7 dicembre, 2024 • 01:08
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Milano, 5 dic. (Adnkronos Salute) – Centodue ‘messaggeri’ dell’approccio One Health in sanità: medici di medicina generale, veterinari e farmacisti premiati in Senato nell’evento conclusivo di ‘One Health Ambassador’. L’iniziativa, che punta a promuovere una visione integrata e multidisciplinare della salute, è stata lanciata in primavera da Boehringer Ingelheim in collaborazione con Edra – ricorda una nota – e ha permesso in questi mesi di intercettare le buone pratiche e di mappare i professionisti che le mettono in atto ogni giorno, contribuendo appunto a sensibilizzare sull’importanza del modello One Health che valorizza l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale. Una strategia sempre più sotto i riflettori anche a livello internazionale, come dimostrano i recenti confronti tra i ministri della Salute del G7.
“Il modello One Health è fondamentale per affrontare le complesse sfide sanitarie globali che ci attendono – ha affermato in apertura Giovanni Leonardi, a capo del Dipartimento One Health del ministero della Salute – La salute non è più un concetto distinto per ciascuna delle aree coinvolte: umana, animale e ambientale. Solo con un approccio olistico possiamo rispondere in modo adeguato a problematiche come le zoonosi, le malattie emergenti e la crescente resistenza agli antibiotici. La collaborazione tra professionisti di diverse discipline è cruciale per garantire una salute globale sostenibile, ed è per questo che iniziative come One Health Ambassador sono essenziali per incentivare la formazione, il dialogo e l’azione congiunta”.
Il Comitato scientifico – guidato dal coordinatore Stefano Vella, docente di Salute globale all’Università Cattolica di Roma, e dal vicecoordinatore Antonio Gaudioso, esperto di politiche sanitarie, e composto da rappresentanti delle principali società scientifiche delle 3 professioni coinvolte – ha stabilito i criteri per selezionare i candidati. I 102 professionisti premiati, su 120 candidature raccolte, rappresentano un esempio di ‘One Health Ambassador’ e si sono distinti per l’impegno nel rendere la One Health concreta, nel loro rapporto quotidiano e di fiducia con i cittadini. Un approccio che può generare valore per loro come professionisti e per i pazienti, un primo passo verso un sistema sanitario territoriale più solido e circolare, si legge nella nota. I vincitori, nominati sul sito ufficiale dell’iniziativa e premiati con una targa simbolica, sono per il 55,5% medici veterinari, il 27,7% farmacisti e il 16,8% medici di medicina generale. La distribuzione geografica evidenzia una forte partecipazione da regioni come Lombardia, Lazio ed Emili Romagna, mentre altre aree, con una maggiore presenza di fauna, risultano meno rappresentate, suggerendo una minore sensibilità proprio nelle zone più vulnerabili a zoonosi.
Se da un lato il progetto ha mappato e riconosciuto i professionisti più preparati sul tema – spiegano i promotori – dall’altro ha evidenziato alcuni punti d’attenzione grazie a un’analisi sul percepito, su ambizioni e necessità di questi professionisti della salute. Tra questi, la necessità di intensificare momenti che promuovano la collaborazione interprofessionale. Da parte di tutti i professionisti è emerso il desiderio di una maggiore sinergia, per cui secondo gli esperti intervenuti sarebbe auspicabile aumentare le occasioni di formazione e confronto, anche con il prezioso supporto delle società scientifiche e delle istituzioni competenti. In particolare – dettaglia la nota – la maggior parte dei medici di medicina generale considera fondamentale la collaborazione con i medici veterinari, anche se 11 su 29 dichiarano di non aver mai avuto necessità di consultare un veterinario per diagnosi di zoonosi. Questo risultato mette in luce una carenza nella formazione specifica sul tema delle zoonosi. Al contrario, veterinari e farmacisti dichiarano di collaborare con molta più frequenza con gli altri professionisti della salute. Questi dati rappresentano la volontà di un cambiamento positivo nel modo di concepire e affrontare le sfide sanitarie.
