Oggi, più che mai, il COVI rappresenta una realtà di rilevanza strategica per la Difesa e per la sicurezza dell’Italia, soprattutto in considerazione del momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato da grandi incertezze e tensioni internazionali.
DIFFUSA E INTERCONNESSA CONFLITTUALITÀ
Viviamo in un momento storico nel quale, alle sempre più numerose, diffuse e interconnesse conflittualità, si affiancano le minacce dettate dalle nuove e pericolose forme di guerra ibrida estese a tutti i domini. Gli effetti si manifestano nell’ambiente fisico terreste, marittimo, aereo e spaziale, ma anche e prevalentemente sia nella dimensione virtuale, ossia quella del dominio cibernetico e dello spettro elettromagnetico, sia nella dimensione cognitiva, cioè quella delle Infops, Psyops, dell’influenza strategica, dell’influenza dell’informazione e della comunicazione strategica.
LA NECESSARIA STRUTTURA DI VERTICE INTERFORZE
In questo contesto, per garantire la sicurezza del nostro paese e per contribuire a quella dei paesi amici ed alleati, è vitale disporre di una struttura operativa di vertice che sia in grado:
– Di integrare le singole componenti, così da generare capacità interforze, esprimibili in tutti i domini. In tal senso, la mia azione è fortemente volta a promuovere, una spinta interoperabilità, intercambialità e interconnettività nell’ambito dello strumento militare nazionale ma anche con le forze armate dei paesi amici ed alleati in quanto fattori chiave per il successo delle joint and combined operations nel cosiddetto comprehensive approach, o approccio olistico alle operazioni.
– Di testare l’efficacia di tali capacità attraverso esercitazioni ad hoc, che permettano di rimodulare se necessario, assetti, organizzazione, attività, aspetti dottrinali e procedure.
– Di misurare la reale efficacia delle operazioni, valutando non solo le performance collettive delle nostre unità e quelle individuali del nostro personale, ma soprattutto, gli effetti strategici ed operativi da esse prodotti sul campo, attraverso una dedicata articolazione capace di svolgere un costante strategic and operational assessment, volto ad adeguare costantemente i piani e regolare e sincronizzare efficacemente lo sviluppo delle fasi in cui essi (i piani) si articolano.
– Di disporre di uno strumento che sia in grado di analizzare, comprendere, prevenire e rispondere alle attività attuate dai competitors strategici, svolte nel continuum pace – crisi – conflitto.
– Di disporre di un Comando interforze che sia capace di cooperare e interagire con tutti i paesi, alleati, amici e partner e con gli altri strumenti del potere nazionale diplomatico, informativo, militare ed economico.
MODERNI SCENARI E OBIETTIVI STRATEGICI
Nei moderni scenari, infatti, nessuno è in grado di conseguire, in maniera autonoma, gli obiettivi strategici voluti. In questo contesto particolarmente critico e sfidante per le nostre Forze armate e per l’intero paese, auguro al generale Giovanni Iannucci buon lavoro. Giovanni, da oggi assumi un incarico delicato e di cruciale importanza, in un periodo difficile e pieno di incognite, che vede, allo stato attuale, le Forze armate impegnate in 19 operazioni e 18 missioni. Con l’imminente possibile avvio di ulteriori iniziative. Mi riferisco a quella a carattere umanitario, in favore della popolazione della Striscia di Gaza, promossa dalla Giordania, da svolgere in cooperazione e in coordinamento con le Forze armate di quel paese, e a quelle a carattere addestrativo, a favore delle Forze di Sicurezza palestinesi, qualora vengano determinate le necessarie condizioni di sicurezza. Sono certo che, grazie alla tua lungimiranza e al tuo pragmatismo, saprai fornire un contributo determinante nel mantenere e accrescere ulteriormente la coesione e le capacità del COVI.
GIOVANNI IANNUCCI
Ritengo, infatti, che la capacità della Difesa di far fronte alle sfide che l’attendono non si possa dare per acquisita. Dobbiamo prepararci. Dobbiamo esser pronti per i conflitti che potremmo dover affrontare. Dobbiamo essere pronti a fronteggiare ciò che nessuno di noi vorrebbe mai accadesse, anche il coinvolgimento in una guerra; così come fu per la pandemia da Covid 19 ed il COVI, fin dalle fasi iniziali, questo lo sa bene e lo ha provato. Le attività addestrative costituiscono la “via maestra” per prepararci, per testare, sia in fase di pianificazione che di condotta, le conoscenze, le procedure e le capacità dello strumento militare, concedendosi anche il lusso di sbagliare. Lusso che nessuno di noi può e potrà mai permettersi in operazioni di qualsiasi tipo o entità.
FRANCESCO FIGLIUOLO
Concludo, rinnovando il mio sentito ringraziamento al generale Francesco Figliuolo, che poco meno di un mese fa ha lasciato l’incarico di comandante del COVI e, oggi, non presente, in quanto impegnato nel nuovo e delicato incarico connesso con la sicurezza nazionale.
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