Il giornalismo come fonte di speranza: la mostra “Comunicare la speranza” tra le iniziative per il Giubileo


«Gli obiettivi del giornalismo sono due: proteggere la democrazia e aiutare le persone ad affrontare la quotidianità. Le inchieste sono importanti, ma anche la proposta di soluzioni a ciò che non funziona». Questa frase, che cattura l’essenza del giornalismo, è il mantra di Styli Charalambous, co-fondatore del sudafricano Daily Maverick. Fondato nel 2009 da una start-up di cinque persone (oggi più di cento), Daily Maverick ha saputo combinare successo editoriale e impegno sociale.

Questa riflessione introduce il tema della mostra “Comunicare la speranza. Un’altra informazione è possibile”, un’iniziativa nata dalla collaborazione tra i giornalisti Francesco Antonioli e Gerolamo Fazzini, con il patrocinio della Società San Paolo, delle Figlie di San Paolo, e dei Dicasteri per l’Evangelizzazione e per la Comunicazione. Realizzata dall’agenzia Mediacor, la mostra sarà presentata il 25 gennaio 2025 nell’Aula Nervi in Vaticano, durante il Giubileo del Mondo della Comunicazione.

Un progetto itinerante per promuovere una comunicazione positiva

La mostra sarà esposta anche presso la Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli a Roma, per poi diventare itinerante. Sarà possibile prenotarla per eventi presso istituzioni, centri culturali, parrocchie e associazioni. L’iniziativa gode del patrocinio di diverse realtà cattoliche, tra cui COPERCOM, FESMI, FISC, METER, UCSI e WeCa.

In 24 pannelli dal design accattivante, la mostra invita i comunicatori a riflettere sul proprio ruolo come operatori di speranza. Attraverso un QR code, i contenuti sono fruibili in più lingue, favorendo una visione globale del messaggio.

Focus sull’informazione e il fenomeno del “news avoidance”

Uno degli spunti chiave è tratto dal Digital News Report 2024 del Reuters Institute, che evidenzia tendenze preoccupanti: l’eccesso di informazioni, la predominanza delle bad news e la perdita di credibilità dei media. Questi fattori hanno generato il fenomeno del “news avoidance”, ovvero l’allontanamento di un numero crescente di persone dall’informazione, con gravi implicazioni per la democrazia.

La mostra cerca di rispondere a questa crisi proponendo modelli di giornalismo costruttivo, capaci di raccontare storie di speranza e soluzioni. Vengono ricordati esempi di giornalisti che hanno pagato con la vita la loro passione per la verità, come Walter Tobagi, Ilaria Alpi, James Foley e Maria Ressa, insieme a figure che incarnano un approccio positivo alla comunicazione.

Giornalismo e valori cristiani

La mostra si ispira agli insegnamenti di Papa Francesco e alla tradizione paolina, sottolineando l’importanza di una comunicazione che sappia unire verità e speranza. Come dichiarano gli organizzatori: «La Mostra itinerante vuole evidenziare l’importanza della speranza nel superare le crisi contemporanee, celebrando l’impegno di chi ha incarnato i valori del giornalismo, anche a costo della vita».

Il percorso si conclude con un omaggio a don Giacomo Alberione e suor Tecla Merlo, fondatori della Società San Paolo e delle Figlie di San Paolo, figure visionarie il cui messaggio resta attuale per la comunicazione moderna.

Il Giubileo del Mondo della Comunicazione: convegni e panel

Il pomeriggio del 25 gennaio 2025, alle ore 15.00, presso la Basilica di Santa Maria Regina degli Apostoli alla Montagnola, si terrà il convegno “Dialogo con la città: meeting di carattere culturale e spirituale”, che esplorerà il futuro dei media e il loro impatto sulla società.

Moderato da don Stefano Stimamiglio, direttore di Famiglia Cristiana, l’evento vedrà la partecipazione di:

  • Prof. Andrea Casavecchia, Università Roma Tre
  • Rosario Carello, giornalista Rai
  • Franco Vaccari, fondatore di Rondine – Cittadella della Pace
  • Suor Bruna Fregni, consigliera generale delle Figlie di San Paolo
  • Ivano Zoppi, segretario generale di Fondazione Carolina
  • Orsola Vetri, giornalista di Famiglia Cristiana

Il convegno, che fa parte del programma ufficiale del Giubileo, sarà un’occasione per discutere di nuovi modelli di comunicazione e della responsabilità dei media nel promuovere una società più giusta e solidale.

L’intera iniziativa, dalle mostre ai panel, rappresenta un invito a riscoprire il potere trasformativo di un giornalismo che sappia coniugare denuncia, verità e speranza.

Foto: Gerolamo Fazzini e Francesco Antonioli



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