Un altro punto di attenzione che risulta dall’iniziativa riguarda la sfida dell’antibiotico-resistenza, argomento al centro dell’evento conclusivo del G7 Salute a Bari. La preoccupazione per l’uso eccessivo di antibiotici – emerge – è condivisa da tutti i professionisti, anche se con diverse intensità e frequenze nella percezione del rischio. La quasi totalità dei medici di medicina generale considera l’uso degli antibiotici come un fattore critico per lo sviluppo della resistenza, ma alcuni non sembrano riconoscere pienamente l’importanza dell’antibiogramma. La maggior parte dei medici veterinari considera l’antibiotico-resistenza nella prescrizione, mentre il 69% dei farmacisti raccoglie informazioni sul tema quando dispensa antibiotici, segno di una crescente attenzione a questo problema.
Il progetto ha infine messo in luce l’urgenza di un impegno continuo nella formazione e sensibilizzazione dei professionisti. E’ essenziale sviluppare programmi educativi mirati, in particolare per i medici di medicina generale, per colmare il divario di conoscenze sulle zoonosi, rimarcano i promotori. E’ stato riscontrato infatti un gap significativo nella conoscenza e nella partecipazione, con i medici di medicina generale e i farmacisti che risultano meno coinvolti rispetto ai medici veterinari: solo il 27,5% dei medici di medicina generale (8 su 29 partecipanti), per esempio, ha partecipato a 2 o più iniziative relative a One Health.
“One Health Ambassador – ha commentato Vella – è un punto di partenza per accrescere consapevolezza e informazione sul tema One Health, responsabilizzando professionisti sanitari, istituzioni e cittadini. Parlare di One Health significa promuovere una visione integrata della salute umana, animale e degli ecosistemi, essenziale per affrontare le sfide globali. Tra le priorità emerse nel corso dell’iniziativa vi sono la necessità di educazione mirata, una maggiore collaborazione tra professionisti e la sensibilizzazione su temi cruciali come l’antibiotico-resistenza, dove l’Italia registra tassi preoccupanti. Il futuro richiede un impegno condiviso per prendersi cura della salute globale, a beneficio nostro e delle generazioni future”. Gaudioso insiste sulla necessità di affrontare la One Health come una sfida condivisa: “Non si tratta di un semplice tema da aggiungere alle priorità del Servizio sanitario nazionale, ma di un nuovo approccio per ripensare complessivamente le politiche sanitarie”, ha precisato. “Non servono soltanto dichiarazioni di principio, ma azioni concrete. L’istituzione del dipartimento One Health da parte del ministero della Salute rappresenta un quadro di riferimento che consente di promuovere interventi efficaci”, ha aggiunto.
Francesco Zaffini, presidente della X Commissione (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato, ha posto l’accento sul ruolo delle istituzioni nell’incentivare la diffusione di questo modello: “L’approccio One Health – ha osservato – rappresenta un’opportunità fondamentale per costruire una salute globale più resiliente e sostenibile, basata sulla medicina di precisione, sulla presa in carico precoce e sulla prevenzione primaria e secondaria. In questo contesto, il medico di medicina generale gioca un ruolo centrale, affiancato da medici ospedalieri, veterinari e farmacisti di comunità. Tra le principali sfide, l’antibiotico-resistenza richiede un impegno congiunto di tutte queste figure, mentre le istituzioni devono promuovere politiche che favoriscano la collaborazione interdisciplinare per affrontarla con efficacia”.
L’iniziativa – conclude la nota – si inserisce nel percorso che Boehringer ha iniziato da diversi anni accanto a tutti gli attori della salute, con l’obiettivo di contribuire a promuovere un cambiamento culturale sul tema. “Non possiamo trascurare l’impatto anche sociale dell’implementazione di una salute realmente circolare – ha dichiarato Karin Ramot, amministratore delegato Boehringer Ingelheim Animal Health Italia – I professionisti di prossimità che agiscono l’approccio One Health generano reale valore sulla vita e sulla salute delle persone, degli animali e dell’ambiente, e incentivare questo approccio significa mettere al centro la salute dei cittadini, rafforzando così il legame di fiducia, già forte, con medici, farmacisti e veterinari. Noi continueremo a fare la nostra parte, pensando ‘alle generazioni future’, come siamo soliti dire, con la nostra ricerca e il know how in entrambi gli ambiti, e lavorando in sinergia con tutti gli attori coinvolti per promuovere anche momenti come questi e sensibilizzare sul fatto che esiste una sola salute di cui tutti siamo responsabili”.
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