Proposte Omnibus: ridurre la burocrazia per sostenere la competitività


In data 10 marzo 2025, si è aperta la sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Tra le tematiche di discussione previste, di fondamentale importanza, è sicuramente l’esaminazione da parte dei deputati delle recenti “proposte Omnibus”, adottate dalla Commissione il 26 febbraio.

Il Parlamento Europeo discuterà queste proposte durante la sessione plenaria dell’11 marzo 2025. Queste, si basano sulle raccomandazioni delineate nel Rapporto Draghi e sono state adottate sottoforma di due pacchetti (Omnibus I e II) rispondenti alla strategia della Commissione di riduzione della burocrazia e semplificazione della legislazione, a favore di imprese, liberi professionisti e cittadini dell’UE.

I settori contemplati dalle presenti proposte Omnibus comprendono:

  • la semplificazione degli obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità,
  • le norme sul “due diligence”,
  • la riduzione degli oneri burocratici per le PMI,
  • il rafforzamento del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) e InvestEU, per garantire un commercio più equo e liberare opportunità di investimento.

Se approvate, le modifiche delle direttive relative alla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD), della direttiva sul due diligence delle imprese ai fini della sostenibilità (CSDDD), del regolamento sulla tassonomia e del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) entreranno in vigore una volta che i colegislatori avranno raggiunto un accordo sulle proposte e dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Per quanto riguarda invece il progetto di atto delegato che modifica gli atti delegati in vigore nel quadro del regolamento sulla tassonomia, questo sarà adottato a seguito del riscontro del pubblico e sarà applicato al termine del periodo di controllo da parte del Parlamento europeo e del Consiglio.

Si tratta sicuramente di un importante passo avanti nella creazione di un contesto imprenditoriale europeo più favorevole, con il fine di creare i posti di lavoro, ridurre gli oneri burocratici e la complessità dei requisiti europei per le piccole e medie imprese ed aumentare gli investimenti. In un’ottica di profondo cambiamento, saranno le imprese più grandi ad essere poste al centro del quadro normativo europeo così riformato, avendo esse un impatto maggiore sul clima e sull’ambiente e consentendo così alle imprese di accedere a finanziamenti sostenibili per la transizione pulita.

Queste proposte mirano a ridurre del 25% gli oneri amministrativi per tutte le imprese e del 35% per le piccole e medie imprese (PMI) entro il 2029. Secondo una stima prudenziale apporteranno risparmi complessivi in termini di costi amministrativi annuali di circa 6,3 miliardi di € e mobiliteranno capacità aggiuntive di investimento pubblico e privato pari a 50 miliardi di € a sostegno delle priorità politiche.

Il Commissario per l’Economia e la Semplificazione Amministrativa, Valdis Dombrovskis, dichiarato “Il mondo cambia sotto i nostri occhi. L’Unione europea ha bisogno di un’economia forte per difendere i suoi valori e conseguire i suoi obiettivi al suo interno e a livello mondiale. La semplificazione delle norme dell’UE inutilmente complesse è un elemento essenziale del nostro piano per rendere l’Europa più competitiva. Questo programma di semplificazione non ha nulla a che fare con la deregolamentazione. Si tratta di conseguire i nostri obiettivi in modo più intelligente e meno oneroso, affinché le nostre imprese, in particolare le PMI, possano concentrarsi sulla crescita, l’occupazione, l’innovazione e aiutarci a garantire le transizioni verde e digitale. Oggi facciamo un primo passo importante in questa direzione.

 

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