Foggia, si sblocca il ‘Dopo di Noi’ di Casa Panunzio

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La Comunità Alloggio intitolata a Giovanni Panunzio e a tutte le vittime innocenti delle mafie può entrare in funzione. Sono stati, infatti, individuati due beneficiari del ‘Dopo di Noi’, casa famiglia che offre assistenza nelle attività quotidiane e percorsi formativi per favorire l’autonomia e l’inserimento socio-lavorativo delle persone con disabilità.

Nel 2021, la gestione è stata affidata tramite gara al Consorzio Opus con un appalto da circa 280mila euro ed è stata inaugurata a maggio del 2022. Una volta ottenuta l’autorizzazione al funzionamento per 12 ospiti, è diventata una residenza destinata a soggetti diversamente abili di età compresa tra i 18 e i 64 anni.

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“Purtroppo, per difficoltà delle dinamiche che posso immaginare, è sempre stato complicato trovare i beneficiari di questa casa alloggio, tant’è che, negli anni, c’è stato qualche avvicendamento, ci sono stati qualche mese, poi andavano via”, spiega oggi l’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Foggia Simona Mendolicchio ripercorrendo quegli anni. Di fatto, dunque, la casa alloggio nata in un bene confiscato alla mafia non è mai entrata a regime.

Sarà presto attivata tramite co-progettazione delle attività. Il Comune di Foggia ha predisposto l’avviso pubblico per individuare altri enti del terzo settore da coinvolgere nel partenariato per la gestione della Comunità alloggio. “A breve – conferma Simona Mendolicchio -, sarà gestita non soltanto da un ente del terzo settore, ma da diverse realtà territoriali. E quindi, sicuramente aumenterà, finalmente, l’affluenza a questa struttura”.

Viaggia parallelamente il progetto Pnrr pensato proprio per Casa Panunzio. Nel 2022, il Comune di Foggia, già commissariato, aveva intercettato 357mila euro per la realizzazione di interventi personalizzati finalizzati all’autonomia abitativa e alla formazione professionale e lavorativa di 6 persone con disabilità. Ma anche il progetto finanziato con i fondi Pnrr ha incontrato ostacoli.

L’assessora Mendolicchio, alla luce delle difficoltà nell’individuazione dei destinatari, a marzo del 2024, un anno dopo l’apertura del bando per la selezione dei beneficiari, aveva fatto sapere che l’Amministrazione non aveva alcuna intenzione di abbandonare il progetto ereditato dai commissari e che si stava adoperando in prima persona per contattare le famiglie potenzialmente interessate e promuovere la diffusione dell’avviso.

È stato un lavoraccio, ammette oggi, attraverso vie ufficiali e ufficiose: “Abbiamo convocato a colloquio tantissime famiglie”. E così sono state individuate due persone considerate idonee all’inserimento nella casa alloggio che accederanno anche ai laboratori e alle attività che saranno attivati tramite il progetto Pnrr. Il progetto personalizzato è stato elaborato e condiviso dai due beneficiari e dalle loro famiglie. La lieta novella era stata annunciata più di un mese fa, lo scorso 11 dicembre, nel corso dell’ultima riunione del coordinamento istituzionale dell’Ambito Territoriale Sociale di Foggia, ora nelle condizioni di poter dare attuazione al progetto.

“È normale che le due cose viaggeranno insieme: con l’attivazione della casa tramite co-progettazione, inizierà l’attività di casa alloggio e inizieranno i laboratori”, afferma l’assessora. “Sono progetti che prevedono un distacco dal nucleo familiare ed è stato anche questo il grosso problema: per motivi affettivi e culturali i foggiani non accettano facilmente. Partendo con la casa alloggio e con altri enti del terzo settore, sarà più semplice avere nuclei familiari collaborativi”.

Proprio in questi giorni, sono stati liquidati i primi 94mila euro per la gestione della comunità alloggio Dopo di Noi in favore del Consorzio Opus, che finora ha svolto il servizio di guardiania.

Il finanziamento di 357mila euro era calibrato, però, su un progetto destinato a 6 beneficiari con disabilità. Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali aveva parametrato il budget proprio in funzione del numero di beneficiari coinvolti, fissando in 715mila euro l’importo massimo per 12 beneficiari. I tempi stringono considerate le scadenze per il raggiungimento del target previsto per l’attuazione del progetto Pnrr (marzo 2026). L’assessora non si perde d’animo ed è certa che la co-progettazione rappresenterà la svolta: “Ora sarà estremamente agevole – conclude – definire chi saranno i sei beneficiari”.

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