EurObserv’ER: Italia leader del mercato europeo delle pompe di calore

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Un pensiero consolidato, non senza elementi concreti a giustificarlo, è quello che vuole l’Italia abbastanza lenta nell’adottare le nuove tecnologie. Ma non mancano, per fortuna, le eccezioni, come dimostrano i risultati dell’ultima edizione del Barometro di EurObserv’ER (pubblicato a fine 2024) dedicato al settore delle pompe di calore.

Stiamo parlando di un comparto di grande importanza per il successo della transizione energetica europea, considerato il suo grande impatto sui consumi per il riscaldamento e il raffrescamento degli immobili. Ebbene, i dati del Barometro indicano che nel 2023 il nostro Paese ha rappresentato il mercato delle pompe di calore più grande dell’Unione Europea con oltre 1,8 milioni di sistemi aria-aria, di gran lunga i più diffusi, venduti nel 2023.

Legame con le fonti rinnovabili

La premessa di EurObserv’ER è che le pompe di calore (Heat Pump – HP) costituiscono ormai una delle principali opzioni tecnologiche da utilizzare sulla via che porta a raggiungere il traguardo delle emissioni zero, che l’Unione Europea ha fissato per la metà del secolo. A conferirle quest’importanza è soprattutto il fatto che sempre più spesso l’elettricità utilizzata per farle funzionare proviene da fonti rinnovabili.

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Un ulteriore vantaggio offerto dalle pompe di calore è la loro adattabilità a tutti i tipi di edifici (nuovi, vecchi, residenziali, terziari, industriali o agricoli) indipendentemente dalle loro dimensioni (da case unifamiliari a grandi edifici terziari). Pompe di calore che funzionano bene nel soddisfare le esigenze di riscaldamento, produzione di acqua calda sanitaria e raffreddamento.

Altri elementi da considerare sono l’impiego delle pompe di calore “nei processi industriali che richiedono calore e vapore (principalmente nella lavorazione alimentare), nel riscaldamento delle serre, oltre che per aumentare le temperature della rete di riscaldamento”.

Le differenze fra le tecnologie pompe di calore

Ciò premesso, nel Barometro si spiega che per cogliere il significato delle tendenze di mercato bisogna avere ben chiare le differenze tra i sistemi di pompe di calore attualmente in commercio. Al riguardo, esistono tre principali famiglie , che si distinguono per la particolare fonte di energia termica che sfruttano.

Le pompe di calore ad aria (ASHP) “catturano” l’energia termica nell’aria ambiente e sono di gran lunga le più diffuse. C’è poi un secondo gruppo, le geotermiche (GSHP), che comprende i sistemi che “catturano” l’energia termica del terreno, mentre le idrotermiche sfruttano le calorie nell’acqua (acque sotterranee, laghi, ecc.). Peraltro, nelle sue rilevazioni EurObserv’ER colloca i dati dei sistemi idrotermici insieme a quelli della famiglia GSHP.

In particolare, le ASHP funzionano con distribuzione aerea, ovvero utilizzano un’unità montata a parete per soffiare, se sono di tipo reversibile, aria calda o aria fredda. Caratteristica, quest’ultima, posseduta ormai da quasi tutte le HP aria-aria, e questo significa che il loro impiego prevalente cambia a seconda dei Paesi europei presi in considerazione, soprattutto in modalità riscaldamento al Nord e raffrescamento al Sud.

I fattori negativi per il mercato

Nello scenario tratteggiato dal Barometro si parla di diversi fattori, “come il crollo dei prezzi all’ingrosso del gas, lo shock inflazionistico e l’aumento dei tassi di interesse” che hanno rallentato il mercato delle pompe di calore nel 2023 rispetto alle performance dell’anno precedente.

EurObserv’ER evidenzia anche un ulteriore elemento negativo: “Inquietante è il fatto che diversi nuovi governi europei siano saliti al potere mettendo in atto delle politiche di incentivazione più basse, con un sostegno statale ridotto per gli apparecchi di riscaldamento basati su fonti rinnovabili”.

Ciò nonostante, le vendite di pompe di calore aria-aria reversibili, che costituiscono la maggior parte delle vendite di pompe di calore nell’Unione Europea, rappresentano la soluzione emergente per il riscaldamento invernale e per far fronte alle ondate di calore sempre più soffocanti che colpiscono gran parte dell’Europa.

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EurObserv’ER: quasi 6 milioni di sistemi venduti

Passando ai dati presenti nell’ultima edizione del Barometro, la stima relativa al consuntivo del 2023 è di circa 5,9 milioni di pompe di calore vendute nell’Unione Europea (tenendo conto di tutte le diverse tecnologie in commercio) rispetto ai quasi 6 milioni registrati nell’anno precedente, con una flessione dell’1,2%.

Barometro di EurObserv’ER 2024 - i dati sulla crescita delle vendite di pompa di calore

I modelli aria-aria reversibili, come detto, rappresentano la tecnologia prevalente con 4,3 milioni di pezzi venduti nel 2023. Risultati che portano il totale delle pompe di calore installate nell’Unione Europea – sommando le pompe di calore ad aria con quelle idrotermiche e geotermiche – a quota 54,2 milioni (52,2 milioni le reversibili, 2 milioni le altre).

In questo contesto, l’Italia si conferma il mercato più grande dell’Unione europea con, come detto, oltre 1,8 milioni di sistemi aria-aria venduti nel 2023 a cui vanno sommati gli oltre centomila sistemi idrotermici e geotermici. Ben distanziata figura la Francia con quasi 1,2 milioni di pompe di calore aria-aria, ed altrettanto distanziata c’è la Spagna al terzo posto (oltre 400mila HP aria-aria). Il totale delle pompe di calore installate nel nostro Paese arriva così a quasi 21 milioni.



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