La IV commissione consiliare Cultura nel corso della seduta di martedì 21 gennaio ha trattato due atti. E’ ripreso in avvio l’approfondimento della mozione presentata dal gruppo Anima Perugia e dal gruppo Perugia per la Sanità Pubblica avente ad oggetto: “Implementazione del “Percorso Rosa” sul sistema eliminacode del servizio CUP di piazzale Europa e valutazione dell’estensione ad altri punti di prenotazione nel territorio comunale”.
L’atto era stato illustrato da Laura Tanci (Anima Perugia)e discusso durante la seduta del 7 gennaio 2025. Oggi dopo il dibattito è stato approvato all’unanimità.
Illustrando l’atto oggi il consigliere Vescovi (Anima Perugia) ha spiegato che attualmente presso il servizio cup di piazzale Europa è presente un cartello che indica la priorità per le donne in stato di gravidanza; tuttavia, manca un’implementazione tecnologica utile a garantire un accesso realmente agevole e inclusivo. La sola presenza del cartello infatti non garantisce che tutte le donne in stato di gravidanza possano effettivamente accedere a un servizio agevolato, specialmente in situazioni particolari come quelle di donne con difficoltà linguistiche o con condizioni di salute che rendono più complesso il processo di richiesta di priorità.
In ogni caso sarebbe utile estendere questa misura agli altri punti dì prenotazione CUP del territorio comunale per garantire equità di accesso ai servizi.
Secondo gli istanti l’integrazione di funzioni specifiche sulla pulsantiera dell’eliminacode, che consentano di selezionare percorsi dedicati, rappresenta una misura concreta per facilitare l’accesso al servizio e ridurre i tempi di attesa per le donne in stato di gravidanza.
In ragione di ciò i proponenti chiedono di impegnare l’Amministrazione:
-a sollecitare USL UMBRIA 1 affinché venga aggiunta la funzione Percorso Rosa” sul sistema automatico dell’eliminacode presso il punto CUP di Piazzale Europa, garantendo un accesso prioritario e più semplice per le donne in stato di gravidanza e per le persone con disabilità;
-ad estendere l’utilizzo della cartellonistica che indica la priorità per le donne in stato di gravidanza a tutti i punti dì prenotazione CUP e a tutte le farmacie AFAS comunali dove tale indicazione non sia attualmente presente;
-ad effettuare un’indagine per identificare le strutture con maggiore affluenza dì donne in stato dì gravidanza in cui estendere l’implementazione del “Percorso Rosa” tramite pulsantiera.
Durante la seduta odierna sono stati auditi la direttrice del Distretto del perugino di Usl Umbria 1 dott.ssa Barbara Blasi e il Direttore di AFAS dott. Raimondo Cerquiglini.
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Il direttore Cerquiglini ha riferito che Afas nelle sua farmacie di maggior afflusso ha un eliminacode con precedenza per donne in gravidanza e portatori di handicap. Questo sistema verrà introdotto anche in ulteriori strutture.
La direttrice del distretto del Perugino di Usl Umbria 1 Barbara Blasi ha parlato di iniziativa giusta perché, nonostante i cartelli già oggi presenti, spesso l’utenza non riserva priorità per le categorie “deboli”. La proposta è quindi condivisibile perché utile prestando attenzione per le situazioni che richiedono specifiche esigenze.
L’assessora alle politiche sociali Costanza Spera ha ribadito l’importanza del tema accogliendo con soddisfazione quanto preannunciato dagli ospiti con cui, peraltro, l’Amministrazione sta collaborando da tempo in processi volti al rinnovamento ed alla fruizione dei servizi. Nel merito ha parlato di proposta che sollecita ad alzare l’attenzione anche nell’ambito dei servizi comunali, per pianificare modalità di accesso più innovative ed inclusive anche grazie alla digitalizzazione.
L’indirizzo è stato condiviso anche da Leonardo Varasano (Progetto Perugia) avendo riscontrato nelle parole degli ospiti delle prospettive improntate alla concretezza.
Chiara Calzoni (Perugia Civica) ha preannunciato pieno sostegno all’odg che riserva attenzione per i soggetti fragili, trascendendo le dinamiche politiche visto che rappresenta un processo di civiltà: facilitare cioè alcuni percorsi favorendo anche l’inclusione sociale.
Per Calzoni l’intervento rappresenta un’attenzione non solo verso le donne in gravidanza, ma un segnale generale che il Comune di Perugia dà ai suoi cittadini di sostegno alle persone fragili.
Per il capogruppo PD Lorenzo Ermenegildi Zurlo misure come questa rappresentano un indirizzo per costruire servizi che vanno nella direzione dell’ausilio alle donne nel percorso della gravidanza. Servirà ovviamente molto altro, perché occorre agire nel contrasto alle discriminazioni sociali e lavorative, colmando il gap esistente tra generi.
