Tra i settori con momentum più elevato negli ultimi 2 anni in Europa spiccano i titoli bancari, tuttora molto ben impostati. Da un lato l’evidente trend al rialzo dei prezzi, dall’altro lato l’attività di M&A e il fatto che i multipli non sono cari, numerosi titoli bancari continuano a catalizzare l’attenzione degli investitori e restituire performance invidiabili. E, considerando l’importanza dei titoli bancari in Italia, non è un caso che nel 2024 tra i sottostanti più performanti spicca proprio il comparto azionario domestico dedicato agli istituti di credito, in grado di competere con soluzioni sempre ad alto beta ma molto più diversificate.
STOXX EUROPE BANKS
In termini fondamentali l’indice Msci Europe risulta ancora a sconto, grazie al P/e atteso prossimo a 7 (quasi la metà dell’intero mercato) e al dividendo del 6% lordo, rispetto al 3,25% dell’indice più diversificato. Chiaramente, si tratta di una scelta ad alta volatilità e ad alto beta, in grado di trarre profitto da una fase tonica dei listini globali. La volatilità annua del Msci Europe è prossima al 14%, quella delle banche è fotografata al 24% nell’ultimo decennio, e il beta prossimo a 1,20 (affiancato dalla correlazione superiore a 0,70) confermano l’aggressività di tale scelta settoriale. Guardando all’esposizione in termini di fattori di stile, Msci fotografa giustamente una netta dominanza per lo stile Value (azioni a sconto sui fondamentali), Yield (titoli ad alto dividendo), a discapito di Quality (bilanci di qualità ) e Low Volatility (azioni a basso rischio).
Al tempo stesso, il comparto è più robusto e soprattutto monitorato dalle istituzioni (Bce in primis), tramite azioni in grado di anticipare eventuali crisi sistemiche. L’esperienza del 2008 ha portato qualche frutto positivo, e chi si posiziona oggi su tale sottostante può fare affidamento su reti di protezione un tempo inesistenti, considerazioni valide in modo particolare per i titoli dell’area euro. L’inversione favorevole della forza relativa rispetto al mercato per le banche europee ha avuto origine a fine 2020, quando gli stimoli posto Covid-19 hanno espresso tutta la loro potenzialità . E nel 2024 la capacità di sovraperformare si è ulteriormente estesa, con l’indice di settore in extra-performance di oltre il 20% rispetto al listino globale. Ma anche nelle prime settimane del 2025 la tendenza sembra persistere, con un allungo vicino al 5% per i titoli bancari rispetto al +1,6% (al 16 gennaio) del mercato.
In termini di prodotti indicizzati l’accesso sul mercato ETFplus è buono, con gli indici Stoxx Europe 600 Banks, Euro Stoxx Banks, Msci Europe Financials e Stoxx Europe 600 Optimised Banks resi disponibili da diversi emittenti; inoltre, attraverso l’Etf WisdomTree Ftse-Mib Banks è possibile abbracciare con un solo click un paniere di banche italiane. Ma spesso l’investitore mira a massimizzar eil rendimento puntando su singoli nomi, confidando in un mix di elementi che coinvolgono il sentiment sul mercato e sul settore, la capacità dei manager di far performare bene l’istituto di credito, l’eventuale M&A in grado di far schizzare le quotazioni dei titoli oggetto di acquisizione. Guardando al panorama europeo, alcuni titoli mantengono un vantaggio rispetto ad altri, come tendenza a capacità di performare bene.
Nel mercato inglese, Hsbc riesce mediamente a performare in modo più stabile di altri competitors, anche se il momentum più elevato spetta oggi a Barclays, in netta accelerazione rialzista. Rimanendo in area ex-euro, la svizzera Ubs mantiene a sua volta un solido percorso al rialzo, anche se esprime multipli meno interessanti ovvero un dividendo inferiore alla media del settore e un P/e non così a sconto. Nel mercato spagnolo, prorompente la dinamica di Bbva (P/e atteso di 6,4 e dividend yield del 6,5%, beta di 1,45 rispetto indice Stoxx Europe 600) che sta velocemente recuperando la grande sofferenza espressa tra il 2008 e il 2020.
BANCA GENERALI IN BREAKOUT
In Francia, ben posizionata in particolare Bnp Paribas (P/e atteso di 6,6, dividend yield del 7,4%, beta di 1,35), mentre nel mercato tedesco Commerzbank sta approfittando della scalata in atto, mantenendo una chiara impostazione al rialzo. Ma il mercato italiano non resta indietro, e può vantare diversi titoli molto ben posizionati. Sempre ben impostato Banco Bpm (P/e atteso di 8,1 e dividendo del 4,9%), nonostante il +98% già espresso negli ultimi 12 mesi, e tra i colossi Intesa Sanpaolo (P/e atteso di 8,5 e dividendo al 7,9% annuo) che potrebbe tentare una nuova accelerazione oltre 4,15 euro. Interessante anche il risparmio gestito, con Banca Generali in chiaro breakout rialzista (rispetti ai precedenti massimi storici), azione che potrebbe essere mimata presto da FinecoBank. (riproduzione riservata)
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