è stata riconfermata anche per il 2025. Quota 103 permette si andare in pensione sì a 62 anni ma solo se i contributi sono pari almeno a 41 anni. Non è, quindi, questa la misura di cui stiamo parlando.

Anche perché questa misura ha un altro svantaggio non da poco: l’assegno previdenziale viene interamente ricalcolato con il sistema contributivo anche per chi ha contributi antecedenti al 1996 e, quindi, dovrebbe avere un assegno calcolato con il sistema misto. Dunque può comportare tagli anche del 30%.

Non da ultimo, se si avesse la necessità di arrotondare, con Quota 103 è vietato tornare a lavorare dopo la pensione: ammesso solo il lavoro autonomo occasionale fino ad un massimo di 5000 euro all’anno. C’è un’altra strada, decisamente più conveniente, per smettere di timbrare il cartellino a soli 62 anni.

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Pensioni: puoi smettere di lavorare a 62 anni senza tagli sull’assegno

Come anticipato nel paragrafo precedente la Legge Fornero resterà in vigore ancora per tutto il 2025 e, quindi, la maggior parte dei lavoratori, per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria dovrà attendere di aver perfezionato i seguenti requisiti: 67 anni di età e non meno di 20 anni di contributi.

Chi, però, ha iniziato a versare i contributi all’Inps a partire dal 1996, cioè chi rientra appieno nel sistema di calcolo contributivo, avendo un peso minore sulle casse dell’Inps, può beneficiare di un piccolo sconto anagrafico e accedere alla pensione a soli 64 anni anziché a 67 ma sempre con 20 anni di contribuzione e senza alcun tipo di penalizzazione sull’assegno.

Ma c’è di più: c’è un modo per riuscire ad andare in pensione ancora prima. Le donne con figli, infatti, possono fruire di uno sconto sull’età e lo sconto corrisponde a 4 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 16 mesi per le lavoratrici che hanno 3 o più figli.  Pertanto una donna che ha almeno 3 figli e ha iniziato a versare i contributi a partire dal 1996, nel 2025 potrà andare in pensione non a 64 anni ma a 62 anni e 8 mesi beneficiando di uno sconto di 16 mesi.

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Il requisito contributivo resterà sempre di 20 anni e non subirà alcuna penalizzazione sull’assegno previdenziale che andrà a ricevere il quale, in base a quanto stabilito dalla vigente normativa, non potrà essere inferiore a 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale. Quest’ultimo, nel 2025, corrisponde a 538,68 euro al mese. Pertanto una lavoratrice madre di 3 o più figli, quest’anno, potrà smettere di lavorare a 62 anni e 8 mesi di età con 20 anni di contributi e avrà una pensione pari almeno a 1400,558 euro al mese.