Lucia Maddoli (Orchestra per la Vittoria) ha parlato di proposta che dimostra attenzione e sensibilità: è sì un atto semplice ma di grande civiltà che dovrebbe essere automatico e spontaneo. Purtroppo nella nostra società non è così ed allora ben vengano queste sollecitazioni da parte della nostra istituzione.
Concludendo il dibattito il presidente Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) ha parlato dell’importanza di implementare questo servizio in favore dei soggetti con disabilità e delle donne in stato di gravidanza. Ciò deve avvenire nell’ambito di una stretta interlocuzione con le altre istituzioni coinvolte (es. usl Umbria 1) onde migliorare i percorsi e la trasparenza.
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Successivamente è stato approvato all’unanimità l’Ordine del giorno presentato dal consigliere Cesare Carini del gruppo Pensa Perugia avente ad oggetto: “Situazione di pericolo e d’insicurezza degli assistenti sociali”.
Il proponente, Cesare Carini, ha rimarcato che spesso gli assistenti sociali sono vittime di condotte moleste e/o violente da parte dell’utenza, essendo direttamente a contatto con situazioni di fragilità e di emarginazione sociale, come segnalato più volte dai rappresentanti sindacali di categoria. Ciò è avvenuto anche nelle strutture comunali.
Secondo Carini è quindi necessaria una corretta informazione circa il ruolo, le competenze e le responsabilità degli assistenti sociali, onde evitare che possano essere percepiti dall’utenza come una minaccia per la propria sfera privata oppure un ostacolo per l’accesso a prestazioni.
Nell’odg, pertanto, l’istante chiede di impegnare l’Amministrazione:
-ad attivarsi per la predisposizione di un sistema di valutazione del rischio rispetto ad episodi di molestia, minaccia, e/o violenza nei confronti degli assistenti sociali;
-ad elaborare protocolli di collaborazione con i servizi socio-sanitari nonché migliorare il sistema di informazione e formazione degli stessi professionisti interessati.
L’analisi dell’odg ha preso il via con le audizioni dell’assessora alle Politiche Sociali Costanza Spera, della Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali Umbria Cinzia Morosin, della E.Q. Coordinamento Tecnico Rete Servizi Sociali Territoriali dott.ssa Adelina Trotta, della rappresentante sindacale delle assistenti sociali Laura Bubu’.
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La presidente dell’ordine Cinzia Morosin ha spiegato che quello in esame è un tema di cui si parla da anni alla luce di un quadro di aggressioni in costante crescita. Ciò finisce per indebolire il servizio soprattutto nel settore pubblico, maggiormente esposto ai rischi.
Va sostenuto quindi innanzitutto un percorso di formazione dei professionisti per sapere affrontare al meglio le fragilità e gli indizi delle criticità; ed ancora si deve lavorare affinché i professionisti non operino mai da soli e per fornire loro risposte concrete nella fase successiva alle denunce.
Adelina Trotta (E.Q. del Comune di Perugia), nel fornire un quadro dei servizi offerti dall’ente, ha spiegato che negli anni la situazione del sociale è diventata più complessa (crescita delle povertà estreme anche educative) con conseguenze critiche anche per il ruolo e la sicurezza degli operatori. Per questo l’U.O. ha sempre cercato di dar corso ad una stretta collaborazione con le altre istituzioni (forze dell’ordine, autorità giudiziaria, ecc.) ma senza che al momento si sia riusciti ad interrompere il trend di violenza negativo. Vi è quindi il bisogno di migliorare la situazione avviando una riflessione generale che consenta di individuare le soluzioni concrete.
Laura Bubù, rappresentante sindacale delle assistenti sociali del Comune, ha raccontato di essere stata lei stessa nel tempo oggetto di minacce nello svolgimento della professione, essendo tale attività per sua natura esposta a forti rischi vista la correlazione con le fragilità delle persone. Ecco perché le Rsu hanno deciso, sulla scorta di quanto avviene in altre città, di elaborare un protocollo sulla sicurezza che affronti il problema in modo strutturale.
Federico Phellas (PD) ha confermato il pieno appoggio del suo gruppo all’odg perché il ruolo delle assistenti sociali è fondamentale e va sostenuto garantendo sicurezza ed integrità psico-fisica. Ben venga quindi l’adozione del protocollo e l’approvazione dell’odg che va nella giusta direzione.
Secondo Leonardo Varasano (Progetto Perugia) l’odg si inserisce in un più ampio percorso di tutela degli operatori sociali e sanitari che va condiviso. Ha chiesto tuttavia di conoscere come sono strutturati i protocolli delle altre città e se, per l’effetto, siano calzanti per la realtà di Perugia.
La dott.ssa Bubù ha spiegato che i protocolli presi ad esempio per l’elaborazione della versione “perugina” sono quelli di Genova e Bologna, ma soprattutto quello redatto dall’ordine nazionale. Ovviamente tali atti dovranno essere calati su Perugia per adattarsi alle esigenze peculiari della città: questo sarà un compito spettante al tavolo di lavoro interistituzionale.
