Acque sotterranee e sismicità: un progetto di monitoraggio per la prevenzione dei rischi

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INGV e ARTA Abruzzo insieme per lo studio dei precursori sismici

L’obiettivo: anticipare i terremoti attraverso lo studio delle acque

In Abruzzo, prende il via un progetto innovativo che punta a monitorare le acque sotterranee come potenziali precursori sismici.

L’iniziativa è frutto della collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (ARTA Abruzzo) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).

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Il programma si propone di studiare le variazioni di parametri fisici e chimici delle acque, che potrebbero anticipare eventi sismici, con l’obiettivo di comprendere meglio le dinamiche legate ai terremoti e sviluppare metodologie per la prevenzione.

I siti di monitoraggio: un progetto pilota per il territorio abruzzese

Da lunedì, i tecnici delle istituzioni coinvolte hanno avviato l’installazione della strumentazione presso le sorgenti “Giardino” di Popoli (PE) e in Val di Foro, a Pretoro (CH).

Entrambe le fonti sono utilizzate per l’approvvigionamento idropotabile, rendendo il monitoraggio rilevante sia dal punto di vista ambientale che della sicurezza.

Un ulteriore punto di controllo verrà attivato nei prossimi giorni a Bussi sul Tirino (PE), presso una fonte adibita all’itticoltura.

Le aree selezionate sono state individuate sulla base della loro rilevanza idrica e della vicinanza a zone ad alta sismicità.

Il funzionamento del sistema di monitoraggio

Il cuore del progetto è rappresentato da un sofisticato sistema di sensori immersi direttamente nelle acque sotterranee, progettati per rilevare in tempo reale parametri come livello idrico, temperatura, portata e conducibilità elettrica.

Questi dati vengono trasmessi in tempo reale al server centrale dell’INGV a Palermo, dove sono elaborati e analizzati per identificare eventuali variazioni anomale che potrebbero essere associate a fenomeni sismici.

Oltre ai sensori nelle acque, sono state installate stazioni meteorologiche nei siti di monitoraggio.

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Questi dispositivi rilevano condizioni atmosferiche come temperatura dell’aria e precipitazioni, dati essenziali per distinguere i segnali correlati a fenomeni naturali da quelli di origine sismica.

Un’infrastruttura integrata per la condivisione dei dati

I dati raccolti dal sistema di monitoraggio non saranno utilizzati solo a livello locale.

Dopo la prima elaborazione presso il server dell’INGV, verranno trasferiti al Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINAnet), gestito da ISPRA.

Il SINAnet rappresenta un archivio centralizzato per i dati ambientali raccolti su scala nazionale, accessibile a ricercatori, enti pubblici e privati per favorire analisi e approfondimenti scientifici.

Secondo quanto dichiarato da Maurizio Dionisio, direttore generale di ARTA Abruzzo, il progetto si inserisce nel quadro del “Monitoraggio idrogeochimico” della Rete Tematica del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale, coordinata da ISPRA.

Questa rete mira a garantire un monitoraggio integrato e multidisciplinare, essenziale per la tutela dell’ambiente e la prevenzione dei rischi naturali.

I vantaggi della multidisciplinarità nel monitoraggio ambientale

La collaborazione tra INGV, ARTA Abruzzo e ISPRA evidenzia l’importanza della multidisciplinarità per affrontare le sfide legate alla sicurezza sismica.

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Oltre al monitoraggio ambientale e alla qualità delle acque, i tecnici dell’ARTA saranno coinvolti nella verifica e nella manutenzione delle sonde, contribuendo a garantire un funzionamento ottimale del sistema.

Proteggere il territorio e le comunità richiede il contributo di competenze diverse e complementari”, ha dichiarato Francesco Chiavaroli, direttore dell’Area tecnica dell’ARTA.

Secondo Chiavaroli, il progetto rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra enti possa contribuire a migliorare la sicurezza delle persone e degli ecosistemi.

Un passo verso un monitoraggio nazionale strutturato

Il progetto abruzzese si inserisce in un quadro più ampio, che mira a implementare una rete nazionale di monitoraggio delle acque sotterranee nelle aree a maggiore sismicità.

Questo approccio permetterà di raccogliere dati significativi su scala nazionale, favorendo lo sviluppo di modelli predittivi sempre più accurati.

Già sperimentata in Liguria, questa metodologia offre spunti promettenti per la comprensione dei fenomeni sismici.

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Attraverso l’analisi dei dati idrogeochimici, i ricercatori sperano di individuare correlazioni significative tra le variazioni nei parametri delle acque e l’occorrenza di terremoti, contribuendo così a migliorare la capacità di risposta e prevenzione del territorio.

Prospettive future e importanza della prevenzione

Pur non potendo prevedere con certezza un evento sismico, il progetto evidenzia l’importanza della prevenzione e del monitoraggio costante.

La raccolta di dati precisi e tempestivi rappresenta un elemento fondamentale per migliorare la comprensione dei processi naturali e sviluppare strategie efficaci di gestione del rischio.

La collaborazione tra enti scientifici, ambientali e istituzioni locali pone le basi per un approccio integrato alla sicurezza del territorio, dimostrando come la scienza possa contribuire concretamente alla tutela delle comunità.


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