Parità di Genere, BCC San Marzano ottiene la certificazione | Ilikepuglia.it

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La  BCC San Marzano ha ottenutola Certificazione per la parità di genere UNIPDR 125:2022.

Il processo di valutazione è stato condotto da un organismo accreditato dall’ente nazionale di certificazione Accredia, Bureau Veritas, società leader a livello internazionale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione.

Con il conseguimento della Certificazione, la Banca, in linea con il percorso intrapreso dal Gruppo Cassa Centrale in ambito ESG,  rafforza il suo costante impegno nella valorizzazione delle diversità.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Un impegno rivolto da un lato al consolidamento di una cultura e di un ambiente di lavoro sempre più inclusivo, basato sul rispetto delle persone e sulle pari opportunità, dall’altro alla sensibilizzazione continua della comunità di riferimento sui temi della Parità di Genere e sull’abbattimento degli stereotipi.

 

CONTESTO DI RIFERIMENTO.

Cresce l’attenzione all’equità di genere, ma c’è ancora molta strada da fare.

Da circa 3.000 euro a oltre 16.000 euro in meno a seconda dell’inquadramento, ecco di quanto differiscono gli stipendi delle donne rispetto a quelli dei colleghi in Italia (retribuzione fissa annua lorda). Il divario retributivo di genere si attesta in Italia a fine 2023 su una media del 10,7%. In Italia c’è un tasso di occupazione delle donne pari al 51,1%, sotto la media europea che si attesta al 64.9%.

Sopra la media UE del 30%, invece, il tasso di inattività femminile che per l’Italia è al 43,6%. I lavoratori a tempo determinato e indeterminato sono per il 71% uomini e solo il 29% donne.

Il  divario tra uomini e donne nel mondo del lavoro va oltre l’aspetto retributivo. Riguarda anche l’accesso alle opportunità di carriera. Il dato sulla rappresentanza femminile nella leadership conferma che per ora all’interno dei Consigli di Amministrazione la presenza di donne è cresciuta arrivando al 43%, ma meno del 5% di queste ricopre ruoli esecutivi e solo il 2% la carica di Amministratrice Delegata.

Secondo il Global Gender Gap Index 2024 ci vorranno 134 anni per raggiungere la parità di genere a livello mondiale. Nella classifica internazionale l’Italia si posiziona nel 2024 all’87esimo posto a livello generale, perdendo ben 8 posizioni rispetto al 2023. Ciò indica un rallentamento significativo nella riduzione del gender gap e se si fa un paragone europeo il Paese si colloca al 37esimo posto su 40, con al seguito Ungheria, Repubblica Ceca e Turchia.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Al 2024 la parità di genere avanza lentamente e molti studi italiani confermano le numerose lacune che ancora caratterizzano l’Italia, separandola da tanti altri stati europei.

Nonostante ciò, esistono numerose realtà che si impegnano quotidianamente per cambiare le cose: Valore D riconosce come le azioni delle imprese siano state e continuino a essere cruciali per il raggiungimento degli obiettivi a livello regionale e nazionale. Resta necessario però continuare a investire risorse in modo che la portata, la stabilità e la continuità degli interventi non rimangano insufficienti di fronte alle trasformazioni in corso.

Sono necessari grandi miglioramenti nella parità economica di genere per garantire che le donne abbiano libero accesso alle risorse, alle opportunità e alle posizioni decisionali. Infatti, l’occupazione femminile è storicamente caratterizzata da disuguaglianze nell’accesso a posizioni apicali ed è concentrata in specifici settori o in specifiche professioni (come quelle di cura e nei servizi), in lavori precari che le possono esporre a maggiore fragilità.

 

 

 

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La  BCC San Marzano ha ottenutola Certificazione per la parità di genere UNIPDR 125:2022.

Il processo di valutazione è stato condotto da un organismo accreditato dall’ente nazionale di certificazione Accredia, Bureau Veritas, società leader a livello internazionale nei servizi di ispezione, verifica di conformità e certificazione.

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Con il conseguimento della Certificazione, la Banca, in linea con il percorso intrapreso dal Gruppo Cassa Centrale in ambito ESG,  rafforza il suo costante impegno nella valorizzazione delle diversità.

Un impegno rivolto da un lato al consolidamento di una cultura e di un ambiente di lavoro sempre più inclusivo, basato sul rispetto delle persone e sulle pari opportunità, dall’altro alla sensibilizzazione continua della comunità di riferimento sui temi della Parità di Genere e sull’abbattimento degli stereotipi.

CONTESTO DI RIFERIMENTO.

Cresce l’attenzione all’equità di genere, ma c’è ancora molta strada da fare.

Da circa 3.000 euro a oltre 16.000 euro in meno a seconda dell’inquadramento, ecco di quanto differiscono gli stipendi delle donne rispetto a quelli dei colleghi in Italia (retribuzione fissa annua lorda). Il divario retributivo di genere si attesta in Italia a fine 2023 su una media del 10,7%. In Italia c’è un tasso di occupazione delle donne pari al 51,1%, sotto la media europea che si attesta al 64.9%.

Sopra la media UE del 30%, invece, il tasso di inattività femminile che per l’Italia è al 43,6%. I lavoratori a tempo determinato e indeterminato sono per il 71% uomini e solo il 29% donne.

Il  divario tra uomini e donne nel mondo del lavoro va oltre l’aspetto retributivo. Riguarda anche l’accesso alle opportunità di carriera. Il dato sulla rappresentanza femminile nella leadership conferma che per ora all’interno dei Consigli di Amministrazione la presenza di donne è cresciuta arrivando al 43%, ma meno del 5% di queste ricopre ruoli esecutivi e solo il 2% la carica di Amministratrice Delegata.

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Agricoltura

 

Secondo il Global Gender Gap Index 2024 ci vorranno 134 anni per raggiungere la parità di genere a livello mondiale. Nella classifica internazionale l’Italia si posiziona nel 2024 all’87esimo posto a livello generale, perdendo ben 8 posizioni rispetto al 2023. Ciò indica un rallentamento significativo nella riduzione del gender gap e se si fa un paragone europeo il Paese si colloca al 37esimo posto su 40, con al seguito Ungheria, Repubblica Ceca e Turchia.

Al 2024 la parità di genere avanza lentamente e molti studi italiani confermano le numerose lacune che ancora caratterizzano l’Italia, separandola da tanti altri stati europei.

Nonostante ciò, esistono numerose realtà che si impegnano quotidianamente per cambiare le cose: Valore D riconosce come le azioni delle imprese siano state e continuino a essere cruciali per il raggiungimento degli obiettivi a livello regionale e nazionale. Resta necessario però continuare a investire risorse in modo che la portata, la stabilità e la continuità degli interventi non rimangano insufficienti di fronte alle trasformazioni in corso.

Sono necessari grandi miglioramenti nella parità economica di genere per garantire che le donne abbiano libero accesso alle risorse, alle opportunità e alle posizioni decisionali. Infatti, l’occupazione femminile è storicamente caratterizzata da disuguaglianze nell’accesso a posizioni apicali ed è concentrata in specifici settori o in specifiche professioni (come quelle di cura e nei servizi), in lavori precari che le possono esporre a maggiore fragilità.

 

 

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