Per Federico De Salvo (Anima Perugia) i servizi sociali sono una colonna portante di una città civile ed accogliente; per questo tali servizi devono essere sempre attenzionati per il ruolo determinante e delicato che svolgono, potenziando la comunicazione al fine di far conoscere cosa giornalmente gli assistenti sociali fanno, soprattutto in favore delle persone fragili ed emarginate. De Salvo ha spiegato che al momento negli uffici di cittadinanza c’è un vuoto dovuto all’assenza di psicologici che siano in grado di supportare il personale presente nella presa in carico della malattia psichiatrica. Ecco perché l’Amministrazione è al lavoro proprio per colmare questo vulnus.
Nel suo intervento l’assessora Costanza Spera ha confermato che il vuoto citato De Salvo è all’attenzione della giunta, tanto è vero che l’Amministrazione comunale ha risposto ad un bando ministeriale per implementare la presenza con 15 unità degli psicologi in carica alla zona sociale 2. Il comune è in attesa della risposta.
Parallelamente, insieme al consigliere delegato De Salvo, si sta lavorando anche ad altre progettualità per integrare i servizi sociali con un affiancamento psicologico.
Nel merito dell’odg ha spiegato che uno degli aspetti di maggior rilievo da valutare è rappresentato dai luoghi in cui gli assistenti sociali operano: a tal proposito nei giorni scorsi sono stati effettuati sopralluoghi presso le sedi degli uffici di cittadinanza per effettuare un monitoraggio e capire l’adeguatezza delle sedi. Da ciò è emersa l’opportunità di spostare alcune di esse essendo ubicate in aree che, sopratutto nelle ore serali, sono sprovviste di servizi pubblici di prossimità.
C’è poi la questione delle azioni che vengono intraprese a seguito di denunce per le violenze e le minacce subite dagli operatori: il sistema – ha detto l’assessora – deve dare la garanzia di una presa in carico di tali situazioni onde impedire il reiterarsi delle stesse.
Quanto al protocollo proposto dalle rsu, Spera ha confermato che tutti questi temi sono contenuti al suo interno ed ha quindi rivolto un plauso alle proponenti per aver da subito stimolato l’Amministrazione a lavorare a stretto contatto con le istituzioni coinvolte al fine di produrre un documento condiviso e mettere in campo azioni concrete.
Nel dettaglio, tra le altre cose, il protocollo prevede due campi di azioni: prevenzione e creazione di un gruppo di lavoro che fissi accordi e regole per garantire le esigenze di sicurezza emerse.
In conclusione per l’assessora va valorizzato e potenziato il sistema delle politiche sociali perché rappresenta un fiore all’occhiello della città; questo è un impegno che l’Amministrazione ha assunto e sta portando avanti, con azioni volte alla comunicazione ed alle nuove assunzioni, onde mettere gli operatori nelle migliori condizioni di fornire servizi adeguati ai bisogni crescenti della popolazione.
Per Lucia Maddoli (Orchestra per laVittoria) l’odg affronta un tema importante perché mette al centro il lavoro prezioso che viene svolto giornalmente dagli operatori sociali in un contesto molto complesso. Maddoli ha rivolto un ringraziamento all’assessora per l’impegno che ha messo fin dall’inizio della consiliatura onde valorizzare e migliorare il servizio anche grazie alla collaborazione con la usl ed altri enti.
Secondo Antonio Donato (M5S) l’odg va accolto perché va nella giusta direzione essendo il lavoro degli assistenti sociali di massima prossimità.
Vista la delicatezza del servizio, è fondamentale adottare protocolli sulla sicurezza, anche in collaborazione con le forze dell’ordine, partendo dal livello nazionale. Il presidio sociale, per Donato, è il primo passo verso una città in salute, ma anche una forma di prevenzione per evitare l’isolamento dei territori, soprattutto quelli periferici.
Ben venga altresì una comunicazione positiva che faccia conoscere i contenuti dei servizi offerti, mentre va respinta ogni tipo di comunicazione aggressiva che favorisca l’odio sociale. Il lavoro degli assistenti sociali è un punto di riferimento per le politiche di prevenzione e di assistenza rivolte ai cittadini più deboli; ecco perché vanno appoggiate tutte le azioni positive emerse nel corso del dibattito che l’assessorato sta mettendo in campo dall’inizio del mandato.
Chiara Calzoni (Perugia Civica) ha riferito di aver dovuto, nella sua attività di medico, effettuare segnalazioni relative a situazioni di difficoltà, riscontrando nell’utenza la paura di doversi rapportare con gli assistenti sociali. Ciò è frutto di una percezione sbagliata del loro ruolo che alimenta i conflitti con i professionisti. Ecco perché l’Amministrazione deve spingere sulla messa in campo di campagne di comunicazione e sensibilizzazione che partano dalle scuole.
Un appoggio all’odg infine è venuto da Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) secondo cui la proposta va ad ampliare il percorso di tutela nei confronti di operatori sanitari e sociali.
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