Il grido della scuola materna “Don Cirillo Pizio”: “Siamo in difficoltà, aiutateci”

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Conti in rosso alla scuola dell’infanzia “Don Cirillo Pizio” di Cologno al Serio, il parroco chiede l’aumento del finanziamento comunale e annuncia un ritocco delle rette. L’Amministrazione, dal canto suo, è disposta a concedere un contributo straordinario, ma non di più.

La scuola materna paritaria chiede aiuto al Comune

La situazione economica della scuola paritaria, che vanta oltre un secolo di storia, desta non poca preoccupazione in paese, visto il bacino di utenza che copre e la trentina di dipendenti che vi lavorano. Da tempo l’istituto, frequentato da circa 200 bambini tra nido, primavera e infanzia, naviga in cattive acque e così il parroco don Giuseppe Navoni ha deciso di incontrare l’Amministrazione comunale per chiedere un maggior supporto.

“Prima di Natale abbiamo avuto un primo approccio con il Comune per chiedere un finanziamento più alto – ha confermato il sacerdote – ora è in corso una fase interlocutoria tra l’Amministrazione e il comitato di gestione. Attendiamo delle risposte”.

Conti in rosso causa bollette vertiginose

A mettere in ginocchio la “Don Cirillo Pizio” è stato il vertiginoso aumento delle bollette, che ha causato una perdita importante, la cui precisa entità non è tuttavia stata resa nota.

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“Abbiamo tanti dipendenti e i costi di gestione sono elevati – ha spiegato il religioso – Due anni fa poi le utenze hanno subito un’impennata che ci ha fatto saltare un po’ i conti: quando in un mese per il riscaldamento ci si ritrova una bolletta da 20mila euro… è dura. Durante la pandemia i fondi Covid hanno assicurato una certa copertura, ma in seguito è arrivata la batosta delle utenze, altissime rispetto al gettito, infatti abbiamo sempre cercato di contenere le rette per venire incontro alle famiglie”.

Ma adesso non è più possibile.

“Dovremo per forza ritoccarle, sempre rimanendo nei limiti della norma comunque – ha osservato – al Comune abbiamo chiesto un aumento della sovvenzione che stanzia, questo dopo aver allargato lo sguardo su altre realtà simili alla nostra presenti nel circondario”.

Una struttura che dà lavoro a una trentina di dipendenti

Le preoccupazioni attanagliano soprattutto la parrocchia, che deve immettere risorse per sostenere la Materna, ma anche le famiglie dei dipendenti.

“Oltre a garantire ai piccoli un’offerta formativa decisamente alta, la scuola dà lavoro a più di 30 persone del territorio – ha fatto presente don Navoni – siamo riusciti a provvedere sempre alle retribuzioni, pur dovendo dilazionare qualcosa. La struttura è di proprietà della parrocchia e quindi riconosciamo che il Comune potrebbe sottolineare questo aspetto, tuttavia rappresenta un ammortizzatore anche per la società civile, relativamente a diverse spese: anche lo Stato paga e lo stesso Comune immette risorse nel mondo della scuola, noi rappresentiamo un notevole risparmio per la collettività. La Curia non destina soldi per tutte le realtà parrocchiali e molte scuole dell’infanzia si stanno associando per ridurre il dispendio di risorse, per esempio si nomina un’unica dirigente per più istituti in paesi vicini”.

“Disponibili a riconoscere un contributo straordinario”

Sull’argomento la prima cittadina Chiara Drago ha fatto una riflessione, mettendo in luce quello che il Comune già versa nelle casse della scuola materna.

“Abbiamo avuto importanti interlocuzioni con il comitato di gestione – ha affermato – Attraverso un’analisi condivisa della situazione economica del servizio, pensiamo che sia possibile contenere la perdita senza intaccare la qualità formativa offerta alle famiglie. Siamo disponibili a supportare l’istituto in questo percorso, dal momento che è l’ente privato a cui il Comune riconosce il contributo pubblico più elevato tra i servizi in convenzione, pari a oltre 100mila euro annui: poter essere presenti in questa fase ci sembra doveroso per salvaguardare il servizio all’interno di parametri che ne permettano, anche in futuro, visto il calo demografico, la sostenibilità”.

Poi ha risposto in merito alla richiesta di un aumento del contributo.

“Siamo disponibili a riconoscere un contributo straordinario, come abbiamo fatto negli anni Covid, legato a un percorso di riequilibrio economico – ha spiegato – perché né il Comune né la Parrocchia hanno la forza economica di ripianare ogni anno una perdita importante. È fondamentale quindi mettere in campo strategie per rendere sostenibile il servizio. Siamo fiduciosi rispetto alla fattibilità di questo percorso, nel quale la nostra collaborazione attiva con il parroco e il comitato di gestione non mancherà”.



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