La tavola rotonda Italia-Libia oggi al centro dell’Energy & Economic Summit

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Dalla nostra inviata – La “Round Table Italy-Libya” sarà oggi al centro del programma del Libya Energy & Economic Summit di Tripoli, il principale forum energetico libico a trazione governativa arrivato alla sua terza edizione. La tavola rotonda sarà un’opportunità di promozione e confronto per i delegati italiani con rappresentanti strategici dell’industria libica che vedrà la presenza di referenti dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice), di Anima Confindustria e dell’ambasciata d’Italia a Tripoli. La capitale libica ospita da ieri il forum energetico organizzato dall’azienda sudafricana Energy Capital & Power in collaborazione con la National Oil Corporation (Noc, l’ente petrolifero statale libico), dal ministero del Petrolio e del Gas del Governo di unità nazionale libico (Gun) e dall’Autorità per le energie rinnovabili della Libia, con il sostegno della Camera africana dell’energia. L’evento si tiene nel Rixos Convention Centre, lo stesso centro conferenze in cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il premier del Gun, Abdulhamid Dabaiba, avevano presenziato nel gennaio 2023 alla firma degli accordi di investimento congiunto tra Eni e Noc da 8 miliardi di euro per le nuove strutture offshore A & E, descritto dall’amministratore delegato della società energetica italiana, Claudio Descalzi, come l’accordo più importante “degli ultimi 20 anni”.

Eni e la società libica Mellitah Oil & Gas, partecipata anche dalla stessa multinazionale italiana, sono Diamond Sponsor del Summit. Ieri, Luca Vignati, Upstream Director di Eni, è intervenuto al forum, affermando che la Libia rimane un attore importante per la società visto che è l’unico Paese in cui “avremo tre pozzi di esplorazione in tre diversi contesti (onshore, in acque poco profonde e in acque profonde) nel 2025”. Inoltre, nel corso del suo intervento, Vignati ha sottolineato la necessità di “non rinunciare alla transizione energetica per soddisfare la sicurezza energetica” sia a livello nazionale in Libia che per l’esportazione, spiegando che grazie a nuovi progetti di Eni il Paese nordafricano “immagazzinerà più di 4 milioni di tonnellate di CO2 all’anno”, in quanto la compagnia energetica italiana “sta anche implementando iniziative di transizione nella produzione di gas, catturando e immagazzinando la CO2”.

Rappresentanti di Anima Confindustria, di Ice, dell’ambasciata italiana a Tripoli e delle sette aziende espositrici al padiglione Italia al Libya Energy & Economic Summit.

Al forum energetico di Tripoli è presente anche un padiglione Italia con sette aziende del settore petrolifero e del gas (Cvb Valves, Delta Solutions, Drafinsub, Elifly, Petrostar, Saer Elettropompe, Valvitalia), organizzato da Anima Confindustria con il supporto dell’ambasciata d’Italia in Libia, del desk Ice di Tripoli e della Camera di commercio italo-libica. La partecipazione italiana rappresenta l’unico padiglione internazionale al forum insieme a quello degli Stati Uniti, che annovera tra i partecipanti anche aziende del calibro di ConocoPhillips. L’evento rappresenta peraltro un seguito diretto dell’evento di lancio co-organizzato dalla Camera di commercio italo-libica e tenutosi a Roma al Tempio di Adriano (sede della Camera di commercio di Roma) lo scorso 23 settembre, con la partecipazione di circa 200 aziende italiane e libiche attive nel settore del petrolio e del gas.

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Il forum energetico è stato inaugurato ieri con il discorso di apertura del premier del governo di Tripoli Dabaiba, che ha sottolineato gli sforzi del suo esecutivo per garantire la continuità della produzione petrolifera e affrontare le sfide del settore energetico. “La produzione di petrolio libico ha raggiunto 1,3 milioni di barili al giorno, nonostante inizialmente dieci giacimenti fossero inattivi, tra cui Dahra e Tahara. Abbiamo anche avviato nuovi giacimenti come Erawan, a Ubari”, ha dichiarato Dabaiba. Il premier ha evidenziato l’importanza della cooperazione con aziende straniere, la riduzione della burocrazia e il focus del ministero del Petrolio e del Gas sull’energia verde. “Lavoriamo per ridurre le emissioni di carbonio, soddisfare il mercato locale con il gas e consolidare il ruolo della Libia come fornitore affidabile per l’Europa meridionale”, ha aggiunto il premier.

In rappresentanza della Noc è intervenuto ieri il vicepresidente del Consiglio di amministrazione, Masoud Suleiman, che è stato nominato presidente ad interim dell’ente petrolifero statale libico a seguito dell’annuncio delle dimissioni di Farhat Bengdara. Quest’ultimo ha rassegnato ufficialmente le sue dimissioni giovedì, 16 gennaio, per “gravi motivi di salute” che gli impediscono di adempiere pienamente ai suoi compiti e responsabilità. L’annuncio delle dimissioni è arrivato dopo mesi di speculazioni sulla possibile uscita di scena del numero uno della Noc, già sotto indagine per presunte violazioni finanziarie e amministrative, oltre all’ottenimento di un’altra nazionalità (emiratina) senza l’approvazione dello Stato libico.

Nel suo intervento di ieri, il capo ad interim della Noc Suleiman ha delineato le ambizioni della compagnia petrolifera libica. “Grazie alla stabilità e alle buone condizioni del mercato, puntiamo a raggiungere una produzione di 2 milioni di barili al giorno entro la fine dell’anno, se verranno garantiti i finanziamenti necessari”, ha dichiarato. Suleiman ha inoltre sottolineato il ritorno delle compagnie aeree internazionali come Ita Airways in Libia come segnale positivo per gli investitori. “Invitiamo il settore privato a svolgere un ruolo centrale nei servizi petroliferi e incoraggiamo investimenti stranieri, in linea con la strategia della Noc per un futuro prospero del settore”, ha aggiunto.

Il settore energetico libico offre potenzialità notevoli per le piccole e medie imprese (Pmi) italiane della catena di forniture di petrolio e gas. I piani per incrementare la produzione di petrolio a 2 milioni di barili al giorno entro il 2027 e accordi recenti, come quello da 8 miliardi di dollari tra Eni e Noc, sottolineano l’importanza della collaborazione con l’Italia. Al forum energetico di Tripoli si prevede la partecipazione di oltre 1.500 delegati provenienti da più di 30 Paesi, tra leader aziendali, ministri regionali, responsabili politici, fornitori di servizi e tecnologie, nonché aziende operanti nel settore dell’energia. Le relazioni economiche tra Italia e Libia hanno registrato e continuano a registrare una crescita significativa negli ultimi anni con un interscambio più che triplicato nel triennio 2020-2023. Secondo gli ultimi dati Ice-Istat disponibili nei primi nove mesi del 2024, il trend è in linea con 6,9 miliardi di euro, una crescita delle esportazioni del 37,1 per cento nello stesso periodo con 1,7 miliardi di euro e un calo del 5,6 per cento dell’import che si attesta a circa 5,2 miliardi di euro.

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