10 titoli USA a dividendo e a sconto per il 2025

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David Harrell: Salve, sono David Harrell, redattore della newsletter Morningstar DividendInvestor, e sono qui in compagnia di Dave Sekera, chief US market strategist di Morningstar. Dave, grazie per aver accettato il mio invito.

David Sekera: Buon anno, David.

Harrell: Buon anno a tutti. È stato ancora una volta un grande anno per gli investitori azionari statunitensi. A dicembre si sono registrate alcune perdite, ma il mercato americano nel suo complesso è salito di oltre 20 punti percentuali, per il secondo anno solare consecutivo. Anche i titoli a dividendo sono andati bene in termini assoluti, ma sono rimasti indietro rispetto al mercato generale in termini relativi. Puoi spiegarci perché è successo?

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Sekera: Certo. L’indice Morningstar US Market, che è il benchmark più ampio del mercato azionario americano, è salito di poco più del 24% nel corso dell’anno. Naturalmente, come è stato detto per tutto l’anno, la concentrazione dei rendimenti sul mercato è stata notevole. Infatti, i primi 10 titoli che hanno contribuito maggiormente alla performance del mercato – ora, credo che pesino per circa il 30% della capitalizzazione dell’indice – hanno rappresentato quasi il 60% dei guadagni. Ora, se guardiamo all’indice dei dividendi, il Morningstar Dividend Composite, notiamo che è salito nello stesso periodo, credo, di circa il 15,7%, e in qualsiasi altro anno gli investitori sarebbero molto contenti di questo tipo di rendimenti. Ma la grande differenza è che questo indice non incorpora sei di questi 10 titoli. E quindi questo ha determinato il ritardo del mercato dei dividendi rispetto al mercato generale.

Harrell: Ok. Sono Amazon, Nvidia, Tesla e così via. E so che Nvidia paga un dividendo, ma è talmente esiguo da non avere peso.

Sekera: Sì. Penso che sia un po’ un gioco che hanno tentato di fare con quel piccolo dividendo che hanno a disposizione. In questo modo, anche i gestori che hanno delle restrizioni o dei requisiti da rispettare nella costruzione dei loro portafogli possano prendere posizione su Nvidia. Ma ancora una volta, è troppo piccolo. Per questo motivo Nvidia non è stata inclusa nel Morningstar Dividend Composite.

Harrell: L’ultima volta che abbiamo parlato, a giugno, hai evidenziato le tue scelte di dividendo per la seconda metà del 2024. Speravo di poterne rivedere alcune. So che alcuni titoli sono rimasti stabili o non hanno fatto molto nell’ultima metà dell’anno, ma altri hanno performato abbastanza bene nel 2024.

Sekera: Esattamente. Allora perché non iniziamo con un paio di titoli che consideriamo perdenti nella seconda metà dell’anno. Si tratta di Kraft Heinz, Realty Income e Verizon. Come hai detto tu, sono rimasti sostanzialmente invariati. Credo che ognuno di essi sia sceso di circa un dollaro nella seconda metà dell’anno, tenuto conto dei dividendi.

Harrell: Sono rimasti in pari se consideri il rendimento totale.

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Sekera: Sono rimasti in pari o forse appena sotto la parità. Quindi, anche in questo caso, la performance assoluta non è stata delle migliori. Ma ancora una volta, si tratta di titoli che ci danno ancora molto valore. Pagano ancora dividendi molto elevati. E nel complesso, pensiamo che oggi siano ancora piuttosto interessanti.

Harrell: Ok, bene. E poi quelli che hanno fatto meglio nel 2024?

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Sekera: Sì. Quello che ha registrato la performance migliore è Entergy. È salito, credo, del 42% nella seconda metà dell’anno. A questo punto, non solo è stato declassata da un rating di 4 stelle, ma è salito così tanto che ora è valutato con un rating di 2 stelle, il che significa che secondo noi il titolo è sopravvalutato dal mercato.

Harrell: E quali sono state le altre scelte del 2024 che hanno chiuso bene l’anno?

