Gli investimenti nel settore crypto dovrebbero focalizzarsi sui mercati emergenti — Notizie TradingView

Molti sostengono che il Web3 sia solo un parco giochi speculativo, grazie alla sua capacità di creare milionari da un giorno all’altro e perché i meme sembrano prevalere sull’utilità reale. In un simile contesto, è facile perdere fiducia nel futuro a lungo termine del settore.

Ma nonostante le narrazioni dei media, blockchain e criptovalute stanno già apportando benefici reali all’umanità, soprattutto nei mercati emergenti. La tecnologia Web3 aiuta gli underserved e gli underbanked, e contrasta le carenze delle moderne istituzioni tradizionali nel settore finanziario e non solo. 

Ma tutto ciò necessita di sostanziali investimenti.

I mercati emergenti dominano dal punto di vista dell’adozione

Secondo le stime della Banca Mondiale, 1,4 miliardi di persone in tutto il mondo non hanno accesso ai servizi bancari. La decentralizzazione consente di risolvere il problema della distribuzione diseguale del valore: è di fondamentale importanza che il settore sostenga un maggior numero di progetti volti a guidare questo cambiamento. 

L’Africa è una delle regioni che sta trainando l’adozione delle criptovalute, soprattutto a causa del limitato accesso ai servizi bancari: nel 2021, circa 300 milioni di adulti nell’Africa subsahariana non potevano accedere a servizi bancari essenziali. Tali carenze limitano gravemente la capacità delle persone di effettuare transazioni quotidiane, nonché di risparmiare e investire, per non parlare della gestione di un’impresa. 

Fortunatamente, le criptovalute stanno cambiando questo scenario.

Secondo il Global Crypto Adoption Index 2024 di Chainalysis, le nazioni in via di sviluppo stanno adottando gli asset digitali a un ritmo sorprendente, con paesi come India, Indonesia e Nigeria in testa.

Nel 2023, l’Africa subsahariana aveva il più alto tasso d’adozione di Bitcoin BTCUSD al mondo, con la Nigeria al secondo posto. A metà del 2023, l’Africa subsahariana rappresentava il 2,3% del volume globale delle transazioni di criptovalute, ricevendo circa 117,1 miliardi di dollari in valore on-chain. In queste aree geografiche, le criptovalute hanno scopi pratici che vanno oltre la semplice speculazione. 

Un numero in costante crescita di funzionalità

Nei mercati emergenti stiamo assistendo a un uso funzionale delle criptovalute piuttosto che al loro utilizzo come asset speculativo. Sono gli imprenditori locali, con una consapevolezza diretta dei problemi locali, a star guidando questo cambiamento con innovazioni tecnologiche adatte allo scopo. 

Iniziative come i programmi pilota di CARE in Kenya e in Ecuador, che distribuiscono voucher basati su crypto a gruppi vulnerabili, dimostrano come gli asset digitali possano fornire accesso a beni e servizi essenziali, favorendo al contempo la ripresa economica dopo il periodo della pandemia. I token non fungibili sono diventati veicoli di raccolta fondi transfrontalieri ampiamente accettati. 

In queste regioni, l’adozione degli asset digitali sta crescendo per pura necessità: ad esempio la città indiana di Raipur ha recentemente spostato i registri immobiliari su blockchain, in collaborazione con una crypto start-up chiamata Airchains. Questa soluzione mira a prevenire le falsificazioni e a ridurre i tempi di elaborazione da un mese a tre giorni.

Nelle nazioni già sviluppate, i miglioramenti derivanti dall’uso della blockchain sarebbero marginali. A Raipur, invece, è subito stata avviata una gara d’appalto, dato il un forte desiderio di risolvere urgentemente un problema impegnativo.

Finanziare l’adozione, non le novità 

Sebbene i flussi di capitale verso i progetti crypto nei mercati emergenti stiano diventando più sostanziali, sono ancora parecchio inferiori rispetto ai finanziamenti disponibili per i progetti nei Paesi più sviluppati.

Nel 2023 i Paesi sviluppati, in particolare gli Stati Uniti, sono stati in testa con circa 1,975 miliardi di dollari investiti nel solo terzo trimestre. Le società statunitensi hanno rappresentato il 34,5% di tutti i finanziamenti da parte delle società di venture capital.

Al contrario, i mercati emergenti hanno faticato ad assicurarsi finanziamenti paragonabili: l’Africa ha investito circa un miliardo di dollari in tutto il 2023, evidenziando le sfide che i progetti crypto devono affrontare in queste regioni.

Ultimamente, il riconoscimento del potenziale dei mercati emergenti è cresciuto. Gli investimenti nelle criptovalute dovrebbero focalizzarsi nelle regioni dove si sta effettivamente verificando l’adozione di massa. Nei mercati emergenti le crypto sono uno strumento funzionale, piuttosto che un bene puramente speculativo. 

Ayush Ranjan è il co-founder e CEO di Huddle01.