Presentato il libro di Confcooperative Parma “Da Giuseppe Micheli alle Cooperative di Comunità nell’appennino parmense – Appunti di storia della cooperazione cattolica”

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Ieri a Palazzo Giordani hanno preso il via le iniziative che chiuderanno la celebrazione del 150° anniversario di Giuseppe Micheli. Dall’appennino parmense a Messina per celebrare una figura poliedrica e amata da tutti. Un politico “della concretezza”, come è stato evidenziato durante l’incontro di presentazione del libro di Confcooperative Parma.

Parma, 21 gennaio 2025 – La mostra fotografica sulla figura di “Giuseppe Micheli”, curata da Gigi Montali, è stata inaugurata ieri mattina a Palazzo Giordani in occasione della presentazione del libro scritto da Giovanni Sassi e promosso da Confcooperative Parma.

Giuseppe Micheli, figura poliedrica, è stato un esempio di attenzione per le piccole comunità, impegnato per fare in modo che le persone potessero continuare a vivere in montagna – ha dichiarato il vicepresidente della Provincia Daniele Friggeri aprendo l’incontro di presentazione-. Il nostro lavoro, oggi, come Provincia è quello di seguire il suo insegnamento e ricordarci, sempre, che la montagna e tutte le zone interne hanno bisogno di cura ed attenzione.

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Come Provincia siamo al lavoro per mantenere i servizi in montagna, garantire infrastrutture e strade percorribili, contrastare frane e dissesto idrogeologico.

Ringrazio per il grande lavoro svolto il Comitato per il 150° anniversario della nascita di Giuseppe Micheli, guidato da Eugenio Caggiati. Un lavoro che ha permesso, negli ultimi mesi, di organizzare celebrazioni in tanti comuni del Parmense e che trova la sua conclusione, in questi giorni, con i tanti eventi ospitati nella sede della Provincia di Parma”.

Oltre al Vice Presidente della Provincia, Daniele Friggeri, erano presenti la Vice Presidente dell’Assemblea Legislativa Regionale Barbara Lori, l’Assessore del Comune di Parma, Daria Jacopozzi e il Consigliere Regionale Matteo Daffadà.

Eugenio Caggiati, presidente dell’Associazione Giuseppe Micheli asp, ha riassunto le attività realizzate per il 150° Anniversario della nascita di Giuseppe Micheli, che peraltro hanno coinvolto anche la Città di Messina che in occasione del 116° anniversario del terremoto ha dedicato le celebrazioni proprio a Giuseppe Micheli, per il sostegno concreto che il politico parmense ha organizzato da Parma a favore dei terremotati.

Andrea Gennari, direttore di Confcooperative Parma, ha sottolineato come la stessa Confcooperative Parma sia il risultato della politica di Giuseppe Micheli e come l’appennino sia sempre stato un territorio che ha dato molto al movimento e viceversa in uno stretto legame simbiotico.

Oggi l’impronta di Giuseppe Micheli si riconosce nelle Cooperative di Comunità nell’appennino parmense e come ieri, la cooperazione cattolica riveste un ruolo importante per la società montana. Voglio quindi ringraziare Giovanni Sassi, che attraverso il libro che oggi verrà presentato “Da Giuseppe Micheli alle Cooperative di Comunità nell’appennino parmense”, ha ben evidenziato il valore dell’uomo e del politico nel contesto storico in cui Micheli ha operato. Le cooperative di Comunità sono una nuova formula in grado di dare risposte (servizi e beni) alle comunità locali creando lavoro e occupazione in queste aree marginali. Un ringraziamento anche a Gigi Montali per la straordinaria opera di raccolta e organizzazione del materiale documentativo e iconografico”.

La mostra fotografica, che resterà aperta sino al 31 gennaio, è stata allestita, come dichiarato da Gigi Montali, con il materiale della Palatina ma anche grazie ai familiari di Giuseppe Micheli andando anche a ricercare gli articoli che la Gazzetta di Parma e altre testate avevano dedicato all’illustre politico. “Voglio ringraziare Eugenio Caggiati e Confcooperative, per l’incarico che mi è stato affidato. Attraverso questa ricerca ho potuto apprezzare la figura di Micheli e osservare quanto il territorio lo amasse, quasi fosse una star moderna.”

