La dinamica del mercato immobiliare ha confermato nel 2024 una crescente centralità delle famiglie, con preferenze per abitazioni principali e un aumento degli acquisti senza mutuo. Lo dicono i dati di Tecnocasa, secondo cui si evidenzia tuttavia la persistenza di sconti più consistenti per alcune tipologie immobiliari e differenze regionali che riflettono le peculiarità locali.
Cresce l’acquisto di case da parte delle famiglie
Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nel primo semestre del 2024 le famiglie (coppie e coppie con figli) hanno rappresentato il 68,5% degli acquirenti nel mercato immobiliare italiano, segnando un aumento rispetto al 66,5% registrato nel 2023. Una tendenza che interrompe il calo costante degli anni precedenti. I single, invece, costituiscono il restante 31,5%.
Le città dove le famiglie comprano di più
Napoli, Palermo, Bologna e Verona guidano la classifica delle città dove le famiglie acquistano di più, con percentuali intorno al 70%. Seguono Firenze, Genova e Bari (tra il 60% e il 65%), mentre Roma e Milano si attestano rispettivamente al 59% e 58%. Torino chiude la classifica con il 51,8% di compravendite effettuate da famiglie.
Tipologie abitative preferite
Il trilocale si conferma l’opzione più acquistata dalle famiglie, rappresentando il 32,7% delle scelte. Seguono le soluzioni indipendenti e semindipendenti (24,3%), la cui domanda è cresciuta notevolmente durante la pandemia, per poi stabilizzarsi. In aumento anche l’acquisto di abitazioni con quattro locali, che raggiunge il 19%.
Abitazione principale, investimento e case vacanza
Il 71,2% delle famiglie ha comprato la casa come abitazione principale, mentre il 20,5% degli acquisti è stato destinato a investimenti immobiliari, una quota che riflette l’impatto dell’inflazione. L’8,2% delle compravendite ha riguardato case vacanza, percentuale stabile rispetto al 2023 ma superiore ai valori pre-pandemia, quando non superava il 6,7%.
Acquisti senza mutuo in aumento
Nel 2024, il 53% delle famiglie ha acquistato casa senza ricorrere a un mutuo bancario, un dato in crescita rispetto al passato. Il calo degli acquisti con mutuo – scesi al 47% rispetto al 54% del 2021 – è legato all’aumento dei tassi d’interesse.
Scontistica e trend dei prezzi
La scontistica media applicata agli immobili è rimasta stabile all’8%, ma varia in base alla tipologia e alla condizione dell’abitazione. Gli immobili usati subiscono ribassi medi dell’8,1%, contro il 7,2% delle case ristrutturate e il 4,7% di quelle nuove.
Case in classe energetica G hanno sconti medi del 8,7%, mentre quelli in classe A scendono al 4,7%. Gli immobili acquistati per investimento vedono ribassi maggiori (-10,9%), così come monolocali (-10,5%) e soluzioni seminterrate (-11,3%). I piani alti e gli ultimi piani, più richiesti, registrano sconti più contenuti intorno al 7,5%.
Differenze regionali nella scontistica
Tra le grandi città, Palermo registra il maggiore ribasso medio (-12,3%), seguita da Genova (-10%) e Bari (-9,4%). Bologna, invece, presenta la scontistica più bassa (-6,1%), con Verona (-6,3%) e Firenze (-6,4%) poco distanti.
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