Sekera: Abbiamo avuto un paio di altri titoli che hanno fatto bene nella seconda metà dell’anno e che sono saliti di circa il 20% – alcuni un po’ al di sotto, altri al di sopra – ma tra questi ci sono Clorox, Energy Transfer, Wisconsin Electric e USB. Ognuna di queste azioni è salita del 20% circa. Infine, i due REIT che avevamo indicato, HealthPeak e Realty Income, sono saliti solo di un paio di punti percentuali ciascuno.

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Harrell: Ok, ho capito. Ora, se guardiamo al 2025, sulla base delle attuali valutazioni di mercato, quali sono le tue aspettative per le azioni statunitensi in generale nel 2025, e poi per l’universo dei dividendi?

Sekera: All’inizio dell’anno, il mercato statunitense è attualmente scambiato con un premio del 3% o 4% rispetto al nostro fair value. Non possiamo dire che sia sopravvalutato, ma certamente è in quell’area che considero relativamente tesa in questo momento. Non mi aspetto quindi un grande apprezzamento del capitale a livello di indice di mercato, almeno fino alla seconda metà dell’anno, quando valuterò se gli utili possano iniziare a raggiungere le valutazioni di mercato. In un contesto di questo tipo, ritengo che i titoli a dividendo siano un buon punto di partenza per la prima metà dell’anno, in cui si possono almeno catturare alcuni di questi dividendi elevati per i prossimi due trimestri. Mi piace anche il fatto che questi titoli abbiano una bassa duration. Quindi, se i tassi d’interesse dovessero continuare a salire, questi titoli avrebbero una performance migliore. E naturalmente c’è anche l’incognita di cosa porterà esattamente una presidenza Trump nel primo trimestre e anche nel secondo. Penso quindi che nel breve periodo i rischi di ribasso del mercato siano probabilmente maggiori di quelli di rialzo. Per questo motivo, mi piacciono molti titoli a dividendo, che ovviamente rientrano più spesso nella categoria value.

Harrell: Giusto, di natura quasi difensiva.

Sekera: Esattamente.

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I 10 titoli USA a dividendo sottovalutati per il 2025

  1. Kraft Heinz KHC
  2. Johnson & Johnson JNJ
  3. Verizon VZ
  4. Realty Income O
  5. Healthpeak DOC
  6. United Parcel Service UPS
  7. Bristol-Myers Squibb BMY
  8. Devon Energy DVN
  9. Portland General Electric POR
  10. FirstEnergy FE

Harrell: Quando guardiamo alle tue scelte per il 2025, so che alcune del 2024 sono rimaste in lista, compresa una che viene scambiata con uno sconto sostanziale rispetto al fair value.

Sekera: Esattamente. Il titolo Kraft Heinz è scambiato con circa il 45% di sconto rispetto al fair value, il che gli garantisce un Morningstar Rating di 5 stelle. Credo che il dividend yield di questo titolo sia di circa il 5,25%. Anche in questo caso, si tratta di un’azienda che riteniamo sia sulla strada giusta. In effetti, l’anno scorso le abbiamo assegnato un economic moat nella misura di medio. Ci sono dunque delle questioni a livello di settore che devono essere sistemate, ma i fondamentali della società restano piuttosto buoni.

Harrell: Ok. E so che altri due titoli che sono stati riconfermati nella tua lista sono in questo momento valutati con un rating di 4 stelle.

Sekera: Esattamente. Il primo è Johnson & Johnson, azienda di altissima qualità, con un economic moat nella misura di ampio, un Morningstar Uncertainty Rating di basso, un rating di 4 stelle, che è scambiata con un tasso di sconto del 12% e con un dividend yield superiore, credo, al 3%. Quindi, a mio avviso, si tratta di un titolo di alta qualità e con dividendi molto interessanti. E poi c’è Verizon. Abbiamo parlato di Verizon diverse volte nel corso degli anni. Anche in questo caso, la tesi d’investimento del settore wireless è che, guardando al futuro, pensiamo che nel tempo, con solo tre operatori nel settore wireless, si comporterà sempre più come un oligopolio. Lo abbiamo visto negli ultimi due trimestri. Le aziende si sono fatte meno concorrenza sul prezzo. Di conseguenza, stiamo iniziando a vedere un’espansione dei margini. E ancora, Verizon paga ben oltre il 6% di dividend yield. Quindi, per chi è alla ricerca di un dividend yield elevato e di un’azione che abbia ancora una valutazione intrinseca, ritengo che anche questo titolo sia molto interessante.

