L’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte omaggia la “Rosa Bianca”

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Ivrea, l’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte omaggia la “Rosa Bianca”. Concerto-evento all’Auditorium Mozart per il Giorno della Memoria: un oratorio di Alessandro Nidi celebra il coraggio dei giovani che sfidarono il nazismo con la forza della verità.

L’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte omaggia la “Rosa Bianca”

Si tiene lunedì 27 gennaio 2025, alle 21, all’Auditorium Mozart di Ivrea, il quarto concerto della XXXI stagione musicale dell’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte.
In occasione del Giorno della memoria l’OSGP rende omaggio alle vittime dell’Olocausto con un Oratorio di Alessandro Nidi, musicista di Parma che collabora da alcuni anni con l’associazione eporediese, dal titolo “La rosa bianca”, su testo di Giampiero Pizzol. Partecipano all’esecuzione i Solisti dell’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte Marcello Iaconetti, violino, e Davide Pettigiani, violoncello. La compagine artistica è completata da: Andrea Coruzzi, fisarmonica; Sebastiano Nidi, percussioni; Grazia Cinquetti, voce; Laura Aguzzoni, Giampiero Bartolini, Edoardo Liverani, Maria Mengozzi, Giampiero Pizzol e Michele Rossi, attori; Alberto Bartolini, audio e luci; Alessandro Nidi, pianoforte e concertatore.

Programma

Alessandro Nidi (1959)
“La rosa bianca”, Oratorio su testo di Giampiero Pizzol
Prima canzone
Canzone dei ragazzi
Canzone di Sophie
Agnus Dei
Canzone dei “dovrebbe”
Tema sereno
Seconda canzone di Sophie
Sanctus

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Storytelling

Lo spettacolo vuole raccontare l’avventura drammatica ma coraggiosa di alcuni ragazzi che misero il loro cuore sulla bilancia della storia. Non è vero che il regime nazista non ebbe oppositori. Non è vero che in Germania nessuno sapeva dello sterminio degli ebrei. Le notizie circolavano ma le bocche tacevano. Contro questo silenzio e contro la menzogna si schierarono studenti come Hans Scholl di 24 anni, sua sorella Sophie di 21 anni, Alexander Schmorell di 24 anni, Christoph Probst di 23 anni, Willi Graf di 25 anni e un professore come Kurt Huber di 49 anni. Questo piccolo gruppo di giovani denominato candidamente “Rosa bianca” riuscì a coinvolgerne altri, tenne testa al Grande Reich e spaventò Hitler. Le loro armi non furono mai pallottole, ma parole, non esplosivi ma l’esplodere della verità in un fascio di volantini. La bellezza disarmata di questi giovani ci affascina oggi per la loro grande voglia di vivere e per il grande amore al loro stesso popolo: desideravano la sconfitta delle colpe ma non l’uccisione dei colpevoli, si battevano per la vita e non per la morte, non per l’anarchia ma per uno stato giusto e democratico. Erano fermamente convinti che la cultura e la ragionevolezza potessero ribaltare le coscienze e rovesciare il regime dall’interno, soprattutto dopo il disastro della Campagna di Russia del 1943.
Concetti come libertà, solidarietà, uguaglianza, civiltà, giustizia, imparati sui banchi di scuola e amati sui libri divennero ideali vissuti per cui sacrificare anche la propria vita. Sapevano bene il rischio a cui si esponevano e affrontarono la pena capitale con l’animo puro di chi ha lottato per la verità. Oggi le loro lettere, i loro proclami e il loro sangue parlano soprattutto ai ragazzi che come loro hanno a cuore o devono scoprire degli ideali. Non si tratta forse per noi di una guerra contro un regime, ma di una battaglia quotidiana contro il sonno della ragione, contro la menzogna di una civiltà che vive di nichilismo e consumismo. La cultura si impara a scuola, ma si difende nella vita e con la vita. Lo spettacolo vuole dunque opporsi al peggior virus mai conosciuto, quello dell’odio cieco e dell’ignoranza presuntuosa che avvelena gli animi. La cura è aver rispetto per la propria e per l’altrui persona ed è una pratica comunicabile e urgente perché, come affermava Chesterton, “la salute è più contagiosa della malattia”.

Coinvolgere i giovani

La rappresentazione creata da alcuni artisti di Compagnia Bella mira a coinvolgere i giovani non solo come spettatori, ma a farli partecipi di questa affascinante vicenda insieme agli attori della Compagnia nel Giorno della memoria, in cui si celebrano non solo le vittime della violenza nazista, ma anche coloro che a questo sterminio vollero opporsi lottando pacificamente per la libertà.
I giovani del gruppo “La rosa bianca”, accusati di opposizione al regime del Führer, di aver diffuso volantini e altri scritti che invitavano alla ribellione, vennero processati e condannati. Hans Sholl, Sophie Sholl e Christoph Probst furono ghigliottinati il 22 febbraio 1943. Due mesi dopo vennero condannati a morte anche Alexander Shmorell, Willi Graf e Kurt Huber. Altri di loro furono imprigionati e liberati solo al termine della guerra.

Biglietti

Posto unico numerato: euro 20.
Riduzione per iscritti all’UNI3 Ivrea: euro 15,00.
I biglietti singoli sono posti in vendita dal lunedì precedente lo spettacolo. Gli eventuali biglietti ancora disponibili saranno in vendita lo stesso giorno del concerto direttamente presso il botteghino dell’Auditorium Mozart, a partire dalle ore 20,30.



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