Alessandro Cardinali, referente regionale per Confcooperative delle Cooperative di Comunità, ha sottolineato l’analogia tra le cooperative promosse da Giuseppe Micheli e la nuova formula delle Cooperative di Comunità. In entrambi i casi l’obiettivo è la ripartenza. Attraverso queste forme d’impresa si cerca di ridare un reddito alle famiglie. “Oggi, dichiara Cardinali, danno una risposta oggettiva al mantenimento e al rilancio dell’appennino, spaziando dal turismo e ospitalità, dalla attività forestale alle attività agricole e di servizi, ma ricordando che sono delle attività economiche e come tali devono essere gestite, ma certamente sono anche una sfida per il territorio.” 

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Cardinali si augura che presto l’amministrazione centrale legiferi sulla materia come già la Regione Emilia Romagna ha fatto, affinché si possa creare una “identità” univoca alle cooperative di comunità. Le cooperative di Comunità potranno essere estese anche a altre aree marginali, in quei quartieri difficili “per ricreare quelle atmosfere comunitarie” che sono venute a mancare.

A illustrare il percorso che ha condotto alla produzione del libro è stato chiamato lo stesso autore, Giovanni Sassi, che sull’appennino già aveva scritto dal punto di vista storico. “Partirei, – inizia il suo intervento Giovanni Sassi – un po’ in controtendenza, prendendo spunto dal sottotitolo che abbiamo voluto dare al libro “Appunti di storia della cooperazione cattolica” perché effettivamente il lavoro è andato alla ricerca della storia della cooperazione, alla ricerca di dove e quando la cooperazione moderna ha messo le sue prime radici a partire dall’immediato dopoguerra. Interessante è notare come la parola più ricorrente fosse “Ricostruzione”. Ricostruzione da tutto, anche dal mondo della cooperazione inteso come mondo lavorativo. Tante sono le esperienze cooperative di lavoro che abbiamo rilevato.” Una cooperazione che prese vita dalla “resistenza bianca” con gli stessi valori e principi cercando di far ripartire una rete di lavoro in un contesto di assoluta difficoltà andando a combattere la forte disoccupazione dell’epoca.

Nel marzo del 1947 a Borgotaro si fa risalire la genesi del movimento cooperativo, la prima Unione delle Cooperative Valtaresi. “Questa prima esperienza venne quindi presa anche a Parma e il 29 novembre 1947, presso lo studio del notaio Marco Micheli fratello del Senatore Giuseppe, venne costituita la Unione Provinciale Cooperative Mutue di Parma.“  

Diverse figure si impegnarono alla realizzazione della Unione, da Enrico Allodi che si impegnò alla creazione della rete provinciale e Dionino Dalcielo, ex seminarista, che incarnava i valori e principi di questa fase di cooperazione.

Il pragmatismo di Micheli si evince anche dalla promozione delle Casse Rurali, strumenti per venire incontro alle esigenze di credito delle piccole imprese affinché non venissero toccate dalla usura, che al tempo aveva mietuto molte vittime.

Una figura da visionario, quella del senatore Micheli, immaginando già all’epoca la regione Emiliano Lunense, più volte ripresa in considerazione negli anni successivi e in seguito al terremoto di Messina uscì con le considerazioni che prefigurarono, molti decenni dopo, la costituzione di Protezione Civile.

Quindi l’opera di Micheli è assolutamente allocata nel presente, ma anche uno straordinario stimolo per il futuro a partire dalle Cooperative di Comunità.

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In conclusione, Eugenio Caggiati, invita i politici presenti a sostenere la richiesta inviata al Ministro Giuli per ottenere l’erogazione di fondi a favore dell’Archivio Micheli-Mariotti.

 

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