Harrell: Ottimo. Ora, come hai detto tu, Verizon ha un rendimento da dividendo molto interessante in questo momento, ma la crescita dei dividendi è stata piuttosto modesta e sembra che con l’acquisizione di Frontier l’azienda sarà probabilmente, in termini di crescita futura dei dividendi, nella fascia bassa per alcuni anni.

Sekera: È vero, ma paga un dividend yield molto più alto dei suoi concorrenti AT&T e T-Mobile. Ed è interessante anche il fatto che, se si guarda all’andamento del titolo nel 2024, AT&T ha avuto un anno davvero eccezionale, mentre Verizon è salita un po’, ma non così tanto. In questo momento, il mercato sembra preferire la strategia di AT&T di costruire la propria fibra, mentre Verizon, come hai detto, è andata ad acquistare asset nel segmento della fibra. Ma ancora una volta pensiamo che questa divergenza porti al margine di sicurezza intrinseco che vediamo in Verizon, mentre AT&T, anche se l’abbiamo raccomandata in passato, è ora un titolo a 3 stelle.

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Harrell: E credo che le tue ultime due conferme siano entrambe società d’investimento immobiliare ed entrambe hanno rendimenti piuttosto convincenti in questo momento.

Sekera: Esattamente. In effetti, entrambi sono titoli a 5 stelle. Entrambi sono scambiati con uno sconto del 30% circa rispetto al fair value. Ed entrambi hanno dividend yield elevati, credo intorno al 6%. Naturalmente, l’anno scorso l’immobiliare è stato sicuramente l’asset class più odiata a Wall Street per gran parte dell’anno. Ha iniziato a riprendersi nel terzo trimestre, ma poi abbiamo assistito a un crollo quando i tassi di interesse hanno iniziato a salire nel quarto trimestre dello scorso anno. A mio avviso, sia Realty Income che HealthPeak sono sicuramente interessanti per gli investitori immobiliari alla ricerca di elevati dividend yield.

Harrell: Passiamo quindi alle tue nuove scelte per il 2025. So che i primi titoli della tua lista hanno un economic moat nella misura di smpio e un Morningstar Uncertainty Rating di medio. Puoi spiegarci il motivo per cui questi titoli figurano nella tua lista per il 2025?

Sekera: Certo. Il primo titolo è United Parcel Service, UPS. L’anno scorso questo titolo ha subito molte pressioni. Hanno dovuto rinegoziare i loro contratti salariali e hanno visto i loro margini operativi contrarsi per questo motivo. Ma l’azienda ha adottato una serie di misure per la riduzione dei costi. Quest’anno ci aspettiamo anche una crescita del fatturato. Pensiamo quindi che la combinazione di queste misure riporterà l’azienda sulla traiettoria di crescita degli utili indicata nelle nostre previsioni di lungo termine. Ma il titolo ha un rating di 4 stelle e viene scambiato con un tasso di sconto del 15% rispetto al fair value. Credo che il dividend yield in questo momento sia superiore al 5%. Quindi penso che sia piuttosto interessante da un paio di punti di vista diversi.

Harrell: Sì, lo yield è superiore alla media quinquennale perché negli ultimi due anni il prezzo delle azioni è sceso. E qual è il prossimo nome con economic moat ampio che è entrato nella tua lista?

Sekera: È Bristol Myers. Ancora una volta un titolo con rating di 4 stelle che viene scambiato con uno sconto del 15% circa rispetto al fair value. Dividend yield superiore al 4%. E ancora una volta, credo che il mercato non dia abbastanza credito all’azienda per la sua pipeline, per gli investimenti in ricerca e sviluppo e per i farmaci su cui sta lavorando. E ci aspettiamo che alcuni di questi siano approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) nel corso del tempo. Inoltre, questo è probabilmente uno dei titoli più orientati al valore oggi in circolazione, se si considerano gli utili dello scorso anno, che a nostro avviso sono artificialmente bassi a causa di alcuni oneri contabili che hanno dovuto sostenere. Pensiamo che in prospettiva, i titoli siano scambiati a un P/E di circa 7 volte.

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Harrell: Ok. E credo che anche Bristol abbia aumentato il suo dividendo il mese scorso di poco più del 3%. E il vostro terzo nome con moat ampio è un po’ diverso, in quanto ha una politica da dividendo variabile. Puoi spiegarlo meglio?

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Sekera: Certo. Questo titolo appartiene al settore energetico e si tratta di Devon Energy. Questa azienda è ancora sotto pressione perché i prezzi del petrolio non si sono mossi in maniera significativa nel breve periodo. Ma vediamo molto valore in questa società; il fatto che venga scambiata con un tasso di sconto del 30% gli garantisce un rating di 5 stelle. Hai detto che la politica dei dividendi è variabile, in quanto l’azienda ha un obiettivo specifico di allocazione del capitale per restituire agli azionisti il 70% della liquidità generata ogni anno. Quindi, per un investitore alla ricerca di un dividendo stabile e costante, questa potrebbe non essere necessariamente la scelta migliore. Per gli investitori, invece, che sono in grado di accettare un po’ di variabilità e ottenere comunque quello che noi consideriamo un rendimento da dividendo relativamente elevato, ritengo che questo titolo sia molto interessante.

Harrell: Ok. E quel 70% di liquidità che viene restituito agli azionisti può assumere la forma di dividendo o, in alcuni casi, di buyback.

Sekera: Esattamente. E dipenderà da cosa pensa l’azienda del prezzo delle proprie azioni quando prenderà le decisioni a livello di consiglio di amministrazione.

Harrell: Ok. E credo che le ultime due scelte per il 2025 riguardino entrambe un settore in cui abbiamo assistito a un’ampia oscillazione delle valutazioni nell’ultimo anno o giù di lì.

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Sekera: Sì. Si tratta del settore delle utility. E questo è davvero interessante: nell’ottobre del 2023, Travis Miller, che è il nostro analista principale per il comparto delle utilities, stava davvero battendo i pugni sul tavolo per parlarne. Pensava che il settore delle utility fosse sceso troppo nel 2023. Dal punto di vista dei fondamentali, le cose non erano mai state così buone nel settore delle utility. Tuttavia, le valutazioni su una base di Prezzo/Fair value erano in realtà tra i livelli più bassi visti nell’ultimo decennio. Ora, il settore delle utility nel 2024 ha avuto un anno davvero molto positivo.

Si tratta di una combinazione di due fattori. In primo luogo, il settore è stato sottovalutato da un punto di vista dei fondamentali. Inoltre, è diventato uno strumento per prendere posizione sul tema dell’intelligenza artificiale. Naturalmente, l’intelligenza artificiale, le GPU e i chip richiedono una quantità di energia elettrica molte volte superiore rispetto all’informatica tradizionale. Questo ha portato a un enorme rally nel settore delle utility. A nostro avviso, il settore nel suo complesso è salito troppo. A novembre, ha raggiunto alcune delle valutazioni più alte, rispetto al nostro fair value, che abbiamo visto negli ultimi dieci anni. Ora, la combinazione di valutazioni elevate e tassi d’interesse in rialzo alla fine dell’anno ha provocato una lieve flessione del settore.

Continuo a pensare che il comparto sia un po’ sopravvalutato, ma almeno ora questo calo ci ha offerto un paio di opportunità diverse per trovare alcuni titoli che pagano dividendi piuttosto decenti. I due titoli che esaminerò oggi sono Portland General e First Energy, entrambi valutati con un rating di 4 stelle. Entrambi hanno un economic moat nella misura di medio e un Morningstar Uncertainty Rating basso. Tra i due, Portland General sembra essere scambiata a prezzi un po’ più economici, con uno sconto del 20% circa rispetto al fair value, mentre l’altro è scontato del 9%. Tuttavia, entrambi offrono uno yield ben superiore al 4%.

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Harrell: Ottimo. Beh, Dave, grazie per aver condiviso le tue scelte. È sempre un piacere sentirti. Spero che potremo vederci di nuovo, magari a giugno, per rivedere alcune di queste scelte.

Sekera: Certo, sarà bello parlarne con te.

Harrell: Sono David Harrell di Morningstar DividendInvestor. Grazie per averci seguito.

Guarda 10 Top Dividend Stocks for 2024 per ulteriori informazioni su questa serie.

L’autore o gli autori possiedono posizioni in alcuni titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.



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