Tre proposte, una nel Vercellese, per il nucleare in Piemonte

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Presentate dal gruppo Stati Uniti d’Europa

VERCELLI – Tre proposte da collegare al bilancio di previsione della Regione per rilanciare il Piemonte come polo energetico nazionale grazie al nucleare di ultima generazione. È l’iniziativa del gruppo Stati Uniti d’Europa per il Piemonte, lista di cui fanno parte il Partito socialista italiano, +Europa, Libdem e Italia Viva, presentata a Palazzo Lascaris a Torino negli scorsi giorni. Oltre alla presidente del gruppo consiliare, Vittoria Nallo, era presente la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent.

Le proposte riguardano l’inserimento di fondi per la divulgazione scientifica sull’energia nucleare e fondi per la ricerca. Ma la prima proposta, come ha spiegato Nallo, sarà «un ordine del giorno con la richiesta di istituire una zona economica speciale nella provincia di Vercelli per favorire gli investimenti di datacenter e infrastrutture nucleari avanzate».

«La costruzione di centrali sul nostro territorio – spiega Nallo – non solo risponderebbe alla necessità di ridurre i costi energetici e le emissioni di anidride carbonica, ma rilancerebbe il ruolo strategico della regione come hub tecnologico e industriale, creando occupazione e garantendo una transizione energetica sostenibile». «Da luglio stiamo aspettando il decreto sul nucleare – sottolinea Fregolent, che è anche presidente dell’intergruppo parlamentare sull’energia nucleare – ma non abbiamo ancora visto nulla. Il centrodestra a parole è a favore, ma non ha fatto proposte».

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Presenti, alla conferenza stampa, anche Andrea Turi – Coordinatore +Europa Torino – e  Roberto Goghero – Segretario Federazione Metropolitana di Torino del Partito Socialista Italiano.


PREOCCUPANO GLI AUMENTI DEI COSTI ENERGETICI

Le proposte si inseriscono in un contesto di crescenti preoccupazioni per l’aumento dei costi energetici, che nel 2025 rischiano di gravare su imprese e famiglie per ulteriori 13,7 miliardi di euro, un incremento del 19,2% rispetto al 2024. Le imprese del Nord Italia, già oggi tra le più esposte, saranno le più colpite, contribuendo per quasi due terzi all’aggravio complessivo.

La dipendenza da fonti fossili e l’instabilità dei mercati rischiano di provocare ulteriori effetti negativi, tra cui una nuova spirale inflazionistica, con impatti significativi sul potere d’acquisto delle famiglie e sulla competitività delle imprese. Il Piemonte ha una lunga tradizione nel settore nucleare, ospitando impianti storici come la centrale elettronucleare Enrico Fermi di Trino e aziende leader nel settore. La regione vanta inoltre centri di ricerca di eccellenza, come l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e il Politecnico di Torino, che hanno contribuito a sviluppare tecnologie avanzate nel campo della fissione e della fusione nucleare.

«La costruzione di centrali nucleari sul nostro territorio rappresenta un’opportunità unica per il Piemonte. Questa scelta non solo risponderebbe alla necessità di ridurre i costi energetici e le emissioni di CO2, ma rilancerebbe il ruolo strategico della regione come hub tecnologico e industriale, creando occupazione e garantendo una transizione energetica sostenibile. Non possiamo permetterci di restare indietro rispetto al resto d’Europa», dichiara la Presidente del gruppo Stati Uniti d’Europa per il Piemonte Vittoria Nallo.


LE PROPOSTE

  1. Fondi per la divulgazione scientifica sull’energia nucleare
    Istituzione di un fondo per supportare attività di sensibilizzazione e informazione sull’energia nucleare. Il fondo è destinato a enti del terzo settore con esperienza nella divulgazione scientifica e finanzia campagne pubbliche, eventi informativi, seminari, materiale divulgativo, e attività educative, con particolare attenzione ai giovani e alle scuole.
  2. Fondi per la ricerca in ambito di energia nucleare
    Finanziamento di cinque borse di dottorato triennali per studiare gli impatti ambientali ed economici legati all’insediamento di centrali nucleari di terza e quarta generazione e del Deposito Nazionale in Piemonte, in collaborazione con le università regionali.
  3. ODG per l’istituzione di una Zona Economica Speciale (ZES) nella provincia di Vercelli
    Richiesta di istituire una ZES nella provincia di Vercelli per favorire investimenti in datacenter e infrastrutture nucleari avanzate. L’iniziativa punta a valorizzare la posizione strategica, le infrastrutture esistenti, la disponibilità di terreni, e la tradizione nucleare locale per attrarre sviluppo economico, occupazionale e tecnologico.



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