Terzo settore, caos in Sicilia: 900 enti cancellati dal Runts, a rischio i servizi ai più deboli

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di
Paolo Foschini

«Onorevole presidente Schifani, sospenda queste cancellazioni o a rimetterci saranno i più fragili». Cosi il presidente del Forum del Terzo settore siciliano, Giuseppe Montemagno, ha scritto al presidente della Regione per chiedergli conto della cancellazione di 900 Enti dal Registro nazionale del Terzo settore.

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Novecento Enti di terzo settore cancellati dal Registro nazionale. Lo stesso a cui si erano iscritti – impiegando anni per farlo, pagando apposta commercialisti  per la burocrazia necessaria e altri professionisti per riscrivere i rispettivi statuti – col proposito di adempiere disciplinatamente a quanto richiesto dalla Riforma del Terzo settore medesimo. La cancellazione è avvenuta in Sicilia, con pubblicazione del relativo decreto sulla Gazzetta ufficiale della Regione in data 27 dicembre: e sulle prime, in mezzo alle vacanze di Natale, la faccenda era passata inosservata. Senonché tra gli enti «cancellati» ce ne sono parecchi che forniscono servizi in materia di assistenza, sanità, welfare. Finché il nodo è venuto al pettine nelle sue dimensioni grottesche con la lettera che il presidente del Forum del Terzo settore della Sicilia, Giuseppe Montemagno, ha scritto ora in data 19 gennaio al presidente della Regione medesima, Renato Schifani, per chiedergli di «sospendere la esecutività dei decreti» e «prorogare le scadenze attuali»: in caso contrario, gli ricorda, a rimetterci saranno soprattutto i più fragili.

«Ferme restando le questioni amministrative che certamente non sono eguali per ognuno dei 900 Ets cancellati e su cui ogni Ente provvederà a dare opportune risposte agli uffici preposti – scrive Montemagno al presidente Schifani – ci permettiamo di chiederLe un incontro ungente affinché Ella possa avere contezza delle reali ripercussioni che tale provvedimento avrà sulla Sicilia e sui siciliani, e per chiederLe un intervento autorevole che consenta di procedere con soluzioni in autotutela a sospendere intanto la esecutività dei decreti e disporre la proroga delle scadenze. Infatti tali provvedimenti hanno suscitato profonda preoccupazione tra quanti sono impegnati nel mondo del volontariato in Sicilia poiché hanno come diretta conseguenza l’avvio di una serie di procedure amministrative che renderanno impossibile la prosecuzione anche di attività importanti a sostegno delle persone in condizioni di fragilità, svolte in molti casi a supporto di Enti pubblici regionali o comunali».




















































Tra gli Enti vittime della cancellazione, sottolinea il presidente del Forum, figurano «diverse Associazioni che promuovono la donazione del sangue e che supportano diversi ospedali», e altre che «garantiscono servizi di assistenza socio-sanitaria, che distribuiscono i pacchi del Banco Alimentare  a famiglie in difficoltà», e altre ancora «impegnate in attività educative con i minori», e altre ancora che «svolgono attività di aggregazione sociale, sia  nelle città metropolitane sia nelle aree interne della Sicilia». Tra i soci del Forum regionale ci sono in effetti realtà operanti su scala nazionale come Avis, Croce Rossa, Acli, Federsolidarietà Confcooperative, Anffas, e naturalmente molte altre: non tutte coinvolte nei decreti di cancellazione, ma l’impatto è notevole e potenzialmente molto pesante per le persone cui gli Enti in questione si dedicano.
Così il presidente Momtemagno spiega: «Come Forum del Terzo Settore della Sicilia abbiamo ricevuto numerose sollecitazioni dalle Associazioni regionali nostre socie per rappresentare le preoccupazioni e interloquire direttamente con Ella, nella consapevolezza che proprio la natura stessa del servizio svolto dal mondo del volontariato in Sicilia merita una attenzione che non può essere asetticamente burocratica ma deve trovare anche interlocuzione politica e soluzioni condivise. Lei deve essere informato che la sospensione delle attività di molte Associazioni, soprattutto nel settore socio-sanitario, graverà direttamente sulla stessa Regione e sui Comuni già a partire da fine mese di Gennaio, e che le istituzioni pubbliche si troveranno a dover gestire delle vere e proprie emergenze sociali con le ripercussioni sulla vita dei siciliani. Le chiediamo quindi un incontro urgente per illustrarle la questione – è la conclusione- stante che la procedura di cancellazione prevede delle scadenze immediate che rischiamo di diventare irreversibili per il futuro delle Associazioni, dei servizi erogati e dei siciliani».

20 gennaio